Ancora una volta gli artisti italiani invadono Londra per Frieze 2019, la fiera che include oltre 160 gallerie provenienti da 35 Paesi. Le proposte italiane delle gallerie? Legate in larga parte ad artisti storicizzati. Ci si mantiene su terreni sicuri.
Al Frieze Masters l’avanguardia italiana del dopoguerra la fa da protagonista. La galleria Hauser & Wirth celebra Fabio Mauri con “Before or After, at the Same Time: Rome, Milan and Fabio Mauri, 1958-1968”. Partendo dalla figura dell’artista, si guarda alla scena culturale post-bellica nelle città di Roma e Milano. Piero Manzoni, Lucio Fontana, Carla Accardi, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Tano Festa, Piero Dorazio, Alberto Burri sono solo alcuni tra gli artisti proposti insieme a Fabio Mauri. Non è la prima volta che la galleria lo propone: nel 2018 presentava una sua retrospettiva nella vecchia sede della DIA Art Foundation, New York.
Proposta simile da Robilant + Voena, che tra Mario Marini e Giorgio Morandi espone oltre 25 opere di Lucio Fontana, includendo tra le sue ceramiche Ballerina (1952), passata all’asta da Ponte lo scorso giugno. Ancora al Frieze Masters, Bacarelli & Botticelli e Galleria Continua portano Michelangelo Pistoletto, mentre Armando Testa è celebrato con una personale. Alberto Burri e Lucio Fontana sono alla galleria Dickinson; il maestro dello spazialismo è proposto anche da Tina Kim Gallery, Acquavella Galleries, mentre Burri è proposto anche da Shapero Modern.
Sempre al Frieze Masters si trovano Alighiero Boetti da Ben Brown Fine Arts e Giulio Paolini alla Galleria Alfonso Artiaco, mentre anche Barbara Mathes Gallery propone Paolini, con l’aggiunta di Fausto Melotti, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi. Non sbaglia Repetto Gallery, con Bruno Munari.
Fuori dagli spazi fisici del Frieze, oltre Regent’s Park, Luigi Ghirri è in mostra alla Thomas Dane Gallery, con l’emblematica serie fotografica Colazione sull’erba (1971-1974). Dalle facciate di architetture a cortili, cactus e conifere, il suburbio e la natura dei paesaggi di Modena sono protagonisti di un’osservazione attenta, domestica e botanica allo stesso tempo.
Loredana Longo ha inaugurato il primo intervento di arte contemporanea allo store di Sahrai Milano, a Mayfair. In occasione di “Second Life”, progetto espositivo a cura di Marina Dacci, l’artista nata a Catania nel 1967 ha dato una vita alternativa a una selezione di tappeti dell’area mediorientale, imprimendo e scavando con il fuoco, sulla superficie intessuta, alcune frasi pronunciate da politici occidentali. Su questo spazio espressivo rifunzionalizzato, si animano così dichiarazioni di sapore libertario, che hanno segnato la nostra cultura in ambito politico e sociale e si sono radicate nell’immaginario popolare.
Femminismo al 41 di Dover Street, da Richard Saltoun Gallery, dove la mostra curata da Paola Ugolini espone Silva Giambrone e Marinella Senatore. Dal titolo “Feminism in Italian Contemporary Art” la mostra, che sarà arricchita da performance, è parte del programma della galleria “100% Women”, volto a supportare il lavoro di artiste. Richard Saltoun si distingue anche negli spazi del Frieze Masters, dove propone Antonio Calderara e Bice Lazzari.
Da SPROVIERI, al 23 di Heddon Street, la terza personale di Francesco Arena con Cubic Metre of Seawater as a Diagonal. L’artista è presente anche all’intero della fiera, dove la galleria lo propone negli spazi del Frieze London insieme a Giorgio Andreotta Calò. Sempre negli spazi del Frieze London, Riccardo Baruzzi, proposto dalla galleria P420.
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