0100101110101101.ORG colpisce ancora. Il collettivo di net artisti italiani, dopo la serie ormai celebre di plagi eccellenti (ricordate Hell.com, Art Teleportacia, Jodi e Vaticano.org?) mette a segno l’ennesima azione estrema. E stavolta la loro performance ha messo in subbuglio il primo Web Art Festival coreano, organizzato da Marc Voge e finanziato dal Ministero della Cultura e del Turismo.
Il progetto, intitolato FTPermutations, è stato realizzato il 2 dicembre e ha avuto come obiettivo il sito web della manifestazione. Gli 01, che disponevano della password per accedere al server, invece di piazzare semplicemente il proprio lavoro nella giusta cartella, hanno rinominato tutte le directory (scambiando i nomi degli artisti), realizzando così la “permutazione” annunciata nel titolo. Con l’ovvio risultato di rendere i link del sito tutti sballati e disorientare così il visitatore di turno che, ad esempio, cliccando sul link di Superbad, raggiungeva in realtà l’opera di Critical Art Ensemble oppure su Talan Memmott arrivando invece a Mark Amerika.
L’azione, che gli autori non definiscono un hacking, ma una “semplice permutazione, uno scambio”, ha avuto però degli effetti che probabilmente vanno al di là delle intenzioni iniziali. Pare infatti –dal fitto scambio di e-mail in corso da qualche giorno- che il curatore dell’evento, Marc Voge sia stato violentemente accusato dal Ministero della Cultura di aver “sprecato” i suoi soldi e addirittura minacciato di dover rimborsare tutto di tasca sua, pena l’espulsione dal Paese (sic!). Come se non bastasse, alcuni degli artisti partecipanti sembrano non aver preso bene la faccenda e sostengono che i loro lavori siano stati danneggiati dalla performance degli artivisti nostrani.
Gli 01, dal canto loro, giustificano il loro lavoro con questa dichiarazione: “Le reazioni di alcuni degli artisti mostrano da sole l’importanza di questa azione, se non altro solo perché dimostra quanto la net.culture – e la net.art in particolare- si stia allontanando dalle sue radici. […] Queste reazioni confermano semplicemente una completa mancanza di senso dell’ironia e dello humor, che è ciò che da sempre rende la Rete un posto così divertente. Questi atteggiamenti ci fanno venire in mente il pittore tradizionale che se la prende con l’organizzazione della Biennale perché il suo quadro è stato appeso un paio di centimetri troppo a destra, oppure perché le luci sono troppo forti, o perche l’acqua non è abbastanza fredda e tutte queste stronzate che hanno sempre caratterizzato il mondo dell’arte tradizionale. Rinominare alcune directory non è una cosa seria, né pericolosa. Prendersi troppo sul serio può diventare pericoloso”.
Mentre gli 01 volano verso Seoul, dove li attende un faticoso faccia a faccia con artisti e istituzioni locali, il sito del Festival è tornato com’era e contiene le opere dei dodici net artisti selezionati da Voge. I grandi nomi sono inoltre affiancati da un concorso per giovani net artisti coreani che si confronteranno con il tema Alone Together (in palio un premio di circa 1600 dollari) e da un Simposio Internazionale per riflettere sulla natura e sul futuro dell’arte in Rete. In attesa di ulteriori sviluppi del “caso 01.ORG” possiamo dunque goderci le dodici opere inedite che il Festival ha commissionato.
La pagina web del Korea Web Art Festival si apriva fino a qualche giorno fa (prima dell’inaugurazione e dell’hacking ovviamente) con un trailer in flash della net artista locale più nota, Young-Hae Chang di recente insignita di uno dei premi più prestigiosi della Rete, il Webby Prize, assegnato a San Francisco lo scorso 18 luglio.
I lavori di quest’artista testimoniano la vitalità della ricerca creativa condotta su Internet nel paese asiatico. Le sue opere, compresa quella inedita inclusa nelle commissioni del Festival (Jongno), sono delle essenziali animazioni in flash che utilizzano esclusivamente un linguaggio testuale accompagnato da travolgenti ritmi jazz. Secondo le stesse dichiarazioni dell’autrice, infatti, la vera natura della Rete ha il suo punto di forza nel linguaggio, la sua vera radice nel testo, nell’informazione. “L’arte deve sempre infrangere le regole, fare le cose nel modo ‘sbagliato’” sostiene Young-Hae. E il modo “sbagliato” di fare web art si esprime nei sui lavori in un totale rifiuto dell’interattività, delle immagini, della grafica, dei banners e di tutto quello che solitamente caratterizza i siti web, inclusi i molti realizzati con intenti artistici.
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Valentina Tanni
[exibart]
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