07 ottobre 2024

ArtVerona 2024: tutto quello che c’è da sapere sulla 19ma edizione della fiera

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Dall’11 al 13 ottobre, torna ArtVerona: la fiera diretta da Stefano Raimondi arriva alla 19ma edizione con un programma ricco di progetti e collaborazioni. Tra i protagonisti, Fabio Mauri e Mario Merz

ArtVerona 2023. Foto Resmes.it

ArtVerona, la fiera che dal 2005 rappresenta uno dei principali appuntamenti per l’arte contemporanea in Italia, torna per la sua 19ma edizione, in programma dall’11 al 13 ottobre 2024. Presentata oggi, 7 ottobre, a Veronafiere, la manifestazione continua a rafforzare il legame sia con il territorio di riferimento che con il sistema artistico nazionale, per perseguire l’obiettivo di consolidare il suo ruolo nel panorama fieristico italiano.

All’incontro sono intervenuti l’Assessora alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’Unesco del Comune di Verona Marta Ugolini, il Presidente di Veronafiere Federico Bricolo, il Direttore artistico di ArtVerona, Stefano Raimondi, la Vicedirettrice artistica di ArtVerona Elena Forin, la Direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi, la Curatrice Responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea GAM Achille Forti di Verona Patrizia Nuzzo e la Curatrice della mostra TOMORROWS – A Land of Water promossa dalla Fondazione Cariverona, Jessica Bianchera. Per Veronafiere, presente anche il Direttore generale, Adolfo Rebughini.

Un legame stretto con il territorio e l’impresa

ArtVerona, con la sua attenzione all’arte contemporanea e moderna, si distingue per una forte sinergia con il tessuto imprenditoriale e culturale locale, sostenuta da Veronafiere e il Comune di Verona. Federico Bricolo, Presidente di Veronafiere, ha evidenziato come la fiera cerchi di intrecciare il mondo dell’arte con quello imprenditoriale, promuovendo una collaborazione che va oltre il semplice mecenatismo ma che mira a creare un dialogo duraturo tra l’arte e altri settori economici.

Conferenza presentazione ArtVerona 2024, Veronfiere

Questa strategia si manifesta in progetti come il cross-marketing con brand associati a Veronafiere, che vedono l’arte come strumento per innovare e aprire nuove prospettive. Non a caso, durante la scorsa edizione di Vinitaly, alcune opere della collezione d’arte di Veronafiere sono state esposte nel contesto enogastronomico del Ristorante d’Arte e d’Autore, unendo così arte e cultura del vino. Questo approccio mira a coinvolgere pubblici diversi e avvicinare l’arte contemporanea a settori più vasti, includendo anche collaborazioni come quella con Marmomac, la principale fiera dedicata al marmo, che quest’anno ospita la mostra Artefacta Lapis.

Sezioni curate ed esposizioni

La fiera si articola su tre sezioni principali. La Main Section, cuore della manifestazione, accoglie 130 gallerie che spaziano dall’arte moderna a quella contemporanea, con un focus su artisti affermati e emergenti. La sezione Innova, curata da Hannah Eckstein, si concentra sulle gallerie sperimentali e di ricerca, offrendo monografie o collettive con massimo tre artisti. Infine, Curated by, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, riflette sul rapporto tra giovani gallerie e curatori indipendenti, invitati a realizzare progetti espositivi negli stand in chiave curatoriale.

Uno dei format più attesi, Red Carpet, ospita quest’anno l’artista svizzero Ugo Rondinone con l’opera the rainbow brick road, un’installazione site-specific di 400 metri quadrati che accoglierà i visitatori all’ingresso dei padiglioni, dedicata alla causa LGBTQIA+ in Italia. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con Aquafil e OBJECT CARPET, ha visto il coinvolgimento di artisti del calibro di Paola Pivi, Stefano Arienti e Peter Halley e si conferma uno dei momenti più iconici della fiera.

ArtVerona 2023. Foto Resmes.it
ArtVerona 2023. Foto Resmes.it

ArtVerona prosegue il suo cammino di esplorazione dell’arte contemporanea con la terza edizione di Habitat, un progetto che mette in dialogo opere di maestri italiani, offrendo prospettive inedite e immersive. Quest’anno, l’allestimento in fiera è dedicato a Fabio Mauri, in collaborazione con lo Studio dell’artista, presentando per la prima volta la collezione completa degli Zerbini, realizzati tra il 1995 e il 2009. In queste opere, Mauri trasforma letteralmente il terreno che calpestiamo in un campo di riflessioni profonde, invitando lo spettatore a entrare fisicamente nel lavoro, facendo del gesto del camminare un atto di partecipazione e consapevolezza.

Veduta espositiva della mostra Fabio Mauri. Retrospettiva a luce solida Museo Madre, Napoli 2016. Foto © Amedeo Benestante

Parallelamente, ArtVerona e i Musei Civici di Verona portano l’opera di Mario Merz nel cuore della città, al Palazzo della Ragione, con la mostra Mario Merz. Il numero è un animale vivente, realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz di Torino e aperta fino al 30 marzo 2025. Icona dell’Arte Povera e riconosciuto a livello internazionale, Merz ha fatto della simbiosi tra opera e spazio il centro della sua ricerca. La mostra, curata da Patrizia Nuzzo, responsabile delle collezioni d’arte moderna e contemporanea della GAM Achille Forti, e Stefano Raimondi, direttore artistico di ArtVerona, si sviluppa intorno agli elementi archetipici che costellano la produzione dell’artista. Il richiamo alla natura, ai numeri e alle strutture primordiali emerge come un racconto senza fine, dove ogni opera di Merz è un tassello di una narrazione in divenire, che si espande nello spazio e nel tempo, unendo l’individuo al cosmo.

Premi e progetti collaterali

L’edizione 2024 di ArtVerona rafforza anche l’offerta di premi, con 16 riconoscimenti assegnati a giovani artisti e gallerie. Tra questi spiccano il Tomorrows UniCredit Residency and Production Award, che sostiene la ricerca artistica sui temi del cambiamento, e il Premio ArteMuseo, ospitato dalla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, che quest’anno include un’opera di Jacopo Mazzonelli, in dialogo con lo spazio della Cappella dei Notai.

Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) Soundborders, 2024 (particolare) tavola armonica di pianoforte, lampadine di Edison, sistema di illuminazione temporizzato L’artista è rappresentato dalle gallerie Giovanni Bonelli, Paolo Maria Deanesi Gallery e Galleria Studio G7

L’attenzione ai giovani e alla sperimentazione è centrale anche nella sezione LAB, curata da Giulia Floris, che quest’anno accoglie quattro artist-run space, offrendo una piattaforma a realtà indipendenti che sperimentano nuovi approcci alla produzione artistica. A questo si aggiunge StandChat, a cura di Saverio Verini, una serie di dialoghi aperti al pubblico che vedono la partecipazione di curatori, galleristi e artisti presenti in fiera, favorendo un contatto diretto e informale con il pubblico.

Torna anche Visiting Curators, il programma che si apre all’ospitalità di figure curatoriali e direttori di musei o fondazioni internazionali, a cura di Maria Chiara Valacchi: i professionisti selezionati per questa edizione sono Cristiana Collu, Nicolas Gitton, Luca Lo Pinto, Pierre-Alexandre Mateos.

Fa parte del ricco programma culturale diffuso di Art&TheCity, realizzato grazie alla collaborazione con importanti istituzioni pubbliche e private – tra cui Fondazione Cariverona, i Musei Civici di Verona, Palazzo Maffei Casa Museo e l’Accademia di Belle Arti – la mostra TOMORROWS A Land of Water, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, nelle storiche sale di Castel San Pietro. La rassegna è incentrata sul tema dell’acqua come elemento centrale e cruciale delle nostre vite, tanto nella sua fisicità quanto nei suoi significati simbolici, e sarà introdotta, venerdì 11 ottobre, da una live performance di Lorenzo Senni e dj set di Ritmica a cura di Path Festival.

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