Oltre 50mila visitatori, 196 gallerie partecipanti, 11 premi e acquisizioni, una main section, tre sezioni curate e su invito, quattro giorni di intensi scambi e incontri tra galleristi, artisti, collezionisti e svariati soggetti del sistema artistico: si chiude così la 50esima edizione di Arte Fiera, la più longeva d’Italia che ha segnato quest’anno il suo traguardo storico. Una manifestazione diventata ormai inscindibile dal suo legame con la città, concretizzato nel fitto programma di ArtCity (curato per il settimo anno consecutivo da Lorenzo Balbi, direttore del museo MAMbo) che ha riversato in tutto il territorio cittadino una miriade di appuntamenti, mostre e performance di altissima qualità, diffusi in spazi indipendenti, gallerie, istituzioni, palazzi storici e realtà private aperte per l’occasione.
Ma cosa ne pensano i galleristi di questa cinquantesima edizione? Tanti i pareri emersi, ma un giudizio è unanime: Arte Fiera è la manifestazione simbolo della sinergia, dell’incontro, dello scambio umano. Nonostante non ci siano stati grandi sold out tra gli stand, si ha la possibilità di costruire relazioni partecipi e interessate, un punto di partenza per un investimento sul lungo periodo. È quello che racconta a exibart Paola Potena, responsabile della galleria Lia Rumma, tornata ad abitare la fiera bolognese dopo oltre dieci anni: «Abbiamo molto apprezzato l’accoglienza della galleria e il lavoro svolto dal direttore artistico Simone Menegoi, dal direttore operativo Enea Righi e dal loro staff. Il nostro è stato un ritorno ponderato: sicuramente la fiera ha vissuto periodi molto meno interessanti e di minor qualità nelle scorse direzioni; dovendo selezionare ogni anno la nostra partecipazione alle fiere avevamo deciso di allontanarci. Ma quest’anno abbiamo vissuto una fiera molto italiana e questo è un dato positivo: tanti i collezionisti che abbiamo ritrovato dopo tanto tempo e che non potevano incontrarci in altre occasioni. È il vantaggio delle fiere nelle piccole città, che concentrano tutti i propri sforzi attorno all’arte e sono in grado di creare una comunità forte, un investimento umano. Quando un collezionista sente una tale energia attorno a sé tutto diventa più bello, interessante e partecipato». E prosegue: «Siamo molto contente anche per il progetto di Luca Monterastelli all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna: da un ristretto budget è riuscito a creare un’installazione di grande qualità. Senza dimenticare il premio conferito a Lia Rumma: non amo la retorica al femminile, ma in seguito a questo riconoscimento sono venute tante donne a trovarci allo stand – imprenditrici e professioniste di ambiti molto diversi – che vedono nel suo percorso di donna libera la costruzione di una carriera importante e di qualità. La riconoscono come una figura di forza e ispirazione».
Quello di Lia Rumma non è l’unico ritorno: a questo si aggiungono anche le gallerie Apalazzo Gallery, Laveronica, Lia Rumma, Lorenzelli Arte, Franco Noero, Ronchini e Sprovieri, distribuiti tra il settore del contemporaneo e quello del moderno. Ma c’è anche chi in fiera ci ha messo piede per la prima volta. Come nel caso di Acappella, per il quale «è stato un esordio positivo», ci racconta il fondatore Corrado Folinea. «Claudio Coltorti, che presentiamo qui ed in galleria, è stato anche finalista del premio Osvaldo Licini, quindi torneremo sicuramente, fiduciosi di ulteriori step in avanti della fiera più antica di Italia. Abbiamo partecipato alla sezione Pittura XXI curata da Davide Ferri: l’atmosfera è da grande fiera sia per le dimensioni che per la bella luce che filtra dal soffitto. Abbiamo avuto modo di incontrare diversi collezionisti importanti, speriamo continuino a seguirci».
Al suo commento si aggiunge quello della galleria Poggiali, che nonostante abbia dichiarato di non aver riscosso vendite significative, afferma: «Artefiera continua a essere una manifestazione molto frequentata, attrattiva per un pubblico variegato che include sia gli appassionati locali che quelli provenienti da altre regioni o paesi. La presenza internazionale è sempre più evidente, nonostante la forte partecipazione italiana. Tra i visitatori, si nota una cautela particolare da parte dei collezionisti, i quali mostrano un attaccamento a figure di spicco nell’arte italiana come Cucchi, di cui abbiamo esposto tre opere di grandi dimensioni e Parmiggiani, di cui abbiamo scelto le storiche Delocazioni. Entrambi hanno riscosso notevole interesse». «Bologna conferma la sua identità di città ricettiva e che soprattutto mantiene un’affezione e una memoria storica nei confronti del suo percorso», ha commentato Michela Rizzo, dell’omonima galleria veneziana. «Questa importante edizione lo ha dimostrato. Abbiamo registrato un trend di risalita rispetto agli anni passati, che aveva avuto il suo picco negativo nell’edizione di maggio 2021 (dato confermato anche da altre gallerie, ndr). Ora fortunatamente quegli anni sono alle spalle, anche se non abbiamo avuto vendite eccezionali siamo comunque contenti di esserci stati».
«Sicuramente una bella atmosfera quella che si respira per questo 50esimo anniversario, si percepisce che il traguardo è importante e condiviso», aggiunge Giosuè Di Marino della galleria Umberto di Marino di Napoli. «Sicuramente a prescindere da questo prosegue con continuità l’attenzione all’alta qualità del livello dell’offerta, anche con l’introduzione di nuovi premi. Proprio a proposito di premi, l’opera di Alberto Tadiello, tra gli artisti che abbiamo portato in fiera, è stata acquisita dal nuovo Premio Officina Arte Ducati. Quando si alza il livello si alza anche la competizione: questo comporta ulteriori sforzi e duro lavoro, ma è gratificante vedere che la risposta dei collezionisti c’è e la loro presenza è stata distribuita su tutti e quattro i giorni della fiera, non solo durante l’opening». Questa costanza delle vendite è confermata anche dalla gallerista Ida Pisani della Prometeo Gallery la quale ha registrato «dati positivi anche nel weekend». E ancora a proposito dello svolgimento della fiera, «questa edizione storica è stata organizzata bene, la presenza è stata davvero massiccia sin dal primo giorno», ci racconta Andrea Sirio Ortolani, direttore della Osart Gallery e Presidente dell’associazione ANGAMC. «Penso che le giornate di giovedì e venerdì siano state più lente, molte richieste di informazioni e prezzi ma era poi molto difficile arrivare alla vendita. A partire da sabato, invece, mi sembra che ci siano stati dei momenti decisivi in cui si sono potute chiudere le trattative avviate nei giorni precedenti».
Tra le più established anche la galleria Mazzoleni di Torino e Londra, che fa sapere «abbiamo avuto un riscontro molto positivo in questa edizione che segna il cinquantesimo anniversario della fiera; sia verso il moderno, in particolare con Agostino Bonalumi (abbiamo venduto entrambe le opere presentate), sia verso il contemporaneo con le sculture luminose e i collage di Marinella Senatore, Andrea Francolino, Rebecca Moccia, Melissa McGill e David Reimondo al quale dedicheremo una personale il prossimo 21 marzo». Leggermente più cauta la voce di Fabio Iannello, co-direttore della galleria 1/9 unosunove di Roma: «La fiera andata per noi è andata abbastanza bene. Abbiamo mostrato opere di Sergio Lombardo (di cui è stata appena inaugurata una mostra molto apprezzata al Mambo Villa delle Rose a cura di Anna Mecugni), di Jonathan VanDyke e di Simon Callery (per i cui lavori sono ancora in corso trattative) e del giovane Pietro Moretti le cui opere hanno avuto un riscontro molto positivo anche in termini di vendite. Non si può non essere consapevoli che a livello nazionale e non solo persiste una fase di forte rallentamento delle transazioni, dovuta direi alla situazione di instabilità. Speriamo che se ne esca presto».
Voce anche alle gallerie più giovani, come la romana Matèria, fondata nel 2015 da Niccolò Fano, che dice: «Siamo molto contenti di esserci, al di là dell’aspetto commerciale Bologna si dimostra come sempre una città ricettiva che si attiva nei confronti dell’offerta. Forse l’unico aspetto da rivedere sarebbe proprio la grandezza della fiera, che rischia di essere dispersiva. Tuttavia, è chiaro che il direttore Menegoi ha fatto un bellissimo lavoro, si percepisce che il traguardo di questi 50 anni di fiera ha rappresentato una chiusura del cerchio». Fa seguito anche la galleria UNA di Piacenza, con la direttrice Paola Bonino: «Siamo piuttosto contente. Torniamo in fiera dopo diversi anni e siamo nella sezione Pittura con no stand condiviso con Gilda Lavia Roma. Abbiamo lavorato bene tutti i giorni compreso il venerdì, giorno tradizionalmente più scarico per le fiere. Abbiamo incontrato un grande pubblico italiano, come ci aspettavamo, abbiamo lavorato con persone che conoscevano e seguivano già il nostro artista Thomas Berra ma abbiamo raccolto anche nuovi contatti e chiuso qualche vendita con nuovi clienti. Il nostro bilancio è abbastanza positivo!».
Una fiera quasi interamente italiana, come si diceva, anche se non sono mancate le proposte internazionali: «Un po’ per scaramanzia non posso dare dati certi, per me il bilancio si chiude l’ultima ora della fiera», ci ha confidato Caterina Antonaci della galleria londinese Richard Saltoun, interrogata prima della chiusura. «Tuttavia è una bella edizione. Noi concentriamo il nostro lavoro sulla performance, l’anno scorso con Marina Abramovic, quest’anno con Gina Pane, assieme agli altri artisti del nostro stand. Abbiamo inoltre prestato le opere per la mostra “Il tempo non esiste” di Greta Schödl Palazzo Paltroni di Bologna, partecipando all’organizzazione della performance di sabato pomeriggio di Piazza Maggiore, che è stata molto partecipata. Siamo contenti, abbiamo notato una buonissima ricezione da parte del pubblico che si conferma anno dopo anno».
Numerosi anche gli artisti premiati dalle iniziative di Arte Fiera. Tra i riconoscimenti alle prime edizioni: il Premio BPER è andato a Stefania Galegati, rappresentata da Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, con l’opera isola #49, 2021; il Premio Officina Arte Ducati è stato assegnato ad Alberto Tadiello, rappresentato da Umberto di Marino, con l’opera Ossicodone 2, 2020; il Premio Marval Collection è stato assegnato a Guilherme Almeida, rappresentato da Ribot, con le opere Destruiçao dos Mercados I, Tasha e Tracie, 2021 e Destruiçao dos Mercados I, Jorge Aragao, 2021-2022.
Tra i ritorni, invece, si contano il Premio ANGAMC, che come già detto è stato conferito a Lia Rumma; il Premio Osvaldo Licini by Fainplast ha selezionato come finalista Claudio Coltorti, rappresentato da Acappella; il Premio Rotary è stato assegnato alla galleria Zero…, il premio Rotaract e Premio Andrea Sapone sono andati a Daniele Di Girolamo, rappresentato da Traffic Gallery, con l’opera Beautiful things fading away, 2023; il premio The Collectors.Chain by Art Defender è stato assegnato a Milli Gandini, rappresentata da MLB Maria Livia Brunelli con l’opera La mamma è uscita (trittico #1), 1975-2024; il Premio Collezione Righi è stato assegnato a Sabrina Mezzaqui, rappresentata dalla Galleria Massimo Minini, con l’opera Punti di vista (Bologna), 1998; il Premio Studio Spada Partners è andato a Ruth Beraha, rappresentata dalla galleria Ncontemporary, con l’opera Visionarie, 2021; il Premio Colophonarte è stato assegnato a Zerha Doğan, rappresentata dalla Prometeo Gallery.
Due le nuove opere che entreranno a far parte delle collezioni del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna grazie al sostegno del TRUST per l’Arte Contemporanea: Photomatic d’Italia, 1973-74 di Franco Vaccari (Modena, 1936) rappresentato dalla Galleria Mazzoli e Senza Titolo #15, 2023 di Chiara Camoni (Piacenza, 1974), rappresentata da SpazioA.
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…
10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…
Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…
Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…