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A Faenza la settima edizione di Argillà Italia, dal 2 al 4 settembre. Le parole di Claudia Casali
Fiere e manifestazioni
di redazione
A Faenza dal 2 al 4 settembre 2022 torna l’attesissima settima edizione di Argillà Italia, Festival Internazionale della Ceramica e Mostra Mercato, rimandata per due anni causa l’emergenza sanitaria. La manifestazione è organizzata dal MIC Faenza in collaborazione con il Comune di Faenza, AiCC ed Ente Ceramica.
«La mostra mercato della ceramica artistica e artigianale internazionale si sviluppa con i suoi 250 stand, tra ceramisti e partner tecnici, nel centro storico di Faenza, in particolare nella zona tra corso Baccarini, corso Mazzini, Piazza del Popolo e a cui si aggiunge – novità di questa edizione – anche Piazza delle Erbe.
Sarà possibile curiosare tra gli stand di ceramisti provenienti da tutta Europa, ma anche con alcune presenze extraeuropee: Israele, Honduras, Corea e Argentina.
Il paese ospite di questa edizione sarà l’Irlanda a cui sarà dedicata la mostra principale degli eventi collaterali ufficiali. Oltre una decina le mostre ufficiali della rassegna che saranno allestite tra il MIC-Museo Internazionale della ceramica in Faenza, il Teatro Masini, la Pinacoteca Comunale e la galleria della Molinella ed altri spazi pubblici.
Non mancheranno il Mondial Tornianti (campionato mondiale di tornio), le spettacolari cotture ceramiche in forni all’aperto, le dimostrazioni, i laboratori e attività per bambini e saranno tantissime le delegazioni internazionali che presenzieranno all’evento.
Argillà Italia includerà nel programma moltissimi eventi collaterali, mostre, iniziative e progetti legati alla ceramica, organizzati in maniera spontanea dalle botteghe e dagli studi d’arte della città che apriranno al pubblico palazzi e cortili privati del centro storico», hanno anticipato gli organizzatori.
Abbiamo parlato di tutto questo con Claudia Casali, Direttrice del MIC Faenza, nell’intervista qui sotto.
Argillà giunge alla sua settima edizione. Come è cambiato nel corso degli anni e come si colloca oggi nel panorama delle mostre mercato dedicate all’universo della ceramica artistica e artigianale, sia nazionale che internazionale?
«Argillà è un Festival che si è migliorato di edizione in edizione. È riuscito ad ampliare la partecipazione, soprattutto internazionale, ed ora risulta essere in Europa il più significativo momento dedicato alla ceramica. Non è solo un mercato ma è soprattutto un momento di incontro, di condivisione, di esposizione, di relazioni. La ceramica è un network potente che richiama molte realtà, dimensioni creative e produttive. Ogni edizione ha avuto una selezione di espositori e di eventi da proporre. C’è una regia a monte, coordinata dal MIC di Faenza, per proporre un palinsesto dinamico, ricco e talvolta inusuale».
All’edizione 2022 saranno presenti 250 espositori. Che tipologie di espositori sarà possibile incontrare e quali saranno le principali aree di provenienza?
«L’Italia ha sempre una presenza importante poiché è il paese ospite (i costi di partecipazione sono ridotti rispetto a chi arriva dalla Scandinavia o extra UE). Ma è l’Europa la vera protagonista di questa nuova edizione, con partecipazioni anche di Argentina, Honduras, Israele, Giappone, Corea. Abbiamo cercato di creare una proposta varia e ampia sulla ceramica, rappresentando tutte le categorie (pottery, scultura, design, gioielli) e tutte le tecniche. Sarà un’esplosione di forme e colori nelle strade di Faenza».
Argillà coinvolge l’intera città di Faenza e le sue principali istituzioni. Che rapporto si è creato negli anni tra la città e questo evento?
«È un rapporto che si è consolidato negli anni. Per questa edizione vi è anche molta attesa poiché Argillà arriva dopo 4 anni di silenzio causa Covid. Tutta la città è pronta per accogliere le migliaia di visitatori con proposte particolari e dedicate. C’è stato un dialogo costante dallo scorso anno con i diversi attori perché questo è un biglietto da visita fondamentale per il nostro territorio e per la ceramica italiana».
Il paese ospite di questa edizione sarà l’Irlanda, che proporrà “Land/Marks”. Che tipo di progetto sarà? E quali saranno le altre mostre importanti?
«”Land/Mark”, curata da Elaine Riordan e Tina Byrne, organizzata in collaborazione con Ceramic Ireland e l’Irish Craft and Design Council, propone il meglio della ceramica artistica irlandese, con 42 artisti che da anni lavorano a livello internazionale con la materia fittile. È una interessante carrellata di opere scultoree, installative, figurative e non, con diverse tecniche. Sempre al Ridotto del Teatro sono allestiti i progetti speciali di Paolo Porelli e Vilma Villaverde, quest’ultima in un omaggio a 50 anni di carriera artistica internazionale. Al MIC avremo la mostra di Nino Caruso e una installazione dal titolo “Solaria” di Oscar Dominguez, un lavoro che si inserisce tra scultura e design. Alla Galleria Comunale La Molinella è allestita “Italia” di Alberto Gianfreda, a cura di Irene Biolchini, un progetto che coinvolge le città di antica tradizione ceramica in un discorso performativo e installativo. L’ISIA Università del Design presenta “Totem”, una serie di opere in ceramica realizzate in collaborazione con l’artista Diego Cibelli. Nel giardino di Palazzo Muky vi saranno tre giornate di “Live 3D printing with clay”: workshop di stampa 3D con argilla e mostra di oggetti stampati con tecnologia WASP. E molto altro ancora (il programma è consultabile sul sito)».
Quali sono gli obiettivi per il futuro di Argillà?
«Argillà nasce come progetto di relazioni, un network importante per la ceramica, a tutti i livelli. L’obbiettivo per l’edizione 2024 sarà quello di ampliare la partecipazione e il coinvolgimento di tanti attori, dar voce alle diverse realtà che lavorano costantemente con questo antico linguaggio nonostante le difficoltà contingenti. La ceramica unisce i popoli ed è sinonimo di civiltà: Argillà rappresenta pienamente questo assunto».