13 luglio 2022

Art Basel svela Paris+: le gallerie partecipanti, le collaborazioni eccellenti e i progetti diffusi

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156 gallerie provenienti da 30 Paesi, la collaborazione con Lafayette Anticipations, le installazioni diffuse nei luoghi più iconici di Parigi: Art Basel presenta la prima edizione di Paris+

Grand Palais Éphémère, sede di Paris+, la fiera targata Art Basel

156 gallerie provenienti da 30 Paesi: numeri alti per la prima edizione di Paris+, la nuova tappa europea di Art Basel, che si terrà dal 20 al 23 ottobre 2022, con preview il 19 ottobre. Negli spazi espositivi del Grand Palais Éphémère, il padiglione temporaneo nel Champ-de-Mars, costruito per ospitare mostre ed eventi culturali mentre il Grand Palais viene rinnovato, troveranno il proprio booth alcuni tra i nomi più influenti del sistema dell’arte internazionale, da Pace Gallery a Gagosian, da Hauser & Wirth a David Zwirner, e poi Marian Goodman, LGDR, Lisson, Thaddaeus Ropac, Almine Rech con una nutrita rappresentanza dei parigini di alto livello, tra cui Kamel Mennour, Perrotin, Chantal Crousel, Nathalie Obadia, Tornabuoni, Marcelle Alix, Air de Paris.

 

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Con buona pace di FIAC, la storica fiera francese che si è ritrovata con un vicino di casa più che ingombrante. Nel senso letterale del termine, visto che Art Basel è riuscita a soffiarle la poltrona da sotto al naso, trovando un accordo con l’amministrazione del Grand Palais per un contratto di locazione – guarda un po’ – proprio nella fascia autunnale, tradizionalmente occupata dalla kermesse organizzata da RX France, che infatti si terrà da 20 al 23 ottobre 2022, ancora al Palais Éphémère. Parigi è abbastanza grande per ospitare due fiere così imponenti? La risposta si può solo indovinare interpretando i numeri: delle 156 gallerie che parteciperanno a Paris+ 2022, 101 hanno esposto a FIAC 2021 (qui il nostro reportage). Chiaramente, gira e rigira, i nomi sono quelli, non è che di gallerie d’arte ne spuntino di nuove da un anno all’altro, ma più di qualcuna potrebbe considerare l’opportunità di una scelta. Vedremo.

Intanto, Paris+, che è diretta dalla francese ed ex newyorchese Clément Delépine, accoglierà 140 gallerie leader del settore nella sezione Galeries, mentre 16 si accomoderanno nella sezione Émergentes, tra cui la cinese Antenna Space, Carlos Ishikawa e Marfa di Beirut, ciascuna con una presentazione personale. Abbastanza compatta anche la rappresentanza italiana: Alfonso Artiaco, Galleria Continua, Raffaella Cortese, Massimo De Carlo, Francesca Minini, Massimo Minini, Victoria Miro (Venezia, Londra), Franco Noero. D’altra parte, c’è un italiano ai vertici dell’organizzazione di Art Basel: attualmente direttore associato del Walker Art Center di Minneapolis e già direttore artistico di Miart, Vincenzo De Bellis è stato nominato direttore delle quattro fiere di Art Basel, proprio pochi giorni fa.

E giusto per infliggere un altro colpo al cuore francese di FIAC, grazie al supporto del Gruppo Galeries Lafayette verrà selezionato un artista emergente che avrà l’opportunità di far produrre un’opera site specific per Lafayette Anticipations – Fondation Galeries Lafayette, una delle commissioni più sentite e – per quanto relativamente recente – caratteristiche a Parigi.

Insomma, MCH Group, la società svizzera che organizza Art Basel, ha deciso di fare terra bruciata: Paris+ 2022 si estenderà oltre il Grand Palais Éphémère attraverso un programma di collaborazioni con alcune tra le istituzioni culturali di Parigi più importanti. Luoghi iconici come il Jardin des Tuileries, Place Vendôme, il Musée national Eugène-Delacroix e la Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts presenteranno opere e installazioni accessibili al pubblico.

In programma anche una piattaforma di talk, Conversations, curata da Pierre-Alexandre Matéos e Charles Teyssou, che coinvolgerà figure di spicco del mondo dell’arte e della cultura e si svolgerà presso il suggestivo Bal de la Marine, una barca ormeggiata di fronte alla Torre Eiffel. Più simbolico di così. Eppure, «Parigi si sta reinventando, o almeno sta cercando di rompere con la sua immagine cliché», hanno spiegato Matéos e Teyssou, che hanno curato anche “Paris Orbital”, un programma di conferenze, spettacoli ed eventi tenuti presso la nuovissima Bourse de Commerce di Collezione Pinault, altra piramide dell’arte contemporanea parigina e mondiale.

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