Ipercorpo – Festival internazionale delle arti dal vivo di Forlì è giunto alla sua XVII edizione, scegliendo come tema il “Tempo Reale”: se l’artista si distingue tristemente come una delle figure più colpite dalla pandemia, è anche vero che il lockdown è stato un modo per produrre e veicolare nuove modalità di fare spettacolo. E allora, i curatori di Ipercorpo 2020 – Mara Serina e Claudio Angelini per la danza e il teatro, con la collaborazione di Valentina Bravetti, Davide Fabbri ed Elisa Gandini per la musica, Davide Ferri per l’arte – hanno scelto di rimodulare la programmazione del festival alla luce di questa nuova realtà.
Quest’anno il Festival non sarà più strutturato come un contenitore di eventi ma come un’opportunità per conoscere più da vicino gli artisti ed entrare in sintonia con loro. «È attorno al corpo e ai corpi, così minacciati, che in questo momento il festival svolge un esperimento di radicale trasformazione del suo formato. Il Tempo Reale è anche quantità fisica di tempo che ci è stata sottratta durante il lockdown e che Ipercorpo 2020 intende restituire e difendere attraverso l’arte performativa», hanno dichiarato i curatori.
L’edizione 2020 del Festival si distingue anche per la durata, suddivisa in più fasi: la prima parte dal 25 al 27 settembre e dal 1 al 4 ottobre 2020, mentre la seconda parte si terrà nella primavera 2021. La sezione Teatro e Danza scandisce in tre momenti ogni giornata del Festival: un incontro, un workshop e uno spettacolo che vedrà protagonista, di volta in volta, un solo artista. Tra i tanti appuntamenti di ottobre ricordiamo: Declinazioni dell’assenza, incontro e workshop sul corpo con la danzatrice, coreografa e insegnante Francesca Foscarini. Roberto Fratini dialogherà con lei sul tema dell’assenza, filo conduttore del trittico che l’artista porterà in scena nello spettacolo Good Lack.
«L’assenza, in un festival che si chiama Ipercorpo, pone volutamente l’accento sui i corpi: il corpo degli altri, il corpo in scena, il fare corpo e comunità. Il corpo, il grande assente nei mesi di lockdown, torna quindi a bussare alle nostre porte. Che pensieri ci arrivano dall’assenza dei corpi? Come si giocano nella danza contemporanea il corpo e la sua assenza?» ha dichiarato la curatrice Mara Serina.
Luna Cenere, coreografa e performer italiana, studia da tempo la relazione corpo-interiorità in relazione allo spazio e alle tecnologie. L’artista dialogherà con Roberto Fratini in un incontro, a cui seguirà un workshop intitolato Le forme del corpo. Un percorso esperienziale legato alla percezione di sé, alla scoperta delle potenzialità evocative del corpo, alla capacità di trovare una relazione con lo spazio in cui è immerso. Questi momenti di analisi generano lo spettacolo Twin in cui il corpo dell’artista si immergerà nelle atmosfere digitali e illuminotecniche prodotte da Gilles Dubroca per scoprire come l’elemento fisico e l’elemento visuale possono relazionarsi e dar vita a nuove esperienze di percezione. Il festival chiuderà con lo spettacolo di danza del gruppo nanou, Sport, già co-prodotto da Città di Ebla, che porterà in scena un’atleta nell’intimità dei preparativi prima dell’esecuzione dell’elemento ginnico, esponendo un corpo nella sua fragilità e nella sua diametralmente opposta forza.
La sezione Musica lavorerà sul tema dell’ascolto e sulla scelta di viverlo appieno con ascolti liberi, in forma di suite, piccoli montaggi audio eleganti e coerenti. «La musica verrà concepita per ciò che è realmente: un suono generato che si espande del tempo e nello spazio e come tale è performance», hanno dichiarato Davide Fabbri ed Elisa Gandini, curatori della sezione. La sala dell’EXGIL in cui si svolgeranno gli ascolti – originariamente una vecchia sala cinematografica, attualmente non in uso per lo stato precario in cui si trova – sarà oggetto di un progetto di ristrutturazione del Comune di Forlì, che la renderà l’Auditorium della città.
L’arte contemporanea, nella sezione curata da Davide Ferri, è in campo con il progetto Verso sera che presenterà gli interventi di quattro artisti visivi italiani: Alfredo Pirri, Sergio Breviario, Adelaide Cioni e Mattia Pajè, all’interno dell’arena estiva del Cinema Apollo. Il progetto è un esperimento sulle modalità di interazione tra il corpo dell’artista e quello dello spettatore, in un percorso esperienziale in cui verranno messe in luce quattro diverse ipotesi di lettura dello stesso spazio. In programma, quattro appuntamenti con gli artisti, invitati a parlare di una loro opera con il curatore Davide Ferri e ad accompagnare, insieme a lui, piccoli gruppi di visitatori in percorso di avvicinamento al loro lavoro.
Nella sezione Laboratori l’attenzione maggiore è riservata alla didattica, uno degli ambiti più che mai rivoluzionati durante il lockdown. Ipercorpo desidera mantenere con gli insegnati un rapporto sempre più costruttivo e collaborativo per la messa a punto di progetti condivisi rivolti agli studenti. Per la prima volta i laboratori di quest’anno saranno rivolti ai docenti della scuola primaria e secondaria in qualità di corsi di formazione. Durante le giornate del festival, negli spazi di EXATR, sarà possibile vedere la mostra “Eblae Urbis Forum. Spazi, geometrie, visioni per il centro festival di Ipercorpo. EXATR ed EXGIL”, progetto nato da una convenzione fra Città di Ebla e l’Università degli Studi di Catania grazie a cui sono stati sviluppati concept progettuali per Ipercorpo 2020-21, finalizzati alla realizzazione di elementi architettonici temporanei di supporto alle attività del festival e volumi destinati alla produzione di performance con un uso più creativo della luce naturale e degli effetti chiaroscurali.
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