“Cerchiamo siti personali molti speciali ed estremamente ordinari. Pagine fatte nel 1993 o nel 2004. Solo testo o Flash. Con domini registrati, o ospitate da servizi di web hosting gratuito… L’idea è quella di premiare il migliore, mostrare i lavori più interessanti e attirare l’attenzione sulla dimensione privata, non professionale della rete”. Il premio: 1000 $. La scadenza: settembre 2004.
Partecipare è semplice: basta recarsi sul sito della galleria online Teleportacia, aperta dalla net.artista russa Olia Lialina, e inserire il link alla propria homepage in un apposito form. Il link viene vagliato da una commissione di cui fanno parte, assieme alla Lialina, artiste come Auriea Harvey e Natalia Struchkova, e pubblicato sul sito con gli altri alla fine di ogni settimana.
Il netizen medio, che ha la propria homepage senza pretese, potrebbe chiedersi perché partecipare a un concorso a cui tanti artisti e creativi proporranno lavori mille volte più interessanti dei suoi. Ma lo spirito dell’operazione non è affatto questo: lo dimostra il bando, ma anche l’esclusione di tanti progetti d’artista, e lo sfogo recente (17 maggio) in cui Olia lamenta di non trovarsi sommersa di proposte. Del resto, basta navigare tra i link inviati finora per rendersi conto che quelli più interessanti non rinviano a siti di artisti, ma a homepage amatoriali, a sorprendenti testimonianze di ordinaria creatività, e di (stra)ordinaria follia; e l’aspetto più interessante di tutto il progetto non è il concorso in sé, ma il suo dare visibilità a una rete sommersa, a quell’ammasso disordinato di siti personali, male indicizzati e difficilmente accessibili, in cui spesso si scoprono soluzioni a un tempo povere e geniali, personalità interessanti, storie divertenti, belle immagini e buona musica. E in cui si fanno nuove conoscenze.
Scoprendo, per esempio, che i brutti dipinti di una passionale artista messicana possono trasformarsi in progetto di vita quando deridono l’eterno mascolino nella figura del suo ex fidanzato, il fumettista Dave Stevens; che un netturbino può essere anche un ottimo fotografo, e che non è mai troppo tardi per scoprire l’esistenza dell’Homeless Museum di New York, o dell’altrettanto curioso Museo Vorticista argentino; e che a volte bastano un po’ di html, una robusta immaginazione e un costume da bagno per demistificare ore e ore di propaganda spaziale: ecco a voi Diane, la nuotatrice americana inviata dalla NASA a nuotare su Marte.
In questo modo, Teleportacia rende omaggio ad una pratica (quella del web design amatoriale) in cui affonda le sue radici moltissima net art, e si inserisce in una tradizione di tutto rispetto, che dai classici Desktop IS (una mostra online di screenshot di desktop inviati dagli utenti) e Refresh (una serie di homepage collegate a catena da un refresh automatico) di Alexei Shulgin arriva fino a The Portrait of the Artist as a Home Page di Nino Rodriguez (che diventa l’homepage di tutti i Nino sparsi per la rete) e al web remixing di Dennis Cucumber.
Che dire? Partecipate! Male che vada, vi portate a casa 1000 $…
articoli correlati
Zombie & Mummy
DESKTOP IS: la prima mostra on-line da scrivania
link correlati
1000 $ Page Contest
Olia Lialina
Auriea Harvey
Natalia Struchkova
Diane the american swimmer
Alexei Shulgin
The Portrait of the Artist as a Home Page
Dennis Cucumber
domenico quaranta
[exibart]
In occasione della mostra per i cinquant'anni del Pastificio Cerere, Numero Cromatico presenta un progetto di arte pubblica a Roma:…
A Firenze, Gonnelli Casa d'Aste presenta quest'autunno oltre 600 lotti eterogenei, tra lettere, libri e manoscritti. Sguardo agli highlights del…
Le opere d’arte della Collezione Maramotti si aprono al movimento del corpo, con i danzatori del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto:…
Il Centro Pecci di Prato ospita la prima mostra personale in Italia dell’artista statunitense che mette in evidenza l'incontro tra…
Dopo la presentazione alla Biennale d’Arte di Venezia del 2024, il film di animazione in nove parti di William Kentridge…
Incentrata sui temi dello spostamento e del viaggio ma anche della permanenza precaria, la Biennale di Sharjah 2025 ha svelato…