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Si sa che gli esseri umani hanno veramente bisogno di simboli. E se gli esseri umani in questione sono anche contemporary art addicted, il segnale che il calendario dell’arte è entrato nel pieno delle attività è rappresentato dall’annuncio del programma di Artissima che, per questa 26ma edizione, si svolgerà dall’1 al 3 novembre 2019, con opening il 31 ottobre, dando il là alla sempre seguitissima Art Week di Torino. Ancora sulle ricorrenze, sarà il terzo anno di direzione di Ilaria Bonacossa, recentemente riconfermata dal Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei alla guida della manifestazione per altri due anni, fino al 2021.
A proposito di calendari e simbologie, partiamo dai cari, vecchi numeri. Con 208 gallerie interamente dedicate al contemporaneo e provenienti da 43 Paesi diversi, per il 62% di espositori stranieri, Artissima si conferma come una fiera completa e affidabile, per avere un punto di vista sulle tendenze del mercato internazionale. 79 le gallerie provenienti dall’Italia, 14 da Germania e Spagna, 11 da Francia, 10 dalla Gran Bretagna e 6 dagli USA ma anche da Libano, Egitto, Sudafrica, Taiwan, Cina. Quattro le sezioni selezionate dal comitato delle gallerie della fiera: Main Section, New Entries, riservata alle gallerie emergenti sulla scena internazionale, Dialogue, dedicata a progetti specifici in cui le opere due artisti vengono messe in stretta relazione, e Art Spaces & Editions, che ospita gallerie specializzate in edizioni e multipli di artisti, project space e spazi no profit.
Tre le sezioni curate, Present Future, Back to the Future e Disegni, e oltre 50 le personalità, tra curatori e direttori di musei, invitate a partecipare ai progetti speciali, alle iniziative e alle giurie dei 6 premi da assegnare: Premio illy Present Future, Premio Sardi per l’Arte Back to the Future, Premio Refresh Irinox, l’OGR Award, il Campari Art Prize e il Premio Ettore e Ines Fico.
Termini che orienteranno il programma di questa Artissima 2019 sono quelli del desiderio e della censura, un binomio decisamente attuale, forse mai passato di moda, e qui interpretato come rapporto dialettico e generativo, come forza che plasma il mondo. ‹‹Il desiderio nasce dal rapporto tra il corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e ambita. Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi i confini tra normale ed eccezionale››, ha spiegato Bonacossa.
‹‹Anche questa edizione di Artissima sarà un’occasione per richiamare a Torino il grande pubblico e offrire alla Città una piena visibilità internazionale. Con questo fine, la Fondazione Torino Musei, a cui fa capo la fiera, ha sviluppato nelle proprie sedi museali importanti iniziative tra cui l’Antologia di Paolo Icaro in GAM e una nuova collaborazione con la Fondation Prince Pierre de Monaco pour la création contemporaine che porterà il vincitore del loro premio a Palazzo Madama in occasione di Artissima››, ha affermato Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei.
E dunque, quali saranno le novità di questa Artissima 2019?
Ad aspettarci al Lingotto, troveremo Hub Middle East, un nuovo progetto ideato e realizzato in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la consulenza di Sam Bardaouil e Till Fellrath, fondatori della piattaforma curatoriale Art Reoriented. Lo scopo è offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area geografica centrale per gli sviluppi della società contemporanea.
Continua la stretta collaborazione con le OGR e, dopo l’indagine sul suono proposta l’anno scorso, per il 2019 Artissima presenterà Telephone, un progetto espositivo pensato per gli spazi delle Officine Grandi Riparazioni, ideato da Ilaria Bonacossa, curato da Vittoria Martini e dedicato al telefono come mezzo espressivo artistico. ‹‹Siamo certi che la contemporaneità e la dinamicità che la caratterizzano andranno ad accrescere sempre di più il valore dell’iniziativa anche grazie a progetti culturali all’avanguardia come quelli che la Fondazione CRT, partner storico della fiera, sceglie di sostenere››, è stato il commento di Fulvio Gianaria, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino.
Tanti gli appuntamenti in fiera e in città, alcuni piuttosto insoliti. Per esempio, se volete darci un taglio, non potete perdere HEAD, un progetto con protagonista l’hairstylist Franco Curletto che, con il suo team, curerà l’hair concept per una performance dell’irriverente artista Tomaso Binga.
Nel Salone delle Feste dell’hotel 5 stelle Principi di Piemonte, sarà la volta di Marcello Maloberti, che presenterà …ma l’amor mio non muore, una grande installazione performativa e scultorea nata dall’inedita partnership con il Gruppo UNA.
Proseguendo il giro a Torino, curiosità anche per Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment, il nuovo progetto espositivo di Artissima che porta la fiera negli spazi di Jana, boutique di Via Maria Vittoria, punto di riferimento per il vestiario di artisti, scrittori e protagonisti della cultura. La mostra – nata da un’idea di Ilaria Bonacossa e curata da Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa – è incentrata sul tema del desiderio, al quale i vestiti sono immancabilmente associati. Un po’ il genere vedo/non vedo al quale richiama anche la grafica, realizzato dai torinesi di Fionda.
Dopo l’ottima accoglienza dello scorso anno, Artissima e Treccani proseguono la speciale collaborazione per l’Alfabeto Treccani, una collana di ventuno multipli inediti a tiratura limitata realizzate da altrettanti artisti italiani riconosciuti sulla scena internazionale. La curatela del progetto è di Ilaria Bonacossa che, nel 2019, ha invitato Giorgio Andreotta Calò, Giovanni Anselmo, Massimo Bartolini, Paolo Icaro, Marinella Senatore e Gian Maria Tosatti.
Per tutte le informazioni sul programma completo di Artissima 2019, potete dare un’occhiata qui.