È scomparso il 29 giugno, a 86 anni, Guillermo Mordillo Menéndez, fumettista e illustratore argentino, tra i cartoonist più pubblicati e conosciuti al mondo. Secondo quanto riportato da El Pais, Mordillo ha accusato un malore, rivelatosi poco dopo fatale, durante una cena con i suoi parenti, in un ristorante di Palmanova, a Maiorca, dove Mordillo risiedeva per alcuni periodi dell’anno.
Indimenticabili i suoi fumetti, apprezzati per un umorismo gentile e pacifico, replicati su puzzle, poster, cartoline e diari, acquistati da tantissime generazioni. Amatissimi i suoi personaggi, sia umani che animali, in particolare le giraffe dal collo lungo e gli eleganti dagli occhi enormi, caratterizzati da forme tondeggianti e una forte espressività emotiva.
Nato a Buenos Aires, nel barrio di Villa Pueyrredon, il 4 agosto del 1932, da una famiglia di emigrati dalla Spagna, realizzò il suo primo disegno all’età di dodici anni. Ancora adolescente, Mordillo fondò un giornalino scolastico, assieme a Enrique Lipszyc, poi divenuto sceneggiatore di fumetti e ideatore della Escuela panamericana de arte. La sua attività di illustratore di libri per l’infanzia, oltre che di pubblicitario e vignettista, iniziò a diciotto anni. Dopo aver conseguito una laurea in illustrazione si trasferì poco più che ventenne in Perù per poi approdare, nel 1960n a New York. Qui lavorò alla Paramount Pictures, disegnando per cortometraggi e fumetti come Popeye e Little Lulu. Tre anni dopo, il trasferimento a Parigi e, dopo la collaborazione con il quotidiano Paris Match, la consacrazione definitiva.
Tanti i premi ricevuti: il Phoenix Prize of Humor nel 1973, il Yellow Kid Award nel 1974, il Nakanoki Prize nel 1977, il Cartoonist of the Year del Salone Internazionale dell’Humor di Montréal nel 1977.