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Volete beccarvi una bella linguaccia? Allora fatevi avanti e scaldate i vostri muscoli mimici, quelli che permettono i cambiamenti dell’espressione facciale. Mercoledì, 16 gennaio, dalle 17 alle 20, nella Black Room del Marco Asilo, Pino Boresta eseguirà brevi performance di smorfie. Ovviamente face to face. Ogni smorfia sarà diversa, tutte personalizzate e sarà possibile anche ricambiare con ugual moneta, fotografandosi a vicenda per immortalare le espressioni del momento e conservarle a futura memoria. A tutti gli intervenuti, l’artista regalerà un suo adesivo firmato.
«Io non so se esiste un modernismo della smorfia da molti ultimamente rivalutata come forma di protesta o altro, ma io sono comunque orgoglioso di aver rinunciato a qualsiasi qualità lirica poetica o di multi-referenzialità. Sono felice se qualcuno considerare le mie smorfie, i miei ghigni, le mie boccacce e le mie espressioni puro concettualismo in quanto sono cosciente del fatto di aver rinunciato alla spettacolarizzazione delle mie azioni che avvengono in genere nella nuda e cruda realtà dell’incertezza e della loro improvvisa ed estemporanea realizzazione, esattamente come i miei Art Blitz, questo sì! è rivoluzione», ha spiegato Boresta.