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La seconda edizione di BAW Bolzano Art Weeks
Fiere e manifestazioni
Ci sono molti modi per far conoscere una città, anche ai suoi stessi abitanti. Nina Stricker, ideatrice e curatrice di BAW – Bolzano Art Weeks, ha deciso di far emergere le molte realtà che si occupano di arte. Così opere d’arte di pittura e scultura, installazioni, fotografia e performance e lavaori site specific, dal 22 settembre al 2 ottobre hanno invaso ogni angolo (o quasi). Memento/Moment(o)/ Moviment(o), questo il titolo, ha fatto esplodere il capoluogo dell’Alto Adige con più di 150 appuntamenti che hanno permesso di scoprire anche luoghi sconosciuti agli stessi abitanti: dai vecchi magazzini delle Ferrovie dello Stato a spazi pubblici e privati e gallerie, fino alle rive del fiume Talvera. «È la seconda edizione», ha spiegato la curatrice. «Ho soprattutto voluto mettere in rete tutte le istituzioni, le associazioni e gli artisti per farsi conoscere anche a pubblici nuovi e aprirsi a scambi e confronti». BAW – Bolzano Art Weeks 2022 oltre che da Nina Stricker, è un progetto organizzato da Cooperativa 19 e Südtiroler Künstlerbund, con il contributo delle ripartizioni Cultura Italiana e Cultura Tedesca della Provincia Autonoma di Bolzano e della Fondazione Cassa di Risparmio dell’Alto Adige, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Bolzano. Ci sono associazioni, collettivi, organizzazioni regionali e due musei come Museion che ha inaugurato “Kingdom of the Ill” e la Fondazione Antonio Dalle Nogare, che ha presentato “Ri-materiliazzione del linguaggio”, due mostre importanti: «Era fondamentale che la settimana comprendesse anche questi due eventi. Sono due realtà culturali con cui speriamo di collaborare ancora di più nella prossima edizione».
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Una vitalità artistica altoatesina davvero sorprendente che si è messa volentieri in dialogo con chi aveva voglia di capire e curiosare. Impossibile indicare tutto quanto è accaduto, dove ci si poteva perdere. Si sono messi in gioco posti storici a partire dal Parkhotel Laurin, uno palazzo in centro dove la fotografa Brigitte Niedermair e l’artista Marcello Jori hanno esposto le loro opere. Anche la sede del Südtiroler Künstlerbund ha dedicato i suoi spazi a due fotografe, come il Foto Forum, non poco lontano una galleria di fotografia di altissimo livello con le opere di Francesco Merlini – “Valparaiso” e “SCHAUFENSTER: VINCENT FORSTENLECHNER – SNOW PILLARS” sul marmo e la sua storia. Ma anche spostandosi più in periferia si è potuto godere di autentiche scoperte come il RU17, una fucina creativa con gli studi di tre artisti che lavorano insieme (uno di loro era al MAXXI di Roma).
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Castel Hörtenberg. Foto: Fanni-Fazekas. BAW22, Winner. Courtesy l’artista e BAW – Bolzano Art Weeks
Tornando nei luoghi storici si sono potute avere altre sorprese come un negozio di parrucchiere a due passi dalla nota piazza Walther, Spazio CUT, che al piano di sopra ha una piccola galleria d’arte gestita da Maximilian Pellizzari e Leonardo Cuccia, che hanno curato con Eleonora Angiolini, l’installazione More wings than needed di Sanjeska. Anche l’elegante Castel Hörtenberg, di recente ristrutturato, che ha accolto una mostra di Enzo Forese e Cecilia Mentasti nei due piani dell’albergo curata da un giovane curatore milanese, Simone Melis, che ha studiato a Bolzano, nella prestigiosa Facoltà di Design e Arti che sforna un sacco di talenti. Gli artisti sono la giovane Mentasti di Varese e un pittore con un lungo curriculum che ha lavorato con la storica Galleria Toselli di Milano. «Quest’anno il bando è stato istituito non solo per chi fa parte della provincia, ma per tutta Italia, e stiamo guardando all’estero per la prossima edizione».
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Palais Campofranco. Foto: Fanni-Fazekas. BAW22, Winner. Courtesy l’artista e BAW – Bolzano Art Weeks
È stato istituito un comitato scientifico che ha stabilito 8 “vincitori” del bando. Questo il comitato scientifico: Valerio Dehò (curatore indipendente), Denis Isaia (curatore per le mostre e le collezioni d’arte contemporanea del Mart – Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), Alexander Zoeggeler (Presidente di Südtiroler Künstlerbund), Lisa Trockner (Direttrice di Südtiroler Künstlerbund), Tommaso Tisot (collezionista), Kathrin Oberrauch (curatrice indipendente), Nitzan Cohen (Preside della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano), Rudolf Frey (Direttore artistico designato Vereinigte Bühnen Bozen), Chiara Caliceti (esperta di marketing e comunicazione turistica, direttrice generale di DOC-COM) e Anna Quinz (creative director di franzLAB).
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Questi gli artisti selezionati nella call for artist: Christian Niccoli, ZWEI, Sanjeshka, Enzo Forese e Cecilia Mentasti, Anouk Chambaz, Stefano Bernardi, Ignacio Merino, insalata-mista studio & Tobias Tavella, Sebastian Kulbaka, Camilla Marinoni. «Molto importante il main projet scelto da me», ha spiegato la curatrice Nina Stricker. Una prima opera in marmo di Matteo Attruia, Ero_e a Palas Campofranco. Una delle piazze storiche della città vicino allla grande Ginko Biloba donata dalla Principessa Sissi. Ero(e) è non-monumento realizzato in marmo bianco di Covelano. «L’opera –ha suggerito l’artista–si interroga sulla figura dell’eroe e sulla sua funzione all’interno della società contemporanea. Non è una risposta, piuttosto un dubbio».