Dopo i tentennamenti dovuti alla pandemia, era necessario dare un segnale forte, anzi grande. Questa sembra essere la filosofia perseguita da Art Basel, colosso multinazionale delle fiere dâarte targato MCH Group. E cosĂŹ, dopo aver apportato una serie di cambiamenti sostanziali al suo organigramma, tra cui le nomine di Noah Horowitz come nuovo CEO e dellâitaliano Vincenzo De Bellis come direttore delle quattro fiere, e aver presentato il nuovo appuntamento parigino, chiamato Paris+ come fosse un spin-off, ecco che si ritorna alla tradizione di Miami Beach. Per una edizione che si annuncia la piĂč grande di sempre, con ben 282 espositori (lâanno scorso erano 250) provenienti da 38 Paesi . Dâaltra parte si tratta pur sempre del 20mo anniversario.
Tra le gallerie della sezione principale, segnaliamo almeno le italiane Alfonso Artiaco, Cardi, Continua, Massimo De Carlo, Kaufmann Repetto, Magazzino, Mazzoleni, Franco Noero, Lia Rumma, Tornabuoni. E poi la solita scelta muscolare: A gentil carioca, Acquavella, Blum & Poe, Carlos/Ishikawa, Sadie Coles HQ, Paula Cooper, Chantal Crousel, Konrad Fischer, Gagosian, Marian Goodman, Hauser & Wirth, Xavier Hufkens, kurimanzutto, Lehmann Maupin, Lisson, kamel mennour, Victoria Miro, Lorcan OâNeill, Pace Gallery, Perrotin, Almine Rech, Thaddaeus Ropac, SprĂŒth Magers, David Zwirner. E sono solo alcune ma, insomma, sono tutte quelle che possono rendere lâidea che si vuole trasmettere: se câĂš qualcosa che conta â e che luccica â nel sistema dellâarte contemporanea, si puĂČ trovare esposta ad Art Basel.
Ma otre alle sezioni espositive, la fiera ospiterĂ 20 progetti su larga scala nellâambito del programma Meridians, 29 installazioni curate allâinterno degli stand degli espositori nel settore Kabinett, e nove panels con personalitĂ di spicco del mondo dellâarte. Tra i Meridians da non perdere, Birth (1984), un arazzo da parete in scala monumentale, realizzato a mano allâuncinetto da Judy Chicago, unâinstallazione di sedie sospese al soffitto e una performance quotidiana di sei ore dellâartista colombiana MarĂa JosĂ© Arjona, e una nuova scultura in bronzo dellâartista sudafricana Zanele Muholi.
In programma anche un premio, promosso da CPGA, il comitato professionale francese delle gallerie dâarte, e Villa Albertine: il Premio Etant DonnĂ©s 2022, assegnato a un artista vivente attivo nella scena artistica francese ed esposto ad Art Basel Miami Beach 2022.
Dâaltra parte stiamo parlando di un evento in grado di coinvolgere tutta unâarea che, di certo, Ăš abituata a un certo tipo di âsaporiâ. Negli anni, la fiera ha avuto il merito e la capacitĂ di diffondersi in tutta Miami, provocando una reazione a catena di eventi. «Lâimportanza del fenomeno Art Basel Miami Beach ha influenzato lâintera regione della Florida meridionale», ha affermato Bonnie Clearwater, ex direttrice e curatrice capo del MOCA North Miami. «La Miami Art Week si Ăš estesa a nord a Fort Lauderdale e Palm Beach. Quello che succede intorno alla fiera â nelle collezioni private, nei musei, negli studi degli artisti e per strada, per non parlare delle feste â Ăš diventato unâattrazione tanto quanto la fiera stessa».
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