Chi o cosa è K-Hello?
www.k-hello.org è una piattaforma sperimentale gestita da un gruppo di tecnocreativi che propone progetti originali applicati ai nuovi media.
Unâinnocente frase che si trasforma in una gigantografia web di se stessa. Con caratteri composti da centinaia di pagine web (WASTE of time). Sei âoâ da cliccare allâinfinito senza risultato visibile, se non quello di disvelare -in un processo che è solo mentale- immagini racchiuse nella natura stessa dellâHTML (the six o). Un software capace di individuare frasi criptate o presunte tali in pressochè tutte le pagine web esistenti (Cryptographever). Sembra che in tutti i vostri progetti il processo âdietroâ lâopera ne destabilizzi sempre la percezione del âprimaâ o del âdopoâ, dellâinput o dellâoutput, ridisegnandone il senso. Che a colpo dâocchio apparirebbe minimo. Eâ come installare software direttamente nella mente di chi osserva. Intendete questo quando dite âSoftware is a brain processâ?
Il software è una convenzione tra chi lo produce e chi lo utilizza, il nostro obiettivo è farla traballare. Chi usa un word processor si aspetta di poter scrivere qualcosa e salvarlo in formato testo o in formato doc. Questo è solamente un accordo implicito tra chi produce il word processor e lâutente finale.
Con Waste of time, abbiamo creato un word processor in cui lâunico modo per salvare ciò che si scrive, è memorizzarlo in diecimila pagine web, solo apparentemente illeggibili. Il vero output di Waste of time non sono le pagine generate, ma è il sentimento di meraviglia e di spiazzamento che nasce nella mente dellâutente.
Con Cryptographever abbiamo invece voluto creare una visione differente di Internet. Siamo abituati ad aprire il sito di un giornale online e leggere un articolo. Questo testo potrebbe nascondere informazioni segrete, visibili con una opportuna combinazione di caratteri. Cryptographever, analizzando il testo originale, mostra un lato oscuro di questo potentissimo media, facendo nascere nella mente dellâutilizzatore un dubbio sul reale contenuto di qualsiasi documento. Questo dubbio è il vero output di Cryptographever. Lâoutput dei nostri software è puramente mentale.
Cold Spaghetti, vostro ultimo progetto, gioca sullâambiguitĂ della propria stessa esistenza. Si parla dellâhacking âtotaleâ della cartuccia di SuperMario
Ci siamo chiesti se può esistere âsoftware artâ senza software. Prendiamo, come esempio, un comune programma scientifico. Lâutilizzatore dĂ un input e si aspetta un risultato, ossia qualcosa che necessita di essere calcolato, e che, quindi, si basa su un programma che elabora informazioni. Nel caso specifico della âsoftware artâ, il discorso è diverso in quanto il risultato è qualcosa di puramente estetico. In Cold spaghetti abbiamo costruito, tramite un programma di grafica, un video azzurro. Poi abbiamo affermato che il video è il risultato della modificazione del software di un videogame. Il risultato câè ed è tangibile. Ed il software? Il software âgiraâ nella mente di chi legge. Questa è, a nostro parere, la vittoria della mente sulle macchine, la vittoria dellâidea sulla sua concreta implementazione. Tutto diventa intangibile e assolutamente cerebrale. Tempo liberato dal software e dedicato allâarte.
Net/Arte: Sono due realtĂ intrecciate fin dallâinizio o grazie allâuna avete scoperto lâaltra? Se si come?
Abbiamo scoperto la rete insieme alla filosofia della gratuitĂ , della condivisione, dellâetica hacker, e dello slogan âdo it yourselfâ
Il vostro computer è rotto. Gli amici sono inspiegabilmente tutti fuori città . Sono le 14:00. Che si fa tutto il giorno?
Unâoccasione unica per un piatto di pasta caldo đ
Quali artisti vi piacciono? Câè qualche gruppo o movimento che seguite in particolar modo?
Richard Stallman e Captain Crunch, il primo iniziatore e leader carismatico dellâopen source, il secondo, in pieno periodo hippy, scoprĂŹ e divulgò che, utilizzando un fischietto dato in omaggio con la confezione di cereali da cui ha preso quello strano soprannome, era possibile raggiungere la frequenza necessaria per entrare nel sistema telefonico americano e quindi effettuare chiamate gratuitamente. Al numero uno Escher, con i suoi quadri senza fine. Per quanto riguarda i movimenti segnaliamo la scena demo (scene.org) e the5k.org, entrambi caratterizzati da produzioni fatte con limitate risorse unite ad un elevato spirito innovativo.
Sempre in Cold Spaghetti, vengono âevocatiâ i lavori di Cory Arcangel, I/O/D e Mark Napier. Tra gli artisti piĂš longevi che operano con la rete. Qual è la vostra posizione sul recentemente discusso âstato di saluteâ dellâarte in rete?
Non mancano le energie, sia sotto forma di nuovi ed interessanti progetti digitali sia di siti che offrono recensioni giornaliere e notizie di tutto ciò che gravita intorno alla new media art (neural.it e random in Italia). Questa vitalitĂ , diversificazione e spontaneità è, però, a nostro avviso, minata da alcuni famosi festival internazionali, che, tendono, sempre piĂš spesso, ad indentificare la netart con pochi nomi, fornendo unâ immagine statica di un movimento che, al contrario, muta e cambia di continuo. Un altro punto a favore è la sua alta percentuale di indipendenza dal sistema arcaico dellâarte contemporanea, con i suoi circuiti chiusi, burocratici, lenti ed insostenibili. La rete libera lâarte, paradossalmente, intrappolandola.
Come vi confrontate con le potenziali mercificazioni dei vostri progetti? Sono stati tanti i dibattiti, le idee e le formule. Da lavori âaffittatiâ a âlottiâ di pixel in vendita. Insomma, siete tra quelli che hanno rinunciato a vendere bit o avete delle idee in proposito che stanno maturando?
Ci piacerebbe pagare lâaffitto offrendo versioni personalizzate dei nostri prodotti, ma non dureremmo a lungo. La realtà è che ciò che abbiamo realizzato finora, non si presta ad una possibile vendita. Piuttosto dimostra che siamo capaci di creare in modo originale. Rimaniamo in attesa di qualunque tipo di proposta, seppur valga sempre il nostro slogan âthe real business is when there is no businessâ.
Concludiamo con il nome: âK-Helloâ. PerchĂŠ?
Hello è un saluto molto diffuso, la lettera k rappresenta, nellâimmaginario collettivo, lâidea di finta rivoluzione: âCiao, benvenuto in una finta rivoluzioneâ. Infatti k-hello.org è virtuale, immateriale e non modifica nulla. Tranne, forse, il tipo di rapporto che abbiamo con le tecnologie: piĂš sorridente, piĂš consapevole, piĂš attento, piĂš libero, piĂš appassionato, piĂš responsabile. E, soprattutto, meno profittevole.
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K-hello.org
luca bertini
[exibart]
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