Vendesi venti antichi frammenti di papiri greci e demotici, inediti e di accertata provenienza. Non è un annuncio su Ebay ma un avviso pubblicato sul sito e sulla pagina Facebook del Museo del Papiro Corrado Basile di Siracusa che, per evitare la chiusura, ha deciso di autofinanziarsi, mettendo in vendita parte della propria collezione. Più una provocazione che una extrema ratio e, infatti, la notizia ha fatto immediatamente il giro del web.
Il Museo, gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro è stato fondato nel 1987, da Anna Di Natale, che attualmente ricopre l’incarico di direttrice, e da Corrado Basile, tra i massimi esperti nel settore e nominato, dal Consiglio supremo delle antichità egiziano, come consulente per tutti i restauri dei papiri nei musei e siti archeologici in Egitto. L’ente siciliano ha all’attivo numerose collaborazioni, dal Museo Archeologico di Torino al Museo del Cairo, fino al Museo greco-romano di Alessandria ella Bibliotheca Alexandrina, e rappresenta una eccellenza italiana.
Infatti sulle prime si pensava a uno scherzo ma Di Natale non ha molta voglia di ridere: «Per reperire risorse e realizzare altri progetti, siamo obbligati a vendere. La Regione ci ha dimezzato di anno in anno i contributi». «Siamo già in trattativa con università italiane e straniere, che si sono dimostrate interessate alla nostra proposta», ha detto Basile, precisando che la vendita è riservata esclusivamente a enti e istituzioni, escludendo i privati. «La collezione di Basile va tutela nella sua integrità anche con l’intervento pubblico, va salvaguardata perché si tratta di una silloge unica. Faremo il possibile per avere chiarimenti e difendere questa istituzione», ha commentato Sergio Cilea, responsabile del Fai di Siracusa.