Molto si è già detto sull’edizione 2020 di Arte Fiera: news, recensioni, interviste a profusione. L’opinione più interessante, forse, è proprio quella dei galleristi che vi partecipano, scegliendo di investire concretamente nella fiera. Che opinioni hanno di questa 44esima edizione? Come stanno andando gli affari? Noi lo abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri stand preferiti, per entrare nel vivo del discorso prima che Arte Fiera chiuda i battenti fino al 2021.
In generale, i galleristi apprezzano moltissimo la direzione artistica di Simone Menegoi, che ha spinto molti a tornare ad Arte Fiera dopo anni di assenza. È il caso della G.A.M. Galleria Arte Maggiore, che torna a Bologna dopo 11 anni, con uno stand dal forte impianto curatoriale. A lungo hanno preferito presentarsi solo in rassegne internazionali oltreoceano, ma la stima per Menegoi ha spinto la galleria a tornare in città con un omaggio a Giorgio Morandi, reinterpretato da artisti bolognesi (Sissi, Bertozzi&Casoni e Ontani). La G.A.M. non ha voluto strafare con stand giganteschi e affollati da opere, preferendo la qualità alla quantità. Uno spazio piccolo, tutto giocato sui dialoghi tra le opere in esposizione, che riscuotono il plauso del pubblico e della critica.
Si respira un’atmosfera frizzante di cui la fiera aveva proprio bisogno – confermano dalla galleria 1/9unosunove. Il focus sulla pittura curato da Davide Ferri risulta molto apprezzato dal pubblico. In particolare il loro stand risulta vincente nella proposta particolare di allargarsi verso la tridimensionalità della installazione con i lavori di Simon Callery e Jonathan Van Dyke.
Stessa impressione da Studio G7: le opere di Ann Veronica Janssens attirano un pubblico che, come in pellegrinaggio, accorre incredulo ad assistere all’autentica magia degli elaborati giochi di luce. La forza attrattiva dei loro stand conferma la qualità ineccepibile delle loro esposizioni.
Estremamente soddisfatti dell’accoglienza bolognese anche da MLZ ART DEP. La loro proposta in fiera include opere che si sono rivelate particolarmente interessanti: Time Travel Stuff (The Worm) di The Cool Couple ha infatti vinto il Premio A Collection, e Promise Areas di Discipula è stata selezionata come finalista per il Premio Wide Art.
Altrettanto soddisfatti da MC2, tornata in fiera solo l’anno scorso, dopo un lungo periodo di assenza, grazie alla ventata di freschezza portata da Menegoi. MC2 presenta i lavori di Justine Jallinks. Proprio per la piena fiducia concessa alla direzione, la galleria auspica un miglioramento costante della fiera nelle prossime edizioni, in grado di risolvere i problemi logistici riscontrati quest’anno con il cambio di padiglioni. E chissà, magari anche di rompere il tabù che separa la sezione fotografia dalle altre arti.
Si vocifera che a Bologna ci sia la fiera dove i galleristi vendono di più. È vero o si tratta solo di una chiacchiera da bar? Mancano ancora i dati ufficiali per confermare questa diceria, ma i galleristi che abbiano interpellato si dichiarano particolarmente soddisfatti degli affari in corso. Alcuni, tra l’altro, si stanno concludendo proprio in queste ore, lasciando ulteriore margine di miglioramento. Tanti confermano di aver già recuperato le spese sostenute per l’evento. «D’altronde se a Bologna riesci a indovinare l’artista da portare in fiera, c’è grande reattività da parte degli interessati», confermano dalla galleria di Renata Fabbri, che già ieri sera annunciava ottimi affari per le opere proposte di Sophie Ko.
Arte Fiera è stata in grado di comprendere e accogliere anche iniziative no profit come quelle della Fondazione Zucchelli. La fondazione è infatti presente in fiera con uno stand che propone Xia Shafei, Alessandra Carta e Giulia Poppi. L’obiettivo della fondazione è quello di promuovere giovani artisti promettenti, vincitori dei premi Art Up, incoraggiando il loro inserimento all’interno del sistema dell’arte e il contatto con gallerie e collezionisti. Menegoi, tra l’altro, è membro della giuria di uno dei premi promossi dalla Fondazione, prima ancora dell’incarico ad Arte Fiera. Questa sensibilità per la causa si è tradotta nella presenza in fiera della Fondazione Zucchelli, con uno stand dall’allestimento originale a cura di Fabiola Naldi.
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