Al via la diciannovesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo

di - 8 Aprile 2021

REPUBBLICA DI SAN MARINO

15 MAGGIO – 31 OTTOBRE 2021

Una Biennale come una scuola temporanea, ispirata da pedagogie radicali e sperimentali e dal modo in cui esse sfidano i formati artistici, curatoriali e di ricerca. Uno strumento collettivo per decostruire gli stereotipi che manipolano i nostri immaginari geografici, in particolare quelli legati all’interpretazione eurocentrica dell’area Mediterranea. Si tratta di School of Waters, la diciannovesima edizione di Mediterranea, la Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, che quest’anno, dal 15 maggio al 31 ottobre 2021, farà tappa a San Marino.

Organizzata da BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, network internazionale fondato a Sarajevo nel luglio 2001, composto da 47 membri e partner da 16 paesi dell’Europa e del Mediterraneo, in collaborazione con la Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino, gli Istituti Culturali e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, la manifestazione presenteràle opere di oltre 70 artisti provenienti da 21 nazioni diverse.

“È un vero onore per la Repubblica di San Marino – ha affermato oggi durante la conferenza stampa Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura della Repubblica di San Marino – poter ospitare un importante manifestazione internazionale a carattere itinerante quale la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Dopo oltre 50 anni il nostro territorio, da quando tra il ’56 e il ’67 organizzava la Biennale internazionale d’arte, tornerà ad essere al centro della scena culturale. È necessario incoraggiare la produzione culturale dei giovani artisti, favorire e sviluppare una dinamica culturale comune ai Paesi dell’Europa e del Mediterraneo”.

“Mediterranea 19 – prosegue Andrea Belluzzi – mette in rapporto fra loro i due maggiori orizzonti ideali di costruzione del nostro futuro politico: il progetto europeista e la sua evoluzione nel Mar Mediterraneo. E lo fa con il linguaggio universale dell’arte, come se fosse un mare anch’essa: un crocevia di culture, di creatività, di storie e di vita. Il caso ha voluto che Mediterranea 19 incrociasse l’apertura a San Marino del Centro Studi Internazionali dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo. Ma il caso è anche destino, e ci dice – dunque – di metterci in gioco dentro questo grande mare che ha originato la civiltà. Per trasformarlo da “mare nostrum” a “mare communia”.

La Biennale

A cura di Alessandro Castiglioni e Simone Frangi (Senior Curators), insieme a Theodoulos Polyviou (Cipro/UK), Denise Araouzou (Cipro/Italia), Panos Giannikopoulos (Grecia), Angeliki Tzortzakaki (Grecia/Olanda), Nicolas Vamvouklis (Grecia/Italia), Giulia Gregnanin (San Marino/UK) e Giulia Colletti (Italia/UK), Mediterranea 19 presenterà opere, istallazioni site specific, film, video, performance di oltre 70 artisti provenienti dall’area mediterranea, dall’Italia alla Tunisia, dalla Spagna al Montenegro, dalla Francia alla Giordania, da Malta al Libano, con l’obiettivo di partire dal patrimonio comune delle acque per superare i nazionalismi e riscoprire il Mediterraneo come piattaforma complessa di forme di vita e processi di conoscenza. Tanti gli spazi coinvolti del centro storico di San Marino, tra cui la Galleria Nazionale e altre location come la Prima Torre, le Cisterne del Pianello, un grande spazio di origine medievale situato sotto la pavimentazione del Palazzo Pubblico e l’Antico Monastero Santa Chiara, attualmente sede dell’Università di San Marino.

“School of Waters – sottolinea il board curatoriale di MEDITERRANEA 19 – si struttura intorno a una rivisitazione critica dell’agency materiale e simbolica delle acque, in una prospettiva geopolitica ed ecologica profonda. Il desiderio di imparare dalle acque dimostra la volontà di disinnescare i nazionalismi e riscoprire quel sincretismo acquatico che ha costituito il Mediterraneo come una piattaforma complessa di forme di vita e processi di apprendimento. Il gruppo curatoriale intende sviluppare MEDITERRANEA 19 come un’ecologia di pratiche capace di attraversare una molteplicità di spazi, in risonanza con la specificità di un piccolo stato come la Repubblica di San Marino”.

La Biennale sarà inaugurata al pubblico venerdì 14 maggio 2021, alla presenza delle Istituzioni coinvolte e di una rappresentanza di artisti, soci BJCEM e curatori. Il programma, che si svilupperà in tutta la settimana successiva, includerà anche talk, performance e screening disponibili online attraverso dirette streaming. Un secondo appuntamento, maggiormente incentrato sulle arti performative, si terrà a luglio 2021.

Durante l’opening verrà presentato un volume di ricerca dedicato a School of Waters, edito da Archive Books, Berlino.

La Biennale

La storia della Biennale ha avuto inizio nel 1985 a Barcellona e nel corso di diciotto edizioni è stata accolta da città quali Marsiglia, Valencia, Lisbona, Sarajevo e Atene. La più recente edizione si è tenuta in Albania, a Tirana e Durazzo. Tra le istituzioni che l’hanno ospitata si ricordano anche il MACRO di Roma, il Nottingham Contemporary in Inghilterra o il Museo d’Arte Contemporanea di Salonicco in Grecia.

Gli artisti coinvolti

Noor Abed (Palestina), Adrian Abela (Malta), Noor Abuarafeh (Egitto), ALTALENA (Italia), Marco Antelmi (Italia), Panos Aprahamian (Libano), Bora Baboci (Albania), Riccardo Badano & Hannah Rullman (Italia), Hanan Benammar (Norvegia/Algeria), Yesmine Benkhelil (Tunisia), Maeve Brennan (UK), Johanna Bruckner (Austria), Dante Buu (Montenegro), Madison Bycroft (Francia), Annalisa Cannito (Italia) in collaborazione con Wendimagegn Belete (Etiopia, Norvegia), Valerio Conti (San Marino), Selin Davasse (Turchia), Binta Diaw (Italia), Adji Dieye (Italia), Enar de Dios Rodríguez (Austria), Caterina De Nicola (Italia), Marianne Fahmy (Egitto), Alessandra Ferrini (Italia), Enrico Floriddia (Italia), Victor Fotso Nyie (Italia), Haris Giannouras (Grecia), Marco Giordano (Italia), Adrijana Gvozdenović (Montenegro), Bianca Hisse (Norvegia), Areej Huniti & Eliza Goldox (Giordania), KABUL MAGAZINE (Italia), Valentina Karga (Grecia), Dalia Khalife (Libano), Ru Kim (Francia), Gašper Kunšič (Slovenia), Sotiris Tsiganos & Ionian Bisai (Grecia), Vesna Liponik (Slovenia), DDC – Design di Comunità (Università di San Marino), Filippo Marzocchi (Italia), Corinne Mazzoli (Italia), Dina Mimi (Palestina), Tawfik Naas (UK), Eleni Odysseos (Cipro), Francis Offman (Italia), Mila Panić (Bosnia & Herzegovina), Eva Papamargariti (Grecia), GianMarco Porru (Italia), Gabriele Rendina Cattani (Italia), Jacopo Rinaldi (Italia), Virginia Russolo (Italia), Pablo Sandoval (Spagna), Michele Seffino (Italia), Selma Selman (Bosnia & Herzegovina), Vanja Smiljanić (Serbia), Alcaeus Spyrou (Albania), Chara Stergiou (Grecia), Valinia Svoronou (Grecia), Theo Triantafyllidis (Grecia), Endi Tupja (Albania), Sophie Utikal (Austria), Marina Xenofontos (Cipro).

Installation view, Alessandra Ferrini: A Bomb to be Reloaded (Chapter 0), 2019.
Photo by Leonardo Morfini, OKNO studio. Courtesy of Villa Romana
Marina Xenofontos, Sunlight Vandalism, 2019, Single-channel video, 8:39 min, colour, audio

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