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A Torino, Archivissima e la Notte degli Archivi tornano in versione live e digital
Fiere e manifestazioni
Sono circa 300 gli archivi di enti pubblici, istituti culturali e grandi aziende che hanno aderito all’edizione 2021 di Archivissima, provenienti da quasi tutte le regioni italiane, garantendo un’analisi approfondita del nostro Paese sotto i punti di vista culturale, economico e sociale. Hanno partecipato inoltre 10 reti archivistiche fra cui la Rete degli Archivi dei Movimenti – che raccoglie 11 archivi di tutta Italia impegnati nello studio delle rivendicazioni sociali – e la Rete Genere, Generazioni, Femminismi che include cinque archivi dedicate alle tematiche femministe.
![archivissima torino 2021](https://www.exibart.com/repository/media/2021/06/triennale-di-milano.jpg)
Il tema del festival è “#generazioni”: portatrici di cambiamenti più o meno dirompenti, sono fondamentali nella creazione della nostra cultura attraverso fermenti e nuove tendenze. L’evento torinese fa vivere il tema attraverso gli ambiti diversi – biologico, creativo, cronologico, generativo, psicoanalitico, sociale – che la parola ha attraversato nel corso della storia. Gli archivi qui sono spazi di custodia e strumenti di conservazione della memoria collettiva, veri e propri ponti di collegamento generazionale e fondamentali per la tutela dell’identità collettiva. Le #generazioni nel festival vengono interpretate attraverso diverse modalità ed alcune di queste sono le performance di tre artiste – Francesca Arri, Emanuela Ascari e Manuela Macco – che, attraverso la loro poetica, affrontano diversi concetti del tema generazionale e lasceranno in mostra, ognuna di loro, tre oggetti provenienti dalle performance una volta concluse che fungono da contenitore dell’esperienza appena accaduta.
Anche la mostra di Archivissima, “Phylum | Generazioni d’archivio”, inaugurata il 3 giugno e visitabile per tutta la durata del festival, ripercorre il fil rouge delle generazioni: i contenuti degli archivi all’interno dell’esposizione raccolgono oltre un secolo di narrazioni, dimostrandosi come testimonianza fondamentale dell’identità collettiva. Mentre la Galleria delle immagini del Polo del ‘900, durante i giorni di Archivissima, ospita l’allestimento di Irene Dionisio “Il pensiero in meno”, che si propone di indagare sullo spazio, sul ruolo e sul potere del pensiero oggi in Occidente. Grande ritorno di questa edizione sono i podcast del festival, curati dalla giornalista Valentina De Poli che accompagnerà gli ascoltatori verso la scoperta dei documenti e delle carte conservati presso l’Archivio Intesa Sanpaolo, Rai Teche, Archivio Michele De Lucchi, Archivio Fondazione Sandro Penna Fuori! e, infine, l’Archivio del Museo dei Diari di Pieve S.Stefano.
![archivissima torino 2021](https://www.exibart.com/repository/media/2021/06/fondazione-renzo-piano-1024x831.jpg)
«La magia degli archivi permette a ciascuno di noi di ascoltare e di esprimersi anche oltre le barriere del tempo e delle generazioni», ha affermato il presidente dell’associazione Archivissima, Andrea Montorio. «Credo che intorno a questo tema gli archivi, di qualunque genere, abbiano davvero molto da raccontare anche al pubblico che ancora non li conosce».
![](https://www.exibart.com/repository/media/2021/06/cineteca-di-bologna.jpg)