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Ad Art Basel Hong Kong c’è una sezione interamente dedicata ai film
Fiere e manifestazioni
Tra i corridoi della fiera Art Basel Hong Kong non si trovano solo gallerie e collezionisti, c’è anche una sezione Film con lavori cinematografici creati da oltre 30 artisti. Si intitola In Space, It’s Always Night il programma 2025, è curato per la prima volta dall’istituzione artistica indipendente Para Site e si ispira ai temi affrontati nel lungometraggio Vampires in Space (2022) di Isadora Neves Marques – portato peraltro dalla galleria napoletana Umberto Di Marino e presentato durante una proiezione speciale. I film che si susseguono nei giorni del programma offrono così diverse prospettive: possono riflettere un passato nostalgico o doloroso, raccontare le tensioni sociali di oggi o immaginare il futuro in modi inaspettati. Oppure, semplicemente, raccontano «Sensational, Humorous Little Tales», come afferma Li Zhenhua.
Ecco alcune proposte per l’edizione 2025. Troviamo il programma Ghostly Metaphors, curato da Nowness Asia, che esplora come le metafore cinematografiche e le narrazioni di finzione illuminino la persistente presenza del passato. Attraverso film in stile docu-fiction, questa rassegna di quattro cortometraggi indaga il modo in cui storia, memoria e mito influenzano le realtà del presente. Nello specifico: 14 Paintings di Dongnan Chen riflette sull’autenticità artistica in un villaggio cinese segnato dal suo passato come centro di riproduzione di capolavori; A Missing Scene from Floral Princess di Kitty Yeung offre una rilettura queer di una popolare opera cantonese, portando alla luce narrazioni nascoste e voci emarginate; ancora, Fossilis di Riar Rizaldi ci trasporta in un futuro sommerso dai rifiuti elettronici; e per finire The Moon Also Rises di Yuyan Wang racconta la storia di una coppia in cerca di rifugio dalle lune artificiali. Così Ghostly Metaphors ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con il tempo, la memoria e i fantasmi che continuano a plasmare il nostro mondo.

Nella rassegna Nature’s Mirror, invece, il complesso rapporto tra umanità e natura viene approfondito affrontando le incertezze del futuro. Attraverso temi come l’interconnessione ecologica, l’impatto umano e le tracce del passato impresse nei paesaggi, questo programma indaga l’equilibrio fragile tra controllo, distruzione e convivenza armoniosa. Ne fanno parte i film di Ishu Han, Sasaoka Yuriko, Laurent Grasso e Xiaoyi Chen, che offrono una riflessione potente sul ruolo dell’uomo sia come creatore che come abitante del mondo naturale. Mostrando l’interazione tra l’ambizione umana e la straordinaria capacità di resilienza della natura, il programma diventa un viaggio stimolante nelle nostre vulnerabilità condivise e nei profondi legami che intrecciano i nostri destini.
Situato poi all’incrocio tra umanità e tecnologia c’è il programma Cyborg Within, che include film di Zike He, Alison Nguyen, Kwan Sheung Chi, Jen Liu, Cao Shu. Viene esplorato qui un mondo in cui macchine stanno trasformando la nostra stessa essenza: la capacità di ricordare, percepire, comunicare, lavorare e persino esistere. Questo intreccio riflette un mondo complesso in cui l’organico si confonde con il mediato e l’individuo si dissolve nel collettivo, rivelando al tempo stesso la bellezza inquietante e le tensioni latenti della nostra esistenza ibrida.


Resilient Echoes mette in luce atti di resilienza che fioriscono in mezzo alle avversità personali e collettive. Ogni film esplora le complesse relazioni e i gesti di memoria intrecciati tra individui, comunità e gli ambienti in cui vivono, evidenziando il potere delle micro-storie nel riflettere e ridefinire la nostra realtà. Tra i film più attesi, in questa rassegna, Good Society (2024) del duo di artisti londinesi Hannah Quinlan e Rosie Hastings, un’opera che esplora la vita queer a Berlino durante la Repubblica di Weimar e i suoi echi contemporanei, basata sui ricordi della nonna di Hastings (lo presenta Arcadia Missa). Attraverso queste narrazioni intime, il programma sottolinea il nostro potenziale nel promuovere il cambiamento e nell’esplorare modi alternativi di affrontare le complessità del mondo, anche mentre ci confrontiamo con il peso delle sfide storiche e contemporanee. Tra memoria e futuro, natura e tecnologia, realtà e finzione, la sezione Film di Art Basel Hong Kong si afferma come un laboratorio dinamico dove l’arte cinematografica diventa strumento di indagine critica e narrazione alternativa.