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Per la 58ma edizione della Biennale di Venezia, Il Padiglione di Cipro, curato da Jacopo Crivelli Visconti, presenterà un’esposizione postuma delle opere di Christoforos Savva (1924-1968). Si tratta di un ritorno e di un omaggio, visto che, pochi mesi prima della sua prematura scomparsa, Savva fu tra gli artisti che segnarono la prima partecipazione cipriota alla Biennale, nel 1968.
Savva è ampiamente riconosciuto come uno dei più rivoluzionari artisti ciprioti del XX secolo. Trascorse gran parte degli anni ’50 tra Parigi e Londra e solo negli anni ’60 si stabilì a Nicosia, producendo un numero impressionante di opere, da dipinti a sculture, sperimentando con materiali compositi, dal tessuto al cemento e sconfinando nel settore del design e dell’architettura. Nel maggio del 1960, anno in cui Cipro ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna, Savva e l’artista gallese Glyn Hughes, fondarono Apophasis, il primo centro culturale indipendente della neocostituita Repubblica di Cipro, che ospitò spettacoli teatrali, conferenze, incontri con artisti e scrittori e mostre audaci, come una collettiva di artisti ciprioti, greci e turchi.
“Untimely, Again” è il titolo del progetto espositivo per il Padiglione della Biennale, che interpreta il tema generale “May You Live in Interesting Times”, attraverso una indagine sulle conseguenze del colonialismo, vissute dalle generazioni contemporanee.