Una visione strategica di insieme, competenze ed esperienze da condividere, per rinforzare le proprie fondamenta e aprirsi a una dimensione internazionale: questa l’idea alla base della nuova partnership tra MIA – Milano Image Art Fair e Fiere di Parma. La kermesse dedicata alla fotografia, nata nel 2011 da un’idea di Fabio Castelli e diventata l’appuntamento di settore più seguito in Italia, e il polo fieristico responsabile dell’organizzazione di alcune delle principali fiere italiane, come Mercanteinfiera e Cibus, hanno deciso di unire le proprie forze per dare impulso al mercato della fotografia e attrarre investimenti internazionali.
Abbiamo già visto come, in tempi di difficoltà per i grandi eventi, sia stato necessario aguzzare l’ingegno, non solo immaginando diverse modalità espositive – spesso appoggiate sulle piattaforme online – ma anche costruendo nuove strutture organizzative, come nel caso, tra gli altri, della collaborazione tra la June Art Fair e la super galleria Hauser & Wirth, oppure di quella tra Pace Gallery e la casa d’aste Sotheby’s. L’ambizione di questa partnership tra MIA e Fiere di Parma è posizionare la fiera fotografica in un’ottica europea, facendo convergere, da un lato, l’attrattività di una città come Milano, dall’altro, l’estesa rete di relazioni di Fiere di Parma. In attesa dell’imminente decima edizione di MIA, dal 7 al 10 ottobre 2021, la collaborazione partirà già nell’organizzazione dell’appuntamento del prossimo anno, previsto per la primavera 2022.
«MIA Fair non è mai stata “solo” una fiera, noi abbiamo sempre pensato che la nostra normale vocazione fosse esportare un modello che si è dimostrato da subito vincente nel nostro Paese», hanno affermato Fabio e Lorenza Castelli, rispettivamente fondatore e direttore organizzativo di MIA Fair. «Da qui la ricerca di un partner strategico che ci consentisse di proiettare MIA Fair oltre confine, verso quei traguardi necessari ad affrontare le evoluzioni del mercato, le sue nuove sensibilità e i cambiamenti dovuti alla nascita di supporti tecnologici sempre più evoluti. Fiere di Parma è sicuramente quel compagno di viaggio che stavamo cercando e che ci farà affrontare il futuro con fiducia ed entusiasmo».
MIA diventerà così un hub permanente per gli operatori che frequentano le fiere, proponendo un’offerta qualitativa di alto livello e garantendo sia continuità di investimenti – un valore che proprio il Covid con i suoi lockdown a intermittenza ha messo in crisi – che contatti privilegiati con i mercati esteri. L’internazionalità trova una conferma concreta nella pianificazione di una mostra collettiva degli espositori di MIA in alcune manifestazioni estere di richiamo e particolarmente interessanti per la presenza di mercati da esplorare, come ART COLOGNE 2023, ART SG Singapore e World Art Dubai, nell’ottica di offrire quella visibilità e presenza internazionale così importante per gli espositori. Inoltre, Fiere di Parma costituirà per la prossima edizione del 2022 un fondo annuale di 20mila euro per l’acquisto di una o più opere con l’obiettivo di arricchire e accrescere il suo patrimonio artistico. Da tenere in conto anche la presenza dello CSAC, il Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma, che possiede una delle più estese raccolte di fotografia artistica italiana.
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