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L’Australia, terra di grandi opportunità e di animali pericolosi. Per esempio squali, come il Carcharhinus leucas, una specie per la verità molto comune e, da quelle parti, ancora più diffusa. Per il suo caratteraccio, il Bull Shark, come è affettuosamente chiamato dagli amici, è considerato una terribile minaccia da tutti gli uomini. Tranne che da uno. Si tratta di Damien Hirst e quando indossa gli occhiali – non i suoi tipici a montatura doppia ma quelli da immersione – non c’è istinto predatorio che tenga e anche lo squalo più feroce non può che darsela a pinne levate come una sogliola. Lo sanno bene gli squali che bazzicano le coste di Perth Cottesloe Beach, piuttosto preoccupati dalla grande scultura gonfiabile che ritrae proprio la testona dell’artista inglese, equipaggiata con tanto di maschera e boccaglio. Damien Hirst Looking for Sharks è l’installazione di Danger Dave e Christian Rager e il riferimento è evidentemente The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living, l’installazione capitale dell’ex YBA, consistente in uno squalo tigre di oltre 4 metri, posto sotto formaldeide in una grande vasca trasparente.