Il 19 e il 20 febbraio a Cesena Fiera, nel quartiere fieristico di Pievesestina di Cesena, torna l’appuntamento con “C’era una volta… il Libro”, che dal 2016 “C’era una volta…” dedica al mondo dell’antiquariato e del modernariato librario e al collezionismo cartaceo due volte all’anno, nei mesi di febbraio e novembre.
Per avere conferma «che il mercato del libro antico sia in buona forma – hanno ricordato gli organizzatori – non bisogna scomodare l’asta di Christie’s a New York, capace lo scorso aprile di “battere” il record di oltre un miliardo di dollari (1.026.000 per la precisione) per una prima edizione impressa a Firenze nel 1484-85 delle opere di Platone. Basterebbe tornare sulla terra e dirigersi nel quartiere fieristico di Cesena dove va in scena “C’era una volta… il Libro”. Dopo due anni di stop forzato la decima edizione riparte di slancio grazie alle proposte di 40 espositori specializzati nel libro d’epoca, a cui se ne aggiungono altri 200 qualificati in brocantage, vintage e modernariato e officina antiquaria. Il tutto per una speciale due giorni (sabato 19 e domenica 20 febbraio) che fa di Cesena Fiera, nelle terra dei Malatesta, la principale vetrina di settore della Romagna».
«Partiamo dal libro. – hanno proseguito gli organizzatori – Sui banchi degli espositori è possibile trovare libri di pregio dal XV secolo in poi, nonché tantissime curiosità bibliografiche del più recente ‘900, come i fuori catalogo, le ricercate prime edizioni e i volumi autografi che accompagnano l’offerta bibliografica d’occasione. Presenti anche commercianti specializzati nella stampa antica, grazie ai quali sarà possibile acquistare stampe decorative di ogni epoca e soggetto (botanica, zoologia, caccia, anatomia, scienza, araldica, architettura, moda, enogastronomia ecc.) assieme a vedute e mappe geografiche italiane, europee e del mondo, tutte rigorosamente originali. E ancora, per i maniaci del collezionismo, un’infinita varietà di poster cinematografici e pubblicitari, fotografie, autografi, cartoline, santini sacri e documenti storici di vario tipo, tra i quali destreggiarsi per scovare piccoli grandi affari».
«A impreziosire l’evento c’è anche una mostra collaterale dedicata alle macchine per scrivere antiche da tutto il mondo: “Quando la mano declinò sul tasto”. Curata dal collezionista Cristiano Riciputi in vetrina troviamo una trentina di esemplari dalla seconda metà dell’800 agli anni ’30 del secolo successivo. Tra i pezzi da non perdere, la “primatista” Taurus, la più piccola macchina al mondo (grande come un orologio da tasca), la prima italiana costruita, pubblicizzata e venduta (1908, Milano). Fra gli altri pezzi rari, farà bella mostra di sé una Crandall New Model (1886), considerata la più bella macchina per scrivere al mondo grazie alle decorazioni dorate e intarsi in madreperla. Una chicca per gli appassionati sarà la Chicago 3 (1903) che ha la caratteristica di avere le bobine dei nastri in verticale. Vi sarà il modello 1 di Peter Mitterhofer (1864), fedele ricostruzione dell’antesignana opera dell’inventore Mitterhofer che nacque e visse a Parcines (Bolzano). Non mancherà l’italianissima M1 Olivetti (1912), il primo modello costruito dal fondatore Camillo, in un allestimento che prevede anche il tavolo dattilo e il leggio originale e una M20 Olivetti “coloniale” restaurata da uno dei maggiori esperti europei, Domenico Scarzello», hanno aggiunto gli organizzatori.
«L’evento – hanno spiegato gli organizzatori – viene ospitato nella cornice di “C’era una volta…” la kermesse dedicata al brocantage, vintage e Officina Antiquaria in programma negli stessi giorni con oltre 200 espositori da tutta la Penisola. L’ingresso è unico».
«La manifestazione nasce nel 2016 come tentativo di arricchire la mostra mercato “C’era una volta…” approfondendo la tematica del collezionismo cartaceo e rispondendo alla domanda insistente dei tanti collezionisti del settore che lamentavano la mancanza di un appuntamento in regione ad essi dedicato.
Negli anni l’evento si è via via consolidato fino a diventare un appuntamento di riferimento a livello nazionale per bibliofili – che accorrono qui per la vastità e la qualità dell’offerta che sono certi di trovare – nonché per curiosi e neofiti del settore che si avvicinano richiamati dal fascino di libri e stampe d’antan.
Questa decima edizione è, in un certo senso, una “ripartenza” molto attesa e caldeggiata da tempo, visto che si tratta della prima edizione dopo i due anni di stop forzato causa pandemia».
«Si tratta di un appuntamento senza dubbio affermato a livello nazionale per chiunque appartenga alla nicchia del collezionismo cartaceo in senso stretto, ma si è allargato edizione dopo edizione fino a coinvolgere anche un pubblico più giovane, meno preparato, ma non per questo meno entusiasta e importante ai fini della ragion d’essere della manifestazione: tra gli obiettivi auspicabili, c’è proprio quello di accompagnare questa giovane “platea” appassionata in un percorso di conoscenza crescente di questo mondo, sperando divengano i bibliofili di “domani”.
Per quanto riguarda gli espositori esteri, ne abbiamo avuti diversi negli anni (specializzati in particolar modo nella cartografia) provenienti da Francia, Paesi Bassi, Regno Unito. Purtroppo la situazione pandemica ci ha un po’ penalizzato in tal senso. Ma speriamo di recuperare nel corso delle prossime edizioni».
«In fiera sarà possibile ammirare dal vivo – tra mille volumi antichi e moderni – incunaboli e cinquecentine dal fascino unico. È un’occasione da non perdere per chiunque, navigato collezionista o bibliofilo alle prime armi, subisca l’ascendente della carta antica.
Accanto a questi, le occasioni d’acquisto sono ben più numerose ed abbordabili, tra libri rari (come fuori catalogo, prime edizioni, testi autografi) e d’occasione (ovvero usati), mappe geografiche d’epoca di ogni città e regione, e stampe decorative dai soggetti più disparati (botanica, zoologia, anatomia, scienza, araldica, architettura, moda, enogastronomia ed altro), ricercatissime da arredatori, architetti e designer d’interni.
Da rilevare è l’interesse rivolto al libro d’arte del ‘900, che comprende tutto il filone futurista, nonché i cataloghi di fotografia, design, architettura».
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