30 settembre 2021

Più di una fiera e non solo: Arte in Nuvola si presenta

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Espositori, progetti speciali, gemellaggi internazionali, per celebrare l'arte contemporanea: ecco cosa vedremo alla prima edizione di Arte in Nuvola, la nuova fiera di Roma

Chissà cosa direbbe Kunt, il marziano di Ennio Flaiano, se tornasse a Roma proprio in questo periodo. Si domanderebbe, forse, cosa sta succedendo nel quartiere EUR: astronave lontanissima dal centro, ora satellite che sta facendo il suo giro di rivoluzione intorno a se stesso. È appena iniziato il festival “Riemergere” (un progetto di EUR S.p.A.), che fino a giugno 2022 animerà quest’isola urbana di travertino con oltre 100 eventi. Si è appena concluso “Videocittà”, il festival delle immagini e suoni in movimento che ha acceso in queste ultime settimane il Palazzo dei Congressi. Tra poco meno di due mesi, sarà la volta di Arte in Nuvola, la fiera che andrà in scena dentro la creazione di Massimiliano Fuksas dal 18 al 21 novembre.

Una fiera a Roma: perché?

«Non saranno solo gallerie, ma sarà una festa dell’arte a Roma», così Alessandro Nicosia, direttore generale dell’evento, saluta il pubblico e la stampa intervenuti alla conferenza stampa. Prima infatti di entrare nel vivo della fiera, occorre fare due premesse. La prima e che Roma ha già avuto una sua fiera di arte contemporanea. Era il 2010, periodo in cui molti vedevano un nuovo rinascimento romano proprio lì, dietro l’angolo; del resto, c’erano i cantieri del MAXXI e del MACRO che non vedevano l’ora di essere inaugurati. La seconda premessa è che qualsiasi progetto fieristico a Roma deve trovare una sua identità rispetto alle tre grandi manifestazioni del nord (Milano, Torino e recentemente anche Verona).

Detto questo, Arte in Nuvola arriva dopo la peste (come tutti i rinascimenti che si rispettano, del resto), con La Nuvola che saluta settembre con 536 mila dosi di vaccino somministrate, come ha sottolineato Antonio Rosati, l’amministratore delegato di EUR Spa. Da novembre sulla facciata de La Nuvola (ci assicurano), scomparirà la primula della campagna vaccinale per far spazio all’intervento site-specific di Lothar Goetz.

Come sarà Arte in Nuvola

Ma entriamo nel vivo della fiera: grande attenzione sarà data alle gallerie d’arte moderna, che si installeranno al piano terra dell’edificio. Oltre a questa Main Section, lo spazio sarà ripartito tra le New Entries (gallerie d’arte contemporanea) e dai Solo Show. Ma arriviamo al primo punto che vorrebbe contraddistinguere questa fiera rispetto alle offerte nordiche: lo spazio è tale che mostre ed eventi collaterali non saranno dislocati in città, ma direttamente nei suoi 7000 metri quadrati. Ci saranno, dunque, focus e mostre in loco connesse alla fiera, ma autonome. Tra i progetti speciali, per ora sono stati comunicati i nomi di Arthur Duff, Daniel Gonzàlez, Jannis Kounellis, Igor Mitoraj, Mario Sironi e gli stessi Doriana e Massimiliano Fuksas. Adriana Polveroni, direttrice artistica della fiera in collaborazione con Valentina Ciarallo, suggerisce che Arte in Nuvola “parlerà” tutti i linguaggi, dalla pittura alle installazioni, con uno sguardo rivolto a sud, inteso sia come Penisola, sia come parte di mondo e di Mediterraneo. Per questo, in ogni edizione ci sarà un gemellaggio con un nazione e non è un caso che la prima sarà proprio Israele, che porterà 17 presenze della sua scena artistica, molte raccolte intorno alla mostra “Israel Landscape”, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia. Se Roma ha una sua specificità, infatti, è il suo essere ancora al centro di scambi internazionali, grazie agli ultimi effetti di quel Grand Tour che non smette di ammaliare artisti stranieri in residenza nelle Accademie. Manca ancora un’apertura (e un raccordo) con quei Paesi che non fanno parte della sfera europea o nord americana; ed è lì che Arte in Nuvola vorrebbe arrivare. Per tre giorni, i talk Ripensando Roma. E non solo saranno animati da una trentina di ospiti del mondo dell’arte tra direttori di musei, artisti, critici collezionisti, rappresentanti di spazi indipendenti, per fare il punto sulla situazione dell’arte post pandemica e sulle prospettive future.

Quattro sono i Premi: “Premio The Best” per la migliore presentazione d’artista per stand, allestimento, comunicazione, grafica; “Premio Rock” per l’allestimento più originale dello stand; “Premio Young” per la migliore galleria under 5; “Premio Absolute Modern” per il migliore allestimento tra le gallerie di Arte Moderna.

Chissà cosa diremo, tra 11 anni, di questa fiera. Per il momento, sappiamo che è stato contrattualizzato un rapporto di cinque anni con EUR S.p.A., il che fa ben sperare. Nel frattempo, non ci resta che fare come Ennio Flaiano e attendere con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole (che, in questo caso, è una citazione più che mai letterale).

L’elenco delle gallerie che parteciperanno si trova qui.

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