Dal 25 al 26 marzo alla Fiera di Bergamo torna Bergamo Arte Fiera, la mostra mercato di Promoberg dedicata all’arte moderna e contemporanea che giunge quest’anno alla 17ma edizione.
«L’evento – in precedenza programmato a metà del gennaio scorso e rinviato a causa dell’ondata di contagi Covid – porta nel capoluogo orobico ottantasei Gallerie d’arte tra le più quotate del panorama nazionale, provenienti da undici regioni italiane, a cui si sommano undici realtà tra editoria, librerie e istituzioni, il tutto distribuito su 7mila metri quadrati di superficie (padiglione B + foyer centrale). La regione più rappresentata è la Lombardia (46 gallerie) seguita dal Veneto (12 Gallerie), Piemonte (11 Gallerie), Emilia Romagna e Toscana (7 Gallerie a testa). A livello provinciale invece, quella più rappresentata è Milano (16 gallerie) seguita da Brescia (11 Gallerie), Torino (8) e Bergamo (7) (qui potete trovare l’elenco completo delle gallerie)», hanno spiegato gli organizzatori.
«Baf – hanno aggiunto – segna la ripartenza del calendario fieristico 2022 di Promoberg e del settore, tra i più colpiti (economicamente) durante gli ultimi due anni. In parallelo, i collezionisti più o meno storici e i tanti appassionati, anche dell’ultima ora, aspettano con grande interesse il ritorno dell’arte e della cultura in fiera. Durante gli ultimi due anni tra molti operatori è serpeggiata anche la preoccupazione di un possibile cambio di marcia di artisti e collezionisti a favore dell’e-commerce, ma da un report di Art Economics, durante la pandemia ben l’88% dei collezionisti ha continuato ad acquistare in galleria, senza particolari differenze d’età: un dato che fa ben sperare in vista di Baf».
«La mostra mercato organizzata da Promoberg come da tradizione ha due ‘anime’ ben precise: quella espositiva (nel padiglione B, curata da Gianni Zucca) con migliaia di opere in bella evidenza, e quella dedicata agli eventi collaterali (curata nel foyer centrale del polo fieristico da Sergio Radici), mai come quest’anno così ricca di appuntamenti, tra cui (nel weekend) diversi talk su temi di grande attualità e (per tutta la durata di Baf) tre mostre ‘personali’ dedicate a Marcello Morandini (Opere), Gianfranco Meggiato (Opere) e Maurizio Buscarino (Persona. La poetica dell’immagine di un fotografo artista). Bergamo Arte Fiera ha il sostegno di Intesa Sanpaolo e Banco Bpm Credito Bergamasco (Main sponsor)», hanno proseguito dalla fiera.
Abbiamo parlato di tutto questo con Sergio Radici, curatore degli Eventi di Baf 2022.
Bergamo Arte Fiera giunge alla sua 17ma edizione. Come è cambiata nel tempo? Come si colloca, oggi, nel panorama nazionale e internazionale?
«Baf rimane fedele a se stessa. Già al suo esordio ha cercato di caratterizzarsi dagli altri appuntamenti di settore realizzando iniziative collaterali legate alla storia dell’arte, consentendo così al pubblico di conoscere e approfondire tematiche anche meno note ma di grande rilevanza e interesse culturale. Volevamo diventare un punto di riferimento costante per Bergamo e il suo territorio: è stata una sfida importante che, visti i risultati ottenuti, abbiamo vinto. A distanza di diciassette anni, infatti, pur dovendoci confrontare con grandi competitors, siamo diventati una tappa importante per il settore, anche a livello nazionale. Le oltre 85 gallerie d’arte che partecipano quest’anno provengono da undici regioni italiane e tra il pubblico c’è anche chi arriva dall’estero, facilitato anche dall’aeroporto internazionale di Bergamo, terzo scalo italiano per numero di passeggeri, che dista una manciata di chilometri dalla Fiera».
Quali sono le peculiarità dell’edizione 2022?
«Abbiamo ulteriormente ampliato il calendario degli eventi collaterali, con una serie di talk, convegni e conferenze dedicate al mondo dell’arte e tre “personali” dedicate a Maurizio Buscarino, Marcello Morandini e Gianfranco Meggiato. Quest’anno in particolare abbiamo voluto dedicare un focus sulla fotografia, una delle arti che più di altre sta emergendo negli ultimi anni, catturando l’attenzione di un pubblico sempre maggiore. L’esposizione fotografica di Buscarino contempla l’animo umano, le sue incertezze, le contraddizioni, gli istanti di vita di soggetti di assoluta umanità. Un focus sulle arti visive che si amplia con la presentazione del volume dedicato Aldo Tagliaferro. L’esposizione della Fondazione Morandini evidenzia le straordinarie capacità espressive del maestro che spaziano dalla scultura all’architettura e al design. Poi le due sculture monumentali di Meggiato: un ulteriore e significativo tributo che un artista internazionale dedica a Bergamo Arte Fiera. Da non perdere anche: il talk Il ruolo degli Artisti per la crescita culturale del nostro territorio, con Alberto Nacci, Ugo Riva, Valentina Persico, Giorgio Berta e Romina Russo; il docufilm dello stesso Alberto Nacci (nel ruolo di regista) che indaga attraverso i protagonisti dell’Arte contemporanea; l’incontro con Alberto Fiz e Tullio Leggeri sull’Arte che si divide tra passione e investimento; la presentazione del magazine ArteMorbida con le nuove proposte del design tessile; infine, “Arscode” per mettersi in gioco e capire quanto si conosca davvero il settore dell’arte».
Che rapporto ha costruito Bergamo Arte Fiera con il territorio?
«La nostra mostra mercato è riuscita nel tempo a creare e sviluppare un rapporto sempre più empatico con il pubblico, sempre più competente e che arriva a Bergamo prevalentemente dalla Lombardia, ma in parte anche da tutto il Nord Italia e dall’estero. Anche il confronto periodico che ho con le istituzioni, gli enti e le associazioni culturali, per sviluppare e far crescere lo standing della manifestazione, evidenzia la qualità del nostro progetto: Baf è un evento che proietta Bergamo su scala nazionale, con ricadute molto positive per il territorio».
Quali sono gli obiettivi di Bergamo Arte Fiera per il futuro?
«Il livello qualitativo della mostra è già molto buono, ma siamo impegnati ogni giorno per migliorarlo ulteriormente. Potremmo portare in fiera un numero maggiore di gallerie, ma il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di mantenere elevata la bontà delle gallerie e di conseguenza delle opere esposte, risultato che siamo riusciti a ottenere anche nei momenti più difficili per il nostro settore. Baf vuole crescere puntando sulla cultura di qualità».
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