Dal 28 maggio al 5 giugno, al porto turistico di Roma n° 852, ritorna la Biennale del Mare, per la terza edizione dedicata a Paolo Salvati, tra i maestri della figurazione contemporanea, scomparso nel 2014. In mostra, le opere selezionate a seguito di un concorso dal comitato artistico della Biennale, composto da Anna Iozzino (storica dell’arte), Alberto Moioli (critico d’arte), Dante Fasciolo (critico d’arte) e Luigi Salvatori e Antonio Servillo, rispettivamente presidente e vicepresidente di Cento Pittori di via Margutta, associazione che ha collaborato alla realizzazione della manifestazione. In esposizione, dunque, i lavori di Franca Bonaiuti, Claudio Detto, Claudio Giannitelli, Loredana Giannuzzi, Antonio Guglielmo, Cristiano P. de Marianis Esterhazy, Diana Hlaic, Vincenzo Labianca, Mario Marzi, Amelia Mutti, Cristoforo Russo, Antonello Spadafora, Domenico Zaccaria.
Per l’occasione l’Archivio Paolo Salvati assegnerà il premio “Pittura e Poesia”, rinnoverà la memoria artistica di Cristina Antonini e verrà tributato il “Premio alla Carriera Inter@rt” ai Maestri: Roberto Venturoni, Renzo Eusebi, Nino Camardo. Nato a Roma, il 22 febbraio 1939, scomparso il 24 giugno 2014, Paolo Salvati è stato un artista figurativo, pittore e disegnatore. I suoi paesaggi sono l’espressione di un’arte poetica, caratterizzata da un intenso tono cromatico come rappresentazione metaforica del mondo interiore dell’uomo.
Andrea e Francesca Salvati cofondatori di Paolo Salvati Onlus e dell’Archivio a lui dedicato si sono dichiarati entusiasti dell’interesse dimostrato dagli artisti, dalle istituzioni, dalla critica e non solo, come nel caso delle pubblicazioni nell’Enciclopedia d’Arte Italiana “Catalogo Generale Artisti dal Novecento ad oggi”, dove Salvati è in copertina, e ancora dei volumi di Cesare Sarzini e di Michela Ramadori. Inoltre, la 117ma Edizione della Mostra dei Cento Pittori via Margutta è stata dedicata al pittore romano.
Dai ricordi di chi lo conobbe tra le vie del centro storico emerge che Paolo Salvati esprimeva una forte attenzione verso i giovani artisti. «Paolo era innamorato del bello, della bellezza, innamorato della natura, la natura è bella, creata da Dio; lui stesso diceva di sentirsi un uomo fatto da Dio, che ha creato anche la natura, quindi si sentiva fortemente parte della natura», spiegano dall’organizzazione.
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