Sabato 23 e domenica 24 marzo, il FAI-Fondo Ambiente Italiano, aprirà le porte, solitamente chiuse, di 1100 luoghi in Italia, da Nord a Sud. Non solo, molti di questi siti saranno raccontati da voci inaspettate: a Varese, la storia delle maschere tribali di Villa Panza sarà spiegata da un sudanese e da un guineano, a Ravenna i ciceroni che guideranno la visita alla chiesa ortodossa del Santo Spirito saranno un’ucraina e una rumena, e tante altre occasioni imperdibili.
I volontari di origine straniera saranno più di un centinaio, mentre i siti aperti più di 1000: a Venezia sarà visitabile il seicentesco Palazzo Pisani di Campo Santo Stefano, a Modena si entrerà nel Palazzo Ducale, oggi sede dell’Accademia militare. Grandi aperture anche a Matera, capitale europea della cultura 2019, che si svelerà attraverso percorsi insoliti: dai luoghi della tradizione, come la Fabbrica del carro trionfale della festa della Bruna, a quelli dell’innovazione, come il Centro di Geodesia Spaziale, inaugurato nel 1983 e dedicato all’osservazione della Terra e agli studi geologici del bacino del Mediterraneo.
Anche al sud le opportunità non sono poche, come a Marsala dove si potrà visitare il complesso comprendente la chiesa e il monastero di Santo Stefano costruito in un’area dove probabilmente sorgeva il palazzo degli antichi pretori romani. I giorni e gli orari esatti di apertura dei siti sono disponibili
sul sito delle Giornate Fai, che possono essere sostenute anche senza iscrizione, inviando un sms al 45584 per donare 2, 5 o 10 euro.
Ancora una settimana e potremmo godere delle tante bellezze italiane, spesso tenute al buio. (Adele Menna)