Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Blu non ha certo bisogno di presentazioni, nel mondo dell’arte contemporanea. E adesso sarà un nome noto anche per la Procura di Torino, che l’ha iscritto nel registro delle indagini, accusato di imbrattamento. Galeotto è stato un murale realizzato nel 2015, ancora perfettamente conservato, nel sottopasso della Strada Statale 24, in Val di Susa e, come spesso capita nella Street Art, il luogo non è casuale, visto che il tema dell’opera è proprio la TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. L’intento di T’avvelena, questo il titolo del pezzo, è chiaramente critico, con quel treno a forma di serpente che si morde la coda. E, contrariamente alla conosciuta cifra stilistica dello street artist di Senigallia, che ci ha abituato a intere facciate di complessi industriali abbandonati, nemmeno poi così grande. Ma tanto basta per configurare il reato di deturpamento, come sanzionato dall’articolo 639 del codice penale, un’accusa che Blu dovrà dividere con cinque simpatizzanti No Tav, presenti al momento della realizzazione dell’opera.