Da giovedì 28 novembre a domenica 1 dicembre torna la Settimana delle Residenze Digitali. 4 progetti artistici pensati per lo spazio digitale, fruibili online, direttamente da casa, al prezzo di 3€ a biglietto: Non Player Human del danzatore Simone Arganini e del designer digitale Rocco Punghellini, una performance interattiva su Twitch che, attraverso la figura del “Non-Playable-Character”, porta in scena le tensioni esistenziali dell’essere umano; Radio Pentothal, dell’attore e regista Ruggero Franceschini, è una radio ispirata dal personaggio di Andrea Pazienza e dalla storica Radio Alice, i cui contenuti sono generati da un programma di intelligenza artificiale addestrata con materiali della controcultura anni ‘70; Spazio latente di Filippo Rosati, fondatore di Umanesimo Artificiale, è un’esperienza immersiva che porta il pubblico in un teatro anatomico virtuale dove l’innesto di un impianto cerebrale consentirà la modifica da parte del pubblico delle memorie del paziente; Metabolo II: Orynthia di Valerie Tameu è un rituale cyber-magico, in cui il movimento del corpo umano, quello di un biota acquatico e un software di intelligenza artificiale collaborano per dare vita a una figura ispirata alla leggenda della Mami Wata, divinità acquatica dell’Africa occidentale ed equatoriale.
Residenze Digitali nasce da un’idea del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, il Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora │ La Corte Ospitale), l’Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, il Centro di produzione di danza e arti performative Fuorimargine, in Sardegna, e l’Associazione Quarantasettezeroquattro di Gorizia.
Informazioni
Biglietti a € 3,00 su www.liveticket.it/residenzedigitali
0575 733063 – info@kilowattfestival.it
Sito internet: www.residenzedigitali.it
Immagini
- Metanolo II, Orynthia di Valerie Tameu
- Spazio Latente di Filippo Rosati
