I fraintendimenti nascono dalla difficoltà di distinguere tra semplici digitalizzazioni di opere preesistenti e veri lavori d’artista, creati appositamente con e per la Rete. Si può infatti parlare di net art solo quando il World Wide Web diventa il mezzo, la tecnica e il luogo di presentazione delle ricerche creative. Jodi.org è forse il progetto più noto e originale tra i moltissimi lavori artistici fruibili on line. Entrare nel sito http://www.jodi.org dà l’immediata impressione di essersi persi per strada, di aver cliccato un tasto sbagliato; un brivido percorre la schiena al pensiero che il proprio computer possa essere andato in tilt. Vediamo comparire sul monitor ammassi di caratteri apparentemente senza senso su compatti fondi verdi, rosa o blu che sembrano errori tipografici, codici incomprensibili. Si procede quindi a caso, scovando parti cliccabili che il più delle volte non fanno altro che rimandare a pagine altrettanto enigmatiche: una serie di binari morti.
Joan Heemskerk e Dirk Paesmas sono la fantomatica coppia di artisti che dal 1995 gestisce il progetto Jodi, riscuotendo successo e approvazione, come testimoniano la vincita del Webby Award nel 1988 e la partecipazione a Documenta, equivalente tedesco della nostra Biennale.
L’obiettivo dei due sembra quello di sovvertire tutti i criteri di compilazione delle pagine Web; la loro home page è infatti quanto di più lontano si possa immaginare da un sito informativo: non è utile e non è user-friendly. Joan e Dirk dichiarano di voler contrastare la seriosità della tecnologia, soprattutto l’edulcorato ottimismo dell’high-tech corporativo ed è per questo che i caratteri e l’impostazione generale del sito ricordano chiaramente i pc di prima generazione (ricordate i caratteri verdi su fondo nero?).
I due net-artisti sono stati spesso accostati agli hackers e hanno circolato voci insistenti sulla presunta dannosità dei loro programmi, ma questo progetto non ha niente a che fare con il sabotaggio telematico; quello di Jodi è semmai un hackeraggio della mente. Heemskerk e Paesmas non fanno altro che giocare e mostrare con ironia l’impalcatura di caratteri, incomprensibili ai più, che sta dietro al nostro comodo desktop, con le sue simpatiche icone. Ci costringono così a prendere confidenza con il “rovescio” della tecnologia, con le viscere del pc, tra il groviglio di cavi e numeri.
Il progetto è vasto, estensibile, in continuo movimento; è infatti impossibile esplorarlo tutto e i percorsi sono sempre nuovi. Durante la prima settimana dell’attacco NATO in Serbia, ad esempio, l’home page di jodi riportava una lettera dai toni paranazisti, che invitava la NATO a colpire altre città europee oltre a Belgrado. Se invece si andava a controllare il document source, cioè l’html della pagina, appariva un avviso ancora più provocatorio che tradotto suona più o meno così: “Questo aereo ha compiuto un’operazione illegale e sarà abbattuto. Se il problema persiste contattate il venditore dell’aereo.” Si trattava di uno scherzo ispirato ad un avviso che i ragazzini di Belgrado dai rifugi mandavano in giro per il mondo via e-mail.
Attualmente potete scaricare dal sito un surreale gioco chiamato SOD che è perfettamente in linea con lo stile degli interventi precedenti. Tutto rigorosamente in bianco e nero, con una grafica minimale e volutamente arcaica, SOD è un gioco di cui non capirete lo scopo, né la tecnica di assegnazione dei punti, ma questo è il suo fascino. Quando si tratta di jodi non è il caso di sforzarsi di capire il meccanismo, perché le cose non funzionano mai secondo logiche lineari e ci si può abbandonare alla casualità e al fascino della deriva.
Valentina Tanni
[exibart]
Ha inaugurato oggi in preview la quarta edizione di Roma Arte in Nuvola all’EUR: ecco le foto dagli stand e…
Dodici artisti uniti per la seconda edizione di Artists 4 Refugees, mostra evento a Roma che sostiene le attività di…
Ultimi giorni per visitare lo spazio AKNEYE Phygital di Venezia, che propone opere di 31 artisti internazionali, per un viaggio…
Un novembre ricco di eventi da segnare in calendario per la casa d’aste milanese. Ecco i pezzi forti della stagione,…
Una festa di apertura, mostre speciali, focus e workshop, un premio, tutto dedicato al disegno, linguaggio universale: ecco il programma…
Negli spazi dello Studio Trisorio di Napoli, Jenny Holzer espone documenti censurati trasformati in opere d’arte, riflettendo sulla libertà di…
Visualizza commenti
...stupendo e affascinante il sito...è questo oggi l'unico modo di fare/sentire arte d'immagine...
Era il lontano aprile 2000, cominciavo a studiare la net art per la prima volta, Artscape non era ancora uscito, ma c'era una rubrica con lo stesso nome su Flash Art, rubrica che, naturalmente leggevo con regolarità. L'articolo di Gianni Romano fu per me una porta verso lo studio di tutto il movimento, e di sicuro alcune delle idee espresse nel pezzo mi rimasero in testa. Questo è il mio primo articolo sulla net art e in assoluto uno dei miei primissimi pezzi...che tenerezza :-)
tratto da: G.Romano 2000, Artscape. Panorama dell'arte in Rete, Costa & Nolan, Ancona-Milano:
"la penetrazione di Jodi è un hacking della mente e non del nostro software"
"il progetto è esteso e instabile, impossibile da visitare tutto in una volta)"
etc. etc. etc.
ah! e' vero! donna ragno...
ma quale uomo ragno, ho ampiamente ammesso le mie ingenuità da novellina :-)!
...quando scopri la magagna il critico di turno si arrampica meglio dell'uomo ragno...
...era già uscito... e tutto questa tenerezza nel copiare io non ce la vedo...
e che nostalgia, anche.
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=61&IDNotizia=718
ti ho conosciuto oggi e sono rimasto impressionato dalla tua arte...complimenti con tutto il cuore.
Buon anno 2006.
Caspita è passato così in fretta il tempo, sembrava ieri che ero in piazza a festeggiare per la vittoria del mondali