Dopo aver diffuso l’arte e le sue parole nelle librerie e nelle Case del Popolo della periferia fiorentina, anche la quarta edizione di Scripta Festival si avvia alla conclusione e lo farà online. A causa delle nuove disposizioni in materia di sicurezza, è stato inevitabile sospendere le attività in presenza, «Ma era doveroso concludere un’iniziativa che ha visto nelle passate giornate una partecipazione piena di entusiasmo», fanno sapere dall’organizzazione. D’altra parte, il cambiamento è nella struttura stessa del festival, nato come una evoluzione della rassegna “Scripta. L’arte a parole”, ideata da Pietro Gaglianò per la Libreria Brac, unica libreria fiorentina specializzata nelle arti contemporanee. E allora, Scripta Festival, la cui edizione 2020 è stata intitolata alla Città che sale, iconica opera realizzata da Umberto Boccioni nel 1910, chiuderà il 31 ottobre, come da programma, con la presentazione di Bologna la rossa, libro di Flavio Favelli edito da Corraini, in diretta streaming dalla pagina Facebook della manifestazione. Insieme all’autore, ne discuteranno, Pietro Gaglianò, direttore del Festival fin dalla sua prima edizione, Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze, e il giornalista Stefano Fabbri.
Non è stato possibile invece realizzare gli ultimi appuntamenti previsti in calendario, La Scuola di Santa Rosa, la scuola di disegno senza insegnati, fondata e curata Francesco Lauretta e Luigi Presicce, e il concerto Floating Head Lovers, del gruppo Sorrentini / Galli / Lovo / Volpi.
«La Strage dell’Italicus del 4 agosto 1974, l’uccisione di Francesco Lorusso l’11 marzo 1977, l’incidente di Murazze di Vado il 15 aprile 1978, la Strage di Ustica del 27 giugno 1980, la Strage della Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, la Strage del Rapido 904 il 23 dicembre 1984, la Strage del Salvemini il 6 dicembre 1990, la Strage del Pilastro il 4 gennaio 1991 e la Strage dell’Armeria di via Volturno il 2 maggio 1991. Tutti questi sono entrati in modo differente, un giorno, nel mio quotidiano, a Bologna; ho ricordi precisi di dove ero, cosa facevo e a volte cosa pensavo».
Così Favelli introduce Bologna la rossa e ricorda gli eventi che, ricollegati sul filo della memoria personale, intrecciano la narrazione del volume, sullo sfondo recente della storia collettiva del nostro Paese.
L’edizione di quest’anno, inserita nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2020, svoltasi nelle Case del Popolo e in collaborazione con Arci Firenze, ha messo in evidenza «la necessità di aprirsi alla discussione e al confronto sui temi della comunità , della critica ai sistemi di potere, dell’inclusione sociale», continuano dall’organizzazione. «La chiusura delle Case del Popolo, dovuta all’emergenza sanitaria, crea un diffuso smarrimento venendo a mancare quei presidi ricreativi, culturali e di solidarietà che, nel corso di una storia gloriosa, si sono configurati come luoghi di aggregazione e inclusione».
Questa edizione ha visto la collaborazione della CdP di Settignano, della CdP “Il progresso” e della SMS di Peretola, dove era in programma la giornata di chiusura, oltre che dell’ARCI Firenze.
Scripta festival continua fino al 16 novembre con la mostra di Marta Dell’Angelo, “Tableau Vivant 2020”, alla libreria Brac, in via de’ Vagellai 18 r, a Firenze.
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