Non solo Paris Photo. Gli eventi da non perdere a Parigi, tra foto ed editoria

di - 10 Novembre 2023

La photo week parigina accoglie una moltitudine di appuntamenti dedicati all’editoria emergente, alla foto fissa e in movimento. Ecco una mappa con alcuni eventi di primo piano, nei giorni di Paris Photo.

Nell’ambito dell’editoria troviamo Offprint, la fiera che accoglie 120 editori indipendenti, sperimentali e socialmente impegnati, spaziano dalle arti, all’architettura, passando per il design e la cultura visiva, con dibattiti e diversi launch book al Pavillon de l’Arsenal. Qui incontriamo la casa editrice Lafayette Anticipations, che pubblica cataloghi e monografie con gli artisti che espone regolarmente nel suo spazio parigino; ma anche LUMA Arles, che porta a Offprint una selezione di ottime pubblicazioni tra saggi, interviste e molto di più. Sono previsti diversi incontri, come quello con il fotografo italo-svizzero Giuseppe Micciché che presenta No ponte (2023), pubblicato da Patrick Frey. Si tratta di un reportage fotografico sul progetto del ponte sospeso abbandonato tra le coste calabresi e siciliane e la costa dello Stretto di Messina, testimone oculare dei cambiamenti delle aree costiere suburbane nonché del quotidiano degli abitante. C’è anche Polycopies, un festival che riunisce l’editoria fotografica indipendente sul battello Concorde-Atlantique, con oltre ottanta editori e librai francesi e internazionali, numerose tavole rotonde, firme, incontri professionali e letture portfolio.

Lato fiere, c’è l’imperdibile PhotoSaintGermain, diretto da Aurélia Marcadier e arrivato con successo alla dodicesima edizione. Evento ormai consolidato nel panorama dell’ottava arte, questo promuove la creazione fotografica grazie alla partecipazione di gallerie, musei, centri culturali e librerie fino al 25 novembre. Molti sono gli eventi, tra cui Paz Errázuriz Histoires inachevées (Historias inconclusas), curato da Béatrice Andrieux presso la Maison de l’Amérique Latine. Lottatori, travestiti, prostitute, vagabondi o malati di mente scorrono sotto lo sguardo dello spettatore lungo 120 stampe provenienti da 15 serie diverse. Raramente esposta in Francia la grande fotografa cilena Paz Errázuriz, presenta qui tre serie inedite quali Próceres (1983), Sepur Zarco (2016), Ñuble ( 2019), oltre all’emblematica La Manzana de Adán (1982 – 1987). Il festival PhotoSaintGermain include anche la settima edizione di Approche, un salone dedicato agli artisti che sperimentano il mezzo fotografico presso lo spazio eventi parigino Le Molière.

Gyula Zaránd, Jeux d’argent 1964, 50 x 40 cm, Edition de 10 exemplaires

Altra manifestazione che desta sempre più interesse tra i professionisti della fotografia è Photo Days, creata da Emmanuelle de l’Ecotais per promuovere foto e video. Il festival presenta la sua quarta edizione e accoglie percorsi che includono diverse gallerie, fino al 3 dicembre. Nell’ambito di Photo Days troviamo, al Centre national de la danse di Pantin, I felt the stars in that room, una mostra della fotografa americana Olivia Bee che presenta i ballerini colti in scena durante gli spettacoli. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il festival Dance Reflections by Van Cleef & Arpels. C’è anche Dennis Morris con Colored Black presso la Galerie du Jour, per un’immersione nella diaspora caraibica nell’East London degli anni Sessanta e Settanta.

Antoine Poupel, Rencontre avec Sam Szafran. Escalier, 2022, 42 x 60 cm

Diverse istituzioni propongono mostre interessanti come il museo delle Arti Decorative che accoglie La casa per tutti. Una fotografia sociale negli anni 80, con più di 100 fotografie, ma anche manifesti, filmati pubblicitari, libri e riviste della collezione fotografica di Marc Netter donata al museo nel 2023. Il percorso illustra l’utopia sociale della nuova città grazie a un’indagine fotografica del 1983 nel comune di Carros nelle Alpi Marittime, attraverso gli scatti di Sabine Weiss, Jean Dieuzaide, Bernard Gille, Guy le Querrec e Jacques Windenberger, la vita quotidiana dei residenti e gli spazi abitativi privati ​​e pubblici. Il Centre Pompidou presenta Corps à corps, una mostra con oltre cinquecento fotografie e documenti, tra cui diversi inediti, di centoventi fotografi storici e contemporanei che fanno parte della collezione del museo parigino, per parlarci delle rappresentazioni fotografiche del genere umano nel ventesimo e ventunesimo secolo. La Maison Européenne de la Photographie organizza Phosphor: art & fashion 1990-2023; ossia una prima retrospettiva dell’artista olandese Viviane Sassen, con oltre 200 creazioni tra fotografia, collage, pittura e video. Mentre il Jeu de Paume espone un centinaio di fotografie di Julia Margaret Cameron, si va dai suoi primi esperimenti alle composizioni allegoriche storiche, con una magnifica galleria di ritratti dei suoi contemporanei.

© Rinko KAWAUCHI, Untitled, série Illuminance, 2021 · courtesy de l_artiste, Priska Pasquer Galerie et Photo Days

Per la prima volta in Francia, la Fondazione Henri Cartier-Bresson presenta una mostra interamente dedicata alla fotografa americana Ruth Orkin (1921-1985). Riconosciuta a livello internazionale per la fotografia intitolata American Girl in Italy (1951), immagine iconica di una donna che viaggia da sola. Le Bal accoglie À partir d’elle. Des artistes et leur mère, un percorso originale con opere di 25 artisti dedicate alla figura della madre, che si estende dagli anni ’60 a oggi, presenta creazioni di Sophie Calle, Christian Boltanski, Michel Journiac, Anri Sala, Lebohang Kganye.

Nota dolente in questa fantastica photoweek è la sospensione della fiera Fotofever creata nel 2011 da Cécile Schall, l’evento dedicato al collezionismo di qualità per tutte le tasche. Ad oggi, la fondazione Schall si focalizza sulla figura di Roger Schall (1904-1995), fotografo francese il cui lavoro è presentato in questi giorni nella personale Ombres et Lumière.

Sèance spirite en prèsence du mÈdium italien Eusapia Paladino chez Camille Flammarion, rue Cassini ‡ Paris (France) le 25 novembre 1898.

Vale la pena soffermarsi su due eventi che si sono chiusi, con successo di pubblico e di critica, la settimana scorsa. Troviamo la terza edizione di Nuits Photo, il festival cinematografico dedicato al film fotografico presso L’Entrepôt, con creazioni sperimentali che si piazzano tra cinema e fotografia, senza codici né confini, queste ci trasmettono un’immagine della realtà inclusiva, transgender e transdisciplinare. Infine, Les Rencontres Internationales Paris/Berlin, un grande evento dedicato alle pratiche contemporanee dell’immagine in movimento con una selezione multidisciplinare di 165 opere tra documentari, fiction sperimentale e video dalle forme ibride e multimediali, provenienti da 52 Paesi, che riunisce artisti e registi di fama internazionale accanto ad artisti emergenti e giovani. «In un momento in cui le immagini saturano la nostra vita quotidiana, è urgente e necessario riscoprire la nostra capacità di guardare il mondo e comprenderlo attraverso ciò che gli artisti ci raccontano, esplorano e reinventano». Così asseriscono Nathalie Hénon e Jean-François Rettig, fondatori e direttori dell’evento.

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