ArtVerona edizione numero 15, oggi possiamo dirlo, si chiude con il botto. Per tre giorni consecutivi, infatti, sono piovuti elogi sperticati alla direzione artistica e a tutto lo staff della fiera veronese in grado, secondo l’opinione degli addetti ai lavori e del pubblico, di aver creato una “bella atmosfera”, friendly. Un’atmosfera che nasce, probabilmente, dalla profonda unione che lega la direzione di Adriana Polveroni con la fiducia che gli hanno riposto galleristi e collezionisti in questi tre anni di mandato. «ArtVerona – ci dice Polveroni – ha permesso quest’anno di fare un grande regalo alla città con la riapertura delle Gallerie Mercatali e con l’Appartamento Novecento di Giardino Giusti, mai aperto al pubblico finora dove si può ancora vedere la mostra “To be played” a cura di Marta Ferretti e Jessica Bianchera».
Più affluenza di pubblico rispetto ai 23mila visitatori dello scorso anno, e inoltre, Loony park, il progetto di Norma Jeane curato da Contemporary Locus alle Mercatali ha registrato un afflusso di 4mila persone, oltre a tanta curiosità, nelle due serate di apertura. Pensando anche al tema “Back to Italy” questa edizione è stata dedicata al grande Ettore Spalletti, con il ricordo della sua presenza a Verona già qualche anno fa, presentato in un bellissimo stand da Studio La Città di Helen De Franchis.
Insomma, Verona si conferma una fiera con un “alto gradimento” per una crescita qualitativa e molto armonica. «Quello che si è notato – e che ha notato anche il pubblico – è stato il grande impegno che le gallerie hanno messo nel proporre stand di grande livello, perché ormai è chiaro a tutti che l’investimento complessivo nel proporsi in una fiera si gioca principalmente sulla qualità dell’offerta e non sui ribassi», continua la direttrice.
E infatti a questa 15ma edizione di ArtVerona abbiamo visto l’ottima l’area di ricerca di Raw Zone, così come nella Main Section e anche nell’area del Moderno ci sono stati ottimi stand (tra cui DepArt e Conceptual di Milano, Ferrarini di Legnago (VR), Menhir, Maurizio Caldirola con uno stand grande e coraggioso), Contini Contemporary, Osart e Colossi. Molto buona la sezione “Grand Tour”, e nella sezione del Contemporaneo ricordiamo solamente Corraini, Sales di Norberto Ruggeri, Umberto di Marino, Prometeo di Ida Pisani così come Michela Rizzo e, tra i giovani, le ottime performance del nucleo delle gallerie veneziane: Massimodeluca, Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson. E poi Ca’ di Fra di Milano con le nuove opere di Grazia Varisco (una scelta non facile, preludio della mostra dell’artista a Palazzo Reale di Milano), Rizzuto, Patricia Armocida, Traffic Gallery, Matèria con opere nuove del fotografo Mario Cresci, e Shazhar Gallery di Napoli, Deanesi di Trento, Mimmo Scognamiglio e infine D406-Fedeli alla Linea di Modena, e De Foscherari di Bologna.
Appuntamento, quindi, per la 16ma edizione (16-18 ottobre 2020) destinata a crescere, come tutti ormai ci aspettiamo.
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