A meno di un anno dall’ultima edizione, PaviArt torna ad ospitare più di 70 gallerie provenienti da tutta Italia negli spazi del Palazzo Esposizioni di Pavia, in Piazzale Europa 1: l’evento espositivo si apre con il vernissage di oggi, 29 aprile (dalle 18) e prosegue il 30 aprile e 1° maggio (dalle 10.30 alle 19.30).
PaviArt «rafforza anche quest’anno il suo ruolo di collettore di arte, cultura e territorio. Giunta alla sua 9° edizione, rappresenta un punto di riferimento per il panorama artistico moderno e contemporaneo nazionale. La manifestazione continua così il suo percorso all’insegna della ricercatezza e della qualità delle proposte confermandosi uno spazio innovativo di dialogo tra arte moderna-contemporanea, design e arti applicate.
Sono tante e interessanti le correnti artistiche che verranno presentate: dallo storicizzato alle avanguardie, dallo street art alla pop art spaziando dai primi anni del Novecento fino alle più recenti esperienze», hanno spiegato gli organizzatori.
Tra le gallerie partecipanti, hanno voluto ricordare, Lara e Rino Costa, Galleria d’Arte 56, Galleria d’Arte l’Incontro, Bonioni Arte, Galleria Lattuada, Galleria La Tesoriera.
«Anche quest’anno – hanno poi sottolineato – sarà presente l’artista pavese Stefano Bressani che porterà in fiera la sua nuova opera “vestita” IL PONTE CHE UNISCE. “Con i colori intendo ancora una volta portare l’attenzione sulla forza espressiva e ideologica di un Ponte che non unisce due sponde ma collega persone e culture diverse. Ad illuminare l’ispirazione il sole e la luna si pongono in una condizione di equilibrio e danno la possibilità di pensare ad un futuro più luminoso – ha raccontato Bressani”».
«Organizzata e coordinata dalla Dea Servizi, la grande mostra collettiva ancora una volta si rivolge ad un pubblico molto dinamico ed eterogeneo: dai collezionisti agli artisti emergenti, interessati al business o al network, dai galleristi al grande pubblico diffondendo la bellezza dell’arte sul territorio pavese».
Ne abbiamo parlato con Donato Feninno, titolare Dea Servizi
PaviArt giunge alla nona edizione. Come è cambiata nel tempo e quali sono le principali caratteristiche di questa edizione?
«Nel corso delle edizioni la fiera ha migliorato la qualità e il prestigio delle gallerie presenti, così come le opere presentate. Negli ultimi anni si è dato maggior spazio a progetti e artisti della provincia rafforzando il ruolo di Paviart come collettore di arte, cultura e territorio. Un’ulteriore novità di questa edizione è la presenza di una delle gallerie più importanti di Lugano».
Come si colloca PaviArt nel panorama nazionale? E rispetto a espositori e pubblico esteri?
«Paviart ormai rappresenta un punto di riferimento per il panorama artistico moderno e contemporaneo nazionale. Si rivolge ad un pubblico molto dinamico ed eterogeneo: dai collezionisti agli artisti emergenti, interessati al business o al network, dai galleristi al grande pubblico. I visitatori sono sia locali, nazionali ma anche stranieri. Le gallerie partecipanti sono tra le più rilevanti a livello nazionale, da quest’anno anche un’importante realtà straniera».
Quali sono i progetti per il futuro di PaviArt?
«L’idea per il futuro è quella di consolidare e aumentare la presenza di gallerie estere per rendere ancora più internazionale la manifestazione e avvicinare la nostra città ad un pubblico cosmopolita».
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