Fotoreporter della Reuters, vincitore del premio Pulitzer per i suoi servizi di guerra in tutto il mondo, dall’Afghanistan alla Sierra Leone, Yannis Behrakis si è arreso al cancro ed è morto ad Atene, il 3 marzo, all’età di 58 anni. Ad annunciarlo, l’associazione greca della stampa estera: «è stato uno dei migliori fotografi della sua generazione, le sue immagini hanno plasmato il modo in cui abbiamo percepito gli eventi».
Nato ad Atene nel 1958, Behrakis ha trascorso trent’anni di carriera al centro degli eventi più drammatici, scoprendone e raccontandone i momenti di umanità con immagini di rara intensità. Tra i suoi ultimi servizi, quelli sulla Primavera Araba e sulla crisi dei rifugiati in Siria. Prima, aveva seguito il terremoto del Kashmir nel 2005 e i conflitti in Afghanistan, in Iraq, in Cecenia, nel Medio Oriente, nei Balcani, in Somalia e in Sierra Leone, dove perse l’amico e collega, morto vicino a lui quando il loro convoglio venne attaccato.
Tra i numerosi riconoscimenti, il World Press Photo nel 2000, il premio Bayeux-Calvados per i corrispondenti di guerra nel 2016 e quello di fotografo dell’anno del Guardian nel 2015.
