Inizia con un grido di gioia la quinta edizione di The Venice Glass Week, “VivaVetro!”, un’affermazione resa ancora più incisiva da quel punto esclamativo che vuole imporre entusiasmo a un’edizione che, effettivamente, sembra rivolgersi non solo a un pubblico adulto, di addetti ai lavori o di esperti, ma anche ai bambini – portatori sani di entusiasmo per antonomasia – e a quei curiosi che non vogliono fermarsi ad essere meri osservatori ma che vogliono, invece, mettere le mani nella materia. Tra i numerosissimi eventi della kermesse veneziana, al via il 4 settembre e attiva fino al 12 dello stesso mese, spiccano i puntini viola che contraddistinguono proprio i laboratori e le dimostrazioni, pensati per guidare attivamente nel mondo del vetro.
La diversità e l’articolazione degli eventi è importante: mostre, conferenze in presenza e on line (ricordiamo l’incontro con Lino Tagliapietra del 7 settembre, il collegamento con Chihuly per l’8 e per Laura de Santillana per il 10, oltre ai numerosi temi in agenda quali la sostenibilità del lavoro con il vetro da un punto di vista ambientale, la logistica di packaging e movimentazione delle merci, l’apporto della tecnologia che si innesta in una tradizione millenaria); laboratori, proiezioni, visite guidate e attività ricreative. Un mondo che dispiega tutta la sua voglia di fare a 360° e che non manca di voler coinvolgere davvero tutti gli strati della popolazione, tanto veneziana quando straniera.
Gli eventi in programma sono davvero tanti, in totale 250 tra quelli in presenza e l’on-line, distribuiti in tutto il territorio veneziano, dalle isole alla terraferma mestrina. Da Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano, vero e proprio HUB in cui sono stati fatti confluire i vincitori del Premio Glass in Venice (Federica Marangoni e Mauro Bonventura), una ventina di opere contemporanee selezionate per l’occasione e facenti parte della mostra “The Venice Glass HUB”, più la sezione dedicata ad artisti e designer under 35, fino alle Stanze del Vetro, dove è stata prolungata la mostra “L’Arca di Vetro. La Collezione di Animali di Pierre Rosenberg”, passando per gallerie e spazi privati resi espositiva per l’occasione.
Delle gallerie veneziane del contemporaneo ricordiamo “Glass Poetry” alla Michela Rizzo, con Silvano Rubino e Marcela Cernadas, a cui si aggiunge la collaborazione sempre con Silvano Rubino per “How long is forever?” a SPUMA Space for the Arts; le presenze espositive di Caterina Tognon, con Giampaolo Babetto e le “Architetture per il Corpo”, Jessica Loughlin e le “Architetture di Luce”, Lila Tabasso e i suoi fiori in vetro; Marignana Arte con Lorenzo Passi in “Roots”; Beatrice Burati Anderson con “My Fragility, My Strenght” di Nataliya Chernakova e Marta Sforni; Alma Zevi con “Not Vital: snow & water & ice”.
A Murano l’ampio progetto espositivo “Glass to glass”, organizzato da Berengo Studio & WonderGlass negli spazi della Fondazione in Campiello delle Pescherie ha una sua articolazione nella galleria di Piazza San Marco.
A questa carrellata ricca di aspettative aggiungiamo “FRESH, Vetro contemporaneo finlandese”, alla galleria Bel Air Fine Art, progetto tutto al femminile che comprenderà delle collaborazioni fattive con WAVE e Berengo Studio per condividere un approccio al vetro che, nella nostra tradizione, avrebbe un’impronta prevalentemente maschile.
Tra premi e progetti speciali dedicati alle perle veneziane – diventate da quest’anno Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità – fino a “Murano Glass Toys” ideata dal Consorzio Promovetro di Murano, installazione di giochi interattiva proposta al Museo del Vetro dell’isola, l’edizione 2021 sta per aprire le porte in una Venezia che, nonostante tutto, sembra più che mai viva e desiderosa di tornare ad una vivacità fatta di realtà, incontri, relazioni e, perché no, bellezza.
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