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Sabato scorso, il governo egiziano ha annunciato l’apertura di due nuove piramidi, che torneranno per la prima volta accessibili al pubblico dal 1965. Si trovano entrambe nella necropoli di Dahshur, che è parte della necropoli di Menfi, sito del Patrimonio mondiale Unesco, sulla riva occidentale del Nilo, a circa 40 chilometri a sud del Cairo.
Una di queste è la cosiddetta “piramide romboidale” o “piramide piegata”, fatta costruire intorno al 2600 a.C. durante il regno del faraone Snefru, il primo della quarta dinastia. Questa piramide ha la caratteristica unica di avere due strutture interne: secondo il ministro delle antichità Khaled al-Anani si tratterebbe di una forma di transizione tra la piramide a gradoni di Djoser (2667-2648 a.C.) e la piramide di Meidum (2600 a.C.).
Il ministro al-Anani ha inoltre riferito che durante gli scavi sono stati rinvenuti «diversi sarcofagi in pietra, argilla e legno, alcuni contenenti mummie in buone condizioni», oltre che maschere funerarie e strumenti per intagliare pietre risalenti al periodo tardo egizio, compreso tra il 750 e 332 a.C. e ancora un antico muro di circa 60 metri, situato a sud della piramide del faraone Amenemhat II. (Guglielmo Hardouin)