La Francia, com’è ovvio, detiene il primato con 89 gallerie, ma l’Italia è ben rappresentata con 22 presenze. Uno dei dati più significativi di quest’anno è però il numero dei paesi partecipanti: 23.
A illustrare il panorama degli artisti emergenti, nella sezione speciale dal titolo “Perspectives”, sono state chiamate 80 gallerie e 12 editori.
Di seguito, alcune cifre della fiera: 10.000 è il numero della tiratura del catalogo, mentre sono pronte 400.000 copie del programma. Un numero speciale de “Le quotidien de la FIAC”, distribuito gratuitamente, è stato stampato in 15.000 esemplari. Questi pochi numeri danno la misura delle attese degli organizzatori: la scorsa edizione di FIAC ha registrato, d’altro canto, 80.000 presenze, tra cui 10.000 professionisti, 20.000 amatori, 1.000 collezionisti; i 1500 i giornalisti presenti hanno prodotto circa 400 articoli sulla stampa nazionale ed internazionale, 90 passaggi radiofonici e 43 televisivi.
La fiera parigina ha avuto un vero e proprio boom in seguito all’inaugurazione dello spazio espositivo al Palais des Congrès e sfruttando l’onda lunga del successo del Centre Georges Pompidou. Era nata nel ’74, quando Jean-Pierre Jouet aveva riunito 80 gallerie d’arte contemporanea ed alcuni editori nella vecchia sede della stazione della Bastiglia. In quell’occasione il successo superò le aspettative, con 9.000 visitatori registrati. Ciò non mancò di suscitare l’interesse delle gallerie ed in generale del mondo dei professionisti dell’arte. In seguito l’evento ebbe una sorta di escalation. Nel ’75 le gallerie presenti erano già 110 dimostrando l’inadeguatezza della sede: fu, questa, l’ultima edizione organizzata alla Bastiglia. In seguito, grazie all’impulso dell’O.I.P., impresa specializzata nell’organizzazione dei saloni, nacque la C.O.F.I.A.C. (Comité d’Organisation et de séléction pour la Foir Internazionale d’Art Contemporain) che diede nuova linfa alla fiera. Un notevole impulso all’evento fu poi dato dai presidenti: dal ’75 all’’81 Daniel Gervis, dall’’82 al ’90 Daniel Le long, dal ’91 al ’95 Denise René, cui successe Yvon Lambert, cui si deve l’odierna localizzazione.
Come di solito accade durante le fiere di questa portata la vita culturale delle città che le ospitano ha una specie di sussulto. Tra le mostre collaterali segnaliamo la personale di Nobuyoshi Araki dal titolo “Voyage sentimental”, al Centre National de la Photographie.
A conclusione è con un pizzico di campanilismo, giustificato in parte dal ben noto sciovinismo francese e in parte dall’indubbio interesse dell’evento, che sottolineiamo, tra le partecipazioni italiane a FIAC, quella della Galleria veronese Studio la Città, che presenta “Giant Yellow”, esposizione di opere dell’americano Jacob Hashimoto. Per una sorta di sodalizio, a conclusione della fiera, la Gallerie parigina Lucine Durand Le Gaillard, terrà una personale dello stesso artista dal 27 ottobre al 23 dicembre, quasi uno strascico della importante presenza italiana in terra di Francia, con l’auspicio che questa volta il successo tocchi anche gli artisti del nostro paese, in particolare i molti giovani di talento.
Per informazioni dettagliate rimandiamo come di consueto alle note in calce all’articolo, ma consigliamo soprattutto la navigazione del sito dedicato per le notizie sulle mostre collaterali, l’elenco dei partecipanti e quant’altro.
Alfredo Sigolo
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