Arte Fiera 2002 – le gallerie londinesi

Quest’anno a Bologna il mercato inglese viene rappresentato da due gallerie ed una organizzazione culturale. Questa presenza inglese, con la sua scelta ampia e diversificata di artisti, rispecchia il dinamismo, l’attenzione ai nuovi media e l’aspetto multiculturale dell’arte proveniente dal Regno Unito. Mentre VTO di Jari Lager si occupa per lo più della produzione dei giovani e giovanissimi che stanno appena affacciandosi sul mercato, Mobile Home promuove in termini più tradizionali artisti giovani ma meglio conosciuti ed apprezzati a livello internazionale. he Red Mansion, infine, come ci spiega Nicolette Kwok, più che una galleria è una organizzazione fondata a Londra, particolarmente attenta allo sviluppo degli scambi artistico-culturali tra Europa e Cina.
Abbiamo intervistato i responsabili di questi tre spazi per conoscere meglio la loro attività ed avere la loro opinione su Bologna e sullo stato dell’arte in Italia.

VTO si interessa in modo particolare della promozione di artisti delle generazioni più recenti – soprattutto inglesi (ma non solo). Cosa rappresenta Bologna Arte Fiera per voi quest’anno?
Jari Lager: VTO è un galleria attiva da tre anni e nel corso di questi tre anni ha prodotto più di 30 mostre. La galleria è soprattutto attenta ai giovani artisti provenienti sia dalla Gran Bretagna che dall’estero. Essere a Bologna per noi vuole dire estendere la nostra presenza sul continente e particolarmente in Italia dove sta emergendo una scena artistica forte e dinamica. VTO ha mantenuto ottimi rapporti a lungo termine con artisti e gallerie italiane (ad esempio, ZERO Arte Contemporanea di Piacenza) e vuole sviluppare questi contatti all’interno della fiera. Vogliamo inoltre introdurre un nuovo gruppo internazionale di giovani artisti che stanno attualmente lavorando in Gran Bretagna e non hanno ancora avuto la possibilità di esporre al di fuori del Regno Unito.

Cosa ha dettato la scelta degli artisti che VTO presenterà a Bologna?
Jari Lager: Abbiamo pensato di presentare lavori diversi realizzati attraverso tecniche e media diversi. Esporremo un intera parete di disegni realizzati da alcuni artisti attualmente molto attivi in Gran Bretagna. Abbiamo fatto una selezione accurata ed abbiamo commissionato nuovi lavori per questa fiera. Sono tutti artisti di spicco, ben conosciuti nell’ambito del disegno. A Londra sono soprattutto conosciuti Gen-Wei Kuo (Giappone) che ha vinto quest’anno il Jerwood Drawing Prize, mentre Claude Heath (Gran Bretagna) è stato invitato ad una prestigiosa residenza di due mesi alla Wimbledon School of Art e Tobias Collier esporrà nel prossimo futuro con una personale a VTO. Altri artisti rappresentati a Bologna sono Tonico Lemos Auad, Eva Weinmayr, Simon Wood, Gail Pickering e Paul McDevitt. Philippe Bradshaw (Gran Bretagna/Francia) presenterà una installazione di grandi dimensioni che comprende un disegno a muro, video e catene di metallo. Philippe ha esposto lo scorso anno con una personale alla Jeffrey Deitch di New York. Tra gli altri artisti una video installazione con tre monitor su pavimento di Ben Pruskin (Gran Bretagna); una scultura corporea di Wolfgang Stehle (Germania); fotografie di Fiering & Luem (Los Angeles, USA), un testo a muro di Dan-Howart-Birt (Gran Bretagna) ed una installazione di Una Knox e Corin Sworn (Vancouver, Canada).

Che cosa ha condotto Mobile Home a partecipare a Bologna Arte Fiera?
Mobile Home: È un’ottima occasione di incontro ed aggiornamento con la clientela, nonché di presentazione del lavoro dei nostri artisti al più ampio pubblico europeo. Mobile Home sarà particolarmente attenta a promuovere il lavoro di artisti di rilievo che stanno oggi segnando la scena artistica internazionale – artisti che parteciperanno nel prossimo futuro a mostre presso grandi musei e gallerie internazionali, ed artisti il cui lavoro viene oggi acquisito dai maggiori collezionisti.

Cosa ne pensate del mercato d’arte contemporanea in Italia?
Mobile Home: È in ottima salute. Lavoriamo con molti collezionisti italiani, sia recenti che di più lunga tradizione. I collezionisti meglio conosciuti si stanno oggi concentrando sul lavoro di artisti più giovani che cominciano ad avere un impatto sul mercato d’arte internazionale – artisti come Andrew Grassie, Mark Fairnington e Alison Turnbull – tutti presenti in grandi mostre per il 2003-2004.

Potete raccontarci meglio di The Red Mansion e dei suoi obiettivi? Che cosa vi ha condotto a partecipare all’ Arte Fiera?
Nicolette Kwok: The Red Mansion è un’organizzazione che si occupa dello scambio culturale tra la Cina e l’Europa, attraverso mostre, eventi, spettacoli e conferenze.
The Red Mansion presenterà lavori in tecniche diverse di alcuni tra gli artisti cinesi contemporanei più interessanti. Gli artisti Li Jin e Zhang Yu lavorano nella forma classica della china su carta. Le immagini astratte di Zhang Yu combinano un meticoloso lavoro di pennello, passate di inchiostro e composizione grafica, nell’intento di esprimere un profondo significato filosofico. Li Jin d’altra parte trae ispirazione dalla vita quotidiana. Utilizza forti pennellate descrittive per riprodurre immagini che vanno da antiche dame di corte a sensuali donne moderne.
Altri artisti includono Guo Wei, i cui inquietanti dipinti a olio rappresentano giovani adolescenti in pose contorte; Zhang Ziaogang, la cui nota serie “La Grande Famiglia” presenta le tipiche istantanee della ‘famiglia felice’ che la maggior parte delle famiglie cinesi colleziona negli album.
Yue Minjun è il piu’ importante artista del movimento del Realismo Cinico. Adotta una tavolozza di colori brillanti in autoritratti che invariabilmente riproducono un sorriso cinico.
Xu Zhongmin eccelle nell’arte antica della xilografia; tuttavia adottando l’incisione su grandi blocchi in maniera del tutto indipendente, Xu ha condotto la tradizionale tecnica xilografica in un nuovo contesto. I suoi lavori astratti illustrano la claustrofobia del moderno.
Le rocce di acciaio inossidabile di Zhan Wang riportano in vita la vecchia tradizione secondo la quale gli studenti collocavano i loro sassi nei cortili, nel desiderio di ricreare, in miniatura, i caratteri del mondo esterno.
La fotografia è rappresentata da Yin Xiaofeng e Wang Qingsong. Le fotografie di Yin documentano le sue giocose performances, as esempio “Bottoms on the Beach” dove l’artista si fa sotterrare in una spiaggia di ciottoli, con il solo deretano lasciato in mostra. La fotografia di Wang è un commento sull’attuale culto per le “firme” e per tutto ciò che è occidentale.

Fino a che punto ritenete che l’arte contemporanea cinese abbia avuto e possa avere un impatto in Europa?
Nicolette Kwok: Nel 1993 la Cina è stata rappresentata per la prima volta alla Biennale di Venezia, l’anno successivo a San Paolo. Oggi nessun evento artistico internazionale si può considerare completo senza la presenza della Cina. Sebbene la politica e l’esotismo hanno senza dubbio giocato un ruolo importante in questa nuova attenzione, l’arte cinese contemporanea sta emergendo come una presenza importante nel dialogo globale dell’arte.
The Red Mansion vuole contribuire a questo dialogo attraverso mostre e pubblicazioni.


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www.vtogallery.com
www.redmansion.co.uk

Irene Amore
Interviste realizzate il 13 e 16 gennaio 2002