Conservazione, tutela, ricerca, comunicazione, contabilità. Gestire un archivio d’artista non è certamente una impresa da poco, anche per la natura stessa dell’oggetto in questione. L’archivio è un «Ente culturale dinamico, impegnato costantemente nell’aggiornamento e nell’organizzazione e conservazione delle tracce della vita e della personalità di un artista e ne promuove la conoscenza della figura e dell’opera», si legge nella definizione dell’Associazione Italiana Archivi d’Artista. E la tecnologia può dare una mano concreta, per esempio con Archy Art, un software gestionale destinato agli archivi d’artista, sviluppato dalla Startup Archy Media srls, che presentato mercoledì, 19 giugno alle, ore 17:30, negli spazi della Fondazione Corrente di Milano.
Il progetto del software è stato curato da Alessandra Donati, docente di legislazione del mercato dell’arte e avvocato, Roberto Ammendola, dottore commercialista e revisore legale in Milano, ed Elisabetta Modena, storica dell’arte e curatrice, con la consulenza di CBA Studio Legale e Tributario – Art Law Practice. Competenze diversificate, per affrontare tutte le esigenze legate all’archivio. Archy Art è stato sviluppato, infatti, a partire dalla constatazione della problematicità e dell’incertezza gestionale, contabile e amministrativa di tali enti.
Il software presenta moduli di gestione organizzativa pensati per le diverse forme statutarie dell’archivio d’artista, oltre che protocolli per la gestione amministrativa e contabile delle attività. Una sezione è dedicata alle attività del comitato per le autentiche e agli adempimenti documentali previsti. C’è poi anche un “diario dell’archivio” in cui è possibile tracciare tutte le attività dell’archivio, dalla catalogazione, all’acquisizione, dalle mostre alle pubblicazioni, dalle attività didattiche alle tesi.