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Il calendario fieristico 2025 si apre a Bergamo: le nuove edizioni di BAF e IFA
Fiere e manifestazioni
di redazione
16.000 metri quadrati per 167 espositori in tutto, 86 per BAF – Bergamo Arte Fiera e 81 per IFA – Italian Fine Art, che presentano, ognuno con il proprio sguardo e attraverso centinaia di opere, circa 600 anni di storia dell’arte, dal Quattrocento a oggi: è questo che aspetta a Bergamo collezionisti addetti ai lavori, famiglie, appassionati e curiosi che vogliono avvicinarsi alle opere, spesso di rilevanza museale, in modo più diretto che in un museo, avendo la possibilità di relazionarsi con galleristi ed esperti presenti negli stand e, in qualche caso, anche con gli artisti.
Facciamo qualche nome. Qualcuno potrebbe incontrare, per esempio, Omar Hassan, la sua Breaking Through Black #6, sarà presentata dalla Galleria Ferrero Arte Contemporanea, prima new entry della nuova edizione di BAF, in buona compagnia di Galleria Giovanni Bonelli (Milano, Pietrasanta, Canneto sull’Oglio), Candy Snake (Milano), Caputo Colossi Incontro d’Arte (Brescia), DL Arte (Milano), Madeinart Gallery (Milano) – con Zhang Hong Mei – Salamon Fine Art (Milano), Spirale di Idee (Milano) e Stefano Malinverno Arte Moderna e Contemporanea (Milano), che proporrà al pubblico Beirut di Gabriele Basilico. Oltre alle new entry – se ne contano più di una ventina – ci sono anche tante conferme.
Così Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Roma, Crans Montana, Parigi, Londra) – dove non mancheranno nomi come Alighiero Boetti (Lavoro postale (permutazione), 1972) o Joan Miró (Oiseau, 1972) – insieme a Ca’ di Fra’ (Milano), Deodato Arte (Milano, Pietrasanta, Courmayeur, Roma, St. Moritz, Chia, Padova) – che propone Mr.Brainwash e il suo Work Well Together, Galleria de’ Bonis (Reggio Emilia), Galleria L’Incontro (Chiari BS) – per l’occasione esporrà anche l’Avo Pitagorico avulso di Luigi Ontani – Galleria Accademia (Torino), Open Art (Prato), Galleria Elleni (Bergamo) – con un interessante artypo di Mimmo Rotella datato 1970, Natura e lettere – o, ancora, Galleria Lara e Rino Costa (Valonza) – con, tra gli altri, Amanda Chiarucci e Saba Masoumian.
«Siamo sempre molto orgogliosi di aprire il nostro nuovo anno fieristico all’insegna dell’arte a 360 gradi, con due importanti eventi culturali che hanno il merito di richiamare migliaia di persone sempre più competenti e interessate. Anche negli anni più difficili per il contesto generale e dell’arte in particolare, Promoberg ha sempre creduto e apportato nuove risorse. Gli ottimi risultati fin qui ottenuti confermano la bontà del progetto e testimoniano il nostro continuo forte impegno anche nella promozione dell’arte e della cultura, coinvolgendo una platea sempre più vasta di gallerie e collezionisti: un impegno che rafforziamo di anno in anno» commenta Luciano Patelli, presidente di Promoberg, a ridosso di un’edizione (di BAF) che si distingue per una maggiore selettività nella scelta delle gallerie e di un’edizione (di IFA) che può contare su un più efficace controllo sull’autenticità delle opere proposte grazie all’introduzione di un Vetting Committee in collaborazione con FIMA (Federazione Italiana Mercanti d’Arte), un comitato di esperti che nei giorni che precedono l’apertura conducono un meticoloso esame su ogni pezzo, sulla sua autenticità, condizione e attribuzione, per garantire che l’oggetto possa essere esposto. Qualche nome che si incontrerà tra i corridoi? Antonio Zoppi, con una Scena galante, Ercole Gennari, con un’Ultima Cena databile tra il 1590 e il 1600; Giuseppe Diotti, con un Ritratto di Giovanni Emanuele Caffi; Mino Della Site, con l’Icaro Ardente del 1933, o Paolo Zanchi, attivo nell’ultimo quarto del XVI secolo, con un Capitàn da Mar del 1570 circa.
Ma non finisce qui, perché Bergamo offre per appassionati e neofiti un ricco palinsesto di incontri, mostre e installazioni ambientali, anche grazie ai partner: Banco Bpm e Intesa San Paolo confermano il loro ruolo di main sponsor, a cui si aggiunge Mediobanca, che ha scelto BAF e IFA come momento d’eccezione da proporre ai suoi clienti più importanti. «Abbiamo sempre cercato di distinguerci dagli altri appuntamenti di settore realizzando iniziative collaterali legate alla storia dell’arte e ai suoi protagonisti – dichiara Sergio Radici, curatore del public program – per diventare un momento di crescita per la città. Ogni anno lavoriamo per fare in modo che IFA e BAF non siano solo delle pur bellissime mostre-mercato, dove collezionisti ed esperti possono incontrare opere e artisti grazie alle tante gallerie che credono in questo progetto, ma anche un luogo condiviso nel quale conoscere, esplorare e “formare” la propria cultura sul mondo dell’arte».
A partire dalle opere di dimensioni ambientali di Helidon Xhixha, presente in fiera con le monumentali Elliptical Reflection e Lancio di luce, negli spazi fieristici saranno disseminate anche le opere di Elvino Motti – sua è la scultura in metacrilato Angeli e demoni – e di Max Marra, che con Alchimie di acqua, luce, colori, trasparenze celebra l’elemento dell’acqua. Spazio anche alla mostra Algoritmia di Gaetano De Faveri, e a numerosi talk: Giovanni Valagussa, ex Direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo, approndirà il profilo di Giovanni Carnovali detto Il Piccio attraverso i capolavori di un’importante collezione privata; Cesare Benaglia, artista della Valbrembo classe 1932 e antesignano della land art sarà presente per la presentazione del docufilm a lui dedicato, “Abbecedario naturale”; Simona Leggeri, Gabriele Rampinelli e Giuseppe Taramelli si confronteranno in materia di imprenditoria e arte; e ancora Sergio Curtacci offrirà uno sguardo verso il futuro dei Beni Culturali con un incontro sugli “Smart Museums”.
E in città, la fiera porterà la mostra 10 + Modern Art che celebra l’antico legame tra Bergamo e Venezia esponendo le opere di venti artisti contemporanei – dieci bergamaschi e dieci veneziani – in due tappe: la prima, nella Sala Viterbi del Palazzo della Provincia di Bergamo, dal 15 al 30 gennaio 2025, la seconda alla Chiesa di San Leonardo a Venezia, dal 3 al 16 febbraio. Curata da Sergio Radici e Anny Lazzari, la collettiva espone dipinti e sculture di: Maurizio Azzolini, Sergio Battarola, Cesare Benaglia, Giovanna Bolognini, Manuel Bonfanti, Raffaele Bovo, Giuseppe, Coppola, Giancarlo Defendi, Giulia Enzo, Tiziano Finazzi, Barbara Furlan, Claudio Granaroli, Margherita Leoni, Moni Marceau Roj, Ugo Riva, Katia Scotti, Arturo Siebessi, Silvia Stocchetto, Alessandro Verdi e Sergio Vozza.