No time, no space. Eliminare i confini, almeno nella cultura, per disegnare una cartografia del presente sempre più dettagliata e restituirne la vivacità tematica, concettuale e creativa. Compito non facile nell’universo magmatico dell’arte contemporanea e moderna, e ancora più complicato per una fiera. Ma in questo caso miart fa eccezione, perché già dal 2020 ha dato una nuova identità a questa istituzione, che ora ha sempre più carattere. E così miart 2024 No time, no space dal 12 al 14 aprile ospiterà 181 gallerie, e con ancora Nicola Ricciardi alla guida si dirigerà sempre più alla scoperta del mondo accogliendo più gallerie internazionali e si spargerà per la città abbandonando l’unico spazio fisico, più per addetti ai lavori, per diffondere, mostre e incontri per Milano, e non solo in luoghi istituzionali.
A partire dalla Art Week, prevista dall’8 al 14 aprile, o aprendo nuovi punti di dialogo con la città come nel caso dello spazio Bim in Bicocca, con un’opera di all’artista concettuale statunitense David Horvitz (intervento site-specifica cura dello stesso Nicola Ricciardi). «Io cerco sempre di sconfinare. Basta immergersi nell’esplorazione spazio temporale dell’arte e creare nuove connessioni», spiega Ricciardi. Per esempio, il cinema quest’anno entra per la prima volta nel palinsesto al miart con Comete e anche il design, con una collaborazione con il Fuori salone cosi come la musica con SZ Sugar. «Insomma, Miart ormai non riesce più a stare nel proprio grande contenitore. Ce lo ha insegnato l’arte contemporanea che non è più riuscita a stare nella tela», conclude il direttore.
Quindi i confini che cadono sono tematici, spaziali e temporali. Ecco allora che accadrà: si andrà sempre di più oltre i confini nazionali con le gallerie italiane, che rappresentano oltre la metà del totale con un aumento considerevole delle gallerie dall’estero. Molti nuovi ingressi all’interno della sezione principale, Established. Tra queste Helena Anrather (New York), Galerie Buchholz (Colonia, Berlino), Emanuela Campoli (Parigi,Milano), Fortes D’Aloia & Gabriel (San Paolo, Rio de Janeiro), greengrass, (Londra), Georg Kargl Fine Arts (Vienna), KOW(Berlino), Fabienne Levy (Losanna, Ginevra), Galerie Neu (Berlino), Nosbaum Reding (Lussemburgo,Bruxelles), Dawid Radziszewski (Varsavia), Super Dakota (Bruxelles), e Galerie Tschudi (Zuoz, Zurigo), per citarne alcune. In buon numero anche i ritorni come ad esempio 1 Mira Madrid (Madrid), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi,Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi-Mora (Londra), Dvir Gallery (Tel Aviv, Bruxelles, Parigi), Ehrhardt Flòrez (Madrid), Felix Gaudlitz (Vienna), Galerie Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), KLEMM’S (Berlino), Andrew Kreps Gallery (New York), GALERIE LELONG & Co.(Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Mai 36 Galerie (Zurigo), MISAKO &ROSEN (Tokyo), Galerie Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), GIAN ENZO SPERONE (Sent), Galerie Gregor Staiger (Zurigo, Milano), Gallery Sofie Van de Velde (Anversa), Galerie Fons Welters (Amsterdam), e Galerie Hubert Winter (Vienna).
Sconfinamenti nel futuro ci saranno con la sezione Emergent, curata da Attilia Fattori Franchini riservata alle gallerie che si occupano delle generazioni più recenti di artisti. Quest’anno con 23 presenti da Lisbona a New York, da Los Angeles a Belgrado. Eccone alcune: Bel Ami (Los Angeles), Sébastien Bertrand (Ginevra), Sans titre (Parigi)–e new entry, come Arcadia Missa (Londra), ASHES/ASHES (New York), Lovay Fine Arts (Ginevra) e Sweetwater (Berlino). Mentre, dedicata agli sconfinamenti nel passato, è la sezione tematica Timescape, che durerà il prossimo triennio. Le gallerie che partecipano avvieranno un viaggio nel tempo a partire dal primo Novecento. Eccole: Aleandri Arte Moderna(Roma), Bottegantica (Milano), ED Gallery (Piacenza), Galleria Carlo Virgilio & C.(Roma), Galleria Gomiero (Montegrotto Terme) e Galleria Russo (Roma).
Riguardo agli sconfinamenti tematici, miart si è messa in dialogo con il cinema, il design e la musica. Comete. Avanguardie di un altro sistema solare, è un progetto a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda per una collaborazione con Careof, il Comune di Milano, e l’Anteo Palazzo del Cinema. Si prevede un programma di screening di opere filmiche d’artista, da Archivio Video di Careof, il centro di produzione e approfondimento sui time based media, dalle collezioni del Comune di Milano e dalle gallerie partecipanti a Miart. La presentazione dei lavori sarà affiancata da un programma di incontri con alcune artiste e artisti. A proposito di design invece è partita una collaborazione con il Fuorisalone.it, che che produrrà una serie di guide e percorsi tematici che coinvolgeranno le gallerie milanesi e sconfineranno nella settimana successiva alla fiera, quella della Milano Design Week.
Miart ha aperto una collaborazione con SZ Sugar, (casa editrice musicale dedicata alla musica colta contemporanea nata nel 1907 con il nome Edizioni Suvini Zerboni e parte del gruppo SugarMusic guidato da Caterina Caselli e Filippo Sugar). In Miart 2024, SZ Sugar darà la possibilità alle gallerie partecipanti di far interpretare ai propri artisti la prima pagina dello spartito di Allez Hop, racconto mimico di Italo Calvino su musica di Luciano Berio. Prima dell’inaugurazione della fiera, una giuria selezionerà la miglior interpretazione artistica, che verrà riprodotta ed esposta in uno stand dedicato. Si vince lo SZ Sugar miart.
Un’indagine sulle diverse pratiche artistiche contemporanee è prevista con la prima edizione di Portal, curata quest’anno da Julieta González e Abaseh Mirvali, che ospita dodici gallerie. Gli artisti qui rappresentati saranno:Anna Boghiguian (Galleria Franco Noero), CATPC(KOW), Birgit Jürgenssen (Galerie Hubert Winter), Francesco Gennari (Ciaccia Levi/ZERO…), Maria Lai (Nuova Galleria Morone), Bertina Lopes (Richard Saltoun Gallery), Turiya Magadlela & Senzeni Marasela (Kalashnikovv Gallery), Troy Makaza & Gresham Tapiwa Nyaude (First FloorGallery Harare), Franco Mazzucchelli(ChertLüdde), ed Erika Verzutt i (Fortesd’Aloia & Gabriel/Andrew Kreps Gallery). Sconfinamenti temporali ci saranno con l’Art Week che si terrà dall’8 al 14 aprile e prevede la collaborazione con i luoghi dell’arte moderna e contemporanea a Milano, ma anche nuovi spazi che si apriranno con progetti che sarà possibile realizzare partecipando a un bando da domani sul sito del Comune. «Per consolidare sempre di più il ruolo di Milano come capitale del contemporaneo», dichiara l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.
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