Aprono BAF e IFA: ecco che cosa abbiamo visto alle fiere di Bergamo

di - 10 Gennaio 2025

Il calendario fieristico 2025 si apre a Bergamo con le nuove edizioni di BAF e IFA. Rispettivamente dal 10 al 19 gennaio e dal 10 al 12 gennaio, i padiglioni della Fiera di Bergamo (via Lunga, Bergamo) ospitano le due fiere che, insieme, coprono sei secoli di storia dell’arte, dal Rinascimento a oggi. Con 181 espositori, 84 per BAF e 97 per IFA, 16.000 metri quadrati e centinaia di opere esposte, l’evento si rivolge non solo ai collezionisti e agli addetti ai lavori, ma anche ai curiosi e agli appassionati che potranno immergersi in un coinvolgente percorso tra il classico e il contemporaneo. «La nostra missione non è solo commerciale, ma anche culturale» spiega Luciano Patelli, presidente di Promoberg, l’ente organizzatore della fiera. «Questi eventi rappresentano un momento di crescita per il pubblico, un’opportunità per collezionisti ed esperti, ma anche per chi si avvicina all’arte per la prima volta». E in effetti, più che fiere, IFA e BAF sono un grande hub culturale, dove il passato e il presente dialogano preparando un terreno fertile per nuove interpretazioni e ispirazioni.

BAF 2025, Installation view

Schifano, Adami, Gilardi, De Chirico, acclamati a furor di popolo, sono solo alcuni dei protagonisti dell’edizione 2025 di BAF. Raro gioiello della fiera è sicuramente Marco Orler International Gallery, che propone opere di Tracey Emin, Christo, Niki de Saint Phalle e altri grandi artisti storici e di fama internazionale. Due meravigliosi Phenomena di Paul Jenkins sono invece esposti da Open Art, galleria di Prato diretta da Mauro Stefanini. Per quanto riguarda i nuovi e giovani talenti, una menzione va sicuramente ad Almach Art Gallery che porta in mostra le struggenti opere di ferro e legno di Fabio Ingrosso.

A proposito di novità, quest’anno BAF si presenta con un parterre di gallerie ancora più ricco, che include nomi come Tornabuoni Arte, Ca’ di Fra’ e Deodato Arte, affiancati da venti nuove realtà come Candy Snake e Salamon Fine Art. Il percorso espositivo si arricchisce di installazioni e rassegne personali sparse per la fiera: le sculture monumentali di Helidon Xhixha, come Elliptical Reflection, dialogano con i progetti di Gaetano De Faveri, che combina fotografia ed elaborazione digitale, e con i capolavori del Piccio, pseudonimo del pittore ottocentesco Giovanni Carnovali, esposti grazie a una collezione privata.

IFA 2025, Installation view

Ma l’arte non si limita ai confini della fiera: con la mostra 10 + Modern Art, Bergamo celebra il suo legame con Venezia attraverso una collettiva che vedrà dieci artisti bergamaschi e dieci veneziani esporre le proprie opere prima nella Sala Viterbi di Bergamo, dal 15 al 30 gennaio, e poi nella Chiesa di San Leonardo a Venezia, dal 3 al 16 febbraio.

Sul fronte dell’arte antica e dell’antiquariato, IFA in collaborazione con la Federazione Italiana Mercanti d’Arte introduce il Vetting Committee, un team di esperti che, prima dell’apertura, valuta autenticità, attribuzione e stato di conservazione di ogni opera. Un segnale chiaro di come la fiera voglia garantire la massima qualità ai visitatori e ai collezionisti più esigenti.

Gianni Dova, Tre sculture, 1961, smalto su tela, 50x70cm, courtesy Galleria Proposte d’Arte, esposta a BAF

Non mancano inoltre iniziative pensate per avvicinare un pubblico più ampio: il biglietto d’ingresso unico permette di visitare entrambe le fiere, con accesso gratuito per i minori di 12 anni, e il programma offre un ricco calendario di incontri e mostre. L’Area Talk, situata tra i due padiglioni, sarà il punto d’incontro tra antico e contemporaneo, con appuntamenti che spaziano dalle lezioni di Giovanni Valagussa sul Piccio, a un docufilm dedicato al pionieristico artista della land art Cesare Benaglia. Non meno affascinante sarà lo sguardo al futuro dei beni culturali con un talk sugli smart museum, spazi museali che sfruttano tecnologie come realtà virtuale e intelligenza artificiale per rendere l’arte più accessibile.

Per dieci giorni, Bergamo diventa il palcoscenico ideale per un’esperienza immersiva, che non si limita alla sola fruizione delle opere, ma invita a riflettere sul ruolo dell’arte moderna e contemporanea nella società odierna.

IFA 2025, Installation view
Giuseppe Diotti (Casalmaggiore 1779 – 1816). Ritratto di Giovanni Emanuele Caffi, Olio su tela, 52x44cm, esposta in IFA

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