Documenta si farà: la 15ma edizione di uno degli appuntamenti più sentiti e iconici dedicati all’arte contemporanea, che a cadenza quinquennale trasforma la tranquilla città tedesca di Kassel con le opere visionarie e i progetti realizzati dagli artisti più influenti al mondo, si svolgerà la prossima estate, come previsto, dal 18 giugno al 25 settembre 2022. Una conferma che lascia ben sperare e che prosegue sulla scia di ottimismo delle altre grandi manifestazioni di settore, come quelle della Biennale di Venezia, nonostante il clima sia ancora condizionato dall’incertezza legata all’evoluzione della pandemia da Covid-19 e delle sue varianti.
La decisione, infatti, non è stata presa cuor leggero. Nei giorni scorsi, il consiglio di amministrazione di Documenta si è riunito per incontrare le istituzioni cittadine e discutere della possibilità di mantenere le date previste oppure di spostare a tempi migliori. Come altre manifestazioni di questa portata, le complicazioni sono tante, a partire dall’organizzazione del personale, tra artisti, operatori culturali e maestranze, che spesso devono affrontare viaggi anche lunghi, per arrivare a Kassel. Discorso simile per i visitatori, provenienti da ogni parte del mondo e attirati nella città affacciata sul fiume Fulda. Dopo aver preso in considerazioni le varie ipotesi, il Consiglio ha infine deciso di procedere come previsto, almeno per gran parte del programma. Sarà comunque necessario ridimensionare le aspettative espositive, così come il numero di visitatori dovrà essere contingentato.
A curare la 15ma edizione di Documenta sarà per la prima volta un collettivo, Ruangrupa, gruppo composto da sette artisti e fondato nel 2000, con sede a Jakarta. Per il momento, sono stati già selezionati più di 50 artisti, che saranno annunciati a settembre e che lavoreranno intorno al concetto di lumbung, termine indonesiano traducibile in “deposito di riso” e che indica un sistema di accumulazione collettivo delle risorse, molto diffuso nelle aree rurali dell’Indonesia. Al centro dell’indagine, quindi, il concetto del “commons”, termine che negli ultimi tempi è diventato ricorrente anche nella ricerca artistica e riferibile alla sfera semantica della proprietà in senso ampio e secondo varie sfumature, dall’oggetto al corpo, dallo spazio al tempo, dal paesaggio alla tecnologia.
Insomma, il lavoro di Documenta 15 procede speditamente, tra le piattaforme web (nonostante un clamoroso caso di attacco haker) e le strade di Kassel, anzi, l’appuntamento del 2022 sembra rappresentare l’occasione per cambiare punto di vista. Ade Darmawan, uno dei membri di Ruangrupa, ha dichiarato in una conferenza stampa che la maggior parte dei preparativi ha avuto luogo su Zoom ma non è andata poi così male: «È stato anche fantastico per espandere i nostri orizzonti. L’idea di rinviare significa immaginare un momento in cui le cose possono tornare alla normalità, ma questo probabilmente non accadrà. Dobbiamo convivere con queste nuove normalità». Darmawan ha anche specificato che alcuni artisti sono stati in grado di recarsi a Kassel per visitare i vari siti espositivi già da giugno.
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