Artour-o non è semplicemente un’altra fiera-in-albergo. E’ addirittura un network di fiere, come peraltro network sono diventati gli altri organizzatori di questo tipo di eventi (le fiere FlashArt a Milano e Bologna; le fiere Riparte a Roma ed a Napoli). Siete dunque convinti che in questa particolare nicchia ci sia ancora spazio?
Si, la formula è agile e “contrabbanda” cultura in maniera fresca e divertente. Bisogna stare attenti a non ghettizzarla costringendola alla sola realtà alberghiera.
Come cercherete di differenziarvi rispetto agli altri organizzatori di fiere-in-albergo?
Artour-o è diversissimo. Artour-o nasce dalla constatazione che le nostre Città d’Arte non sarebbero gli scrigni che sono, se, nel corso dei secoli, una committenza attenta non avesse incaricato gli artisti loro contemporanei di realizzare le opere che oggi tutti noi ammiriamo. In comune con gli altri network Artour-o ha l’utilizzo delle location in un hotel. La dicitura completa infatti è, oltre al nome nato dalla personalizzazione di Art tour, Le Città d’Arte per l’Arte Contemporanea e in secondo ordine “Museo Shop” Temporaneo d’Arte Contemporanea.
Dunque il progetto si muove su piattaforme parallele?
Sì, da una parte la convinzione che l’arte non ha età e comunque è al di sopra delle mode, e per questo Artour-o, che, mi rendo conto ormai per noi essere una persona, coinvolge in modo molto forte il tessuto delle Città d’Arte che trova adatte al suo discorso; dall’altra la certezza che esiste quell’importante tessuto formato dalle gallerie di ricerca, di livello nazionale ed internazionale, che costituiscono appunto quel museo d’arte contemporanea le cui “sale”, sparse su tutto il territorio nazionale ed oltre, trovano qui l’occasione di presentarsi unitamente, dando vita appunto al primo “museo” temporaneo d’arte contemporanea.
Artour-o, quindi, che sarà sempre nuovo, flessibile e soprattutto libero, intende sottolineare il fermento molto forte che esiste, e cerca di trasmettere il “testimone” della grande ed illuminata Committenza che nel passato ha reso grandi le nostre città d’arte.
Quali sono i vantaggi di una fiera come Artour-o rispetto alle fiere tradizionali?
L’attenzione alle realtà di cui abbiamo appena parlato; il coinvolgimento delle Istituzioni; il progetto che prevede per gli espositori – e non solo – un’organizzazione capillare per i tre giorni della durata dell’evento; la possibilità di allestire le stanze come fossero in una casa privata (i quadri si possono appendere alle pareti); e soprattutto la presenza di testate d’arte e di architettura di grande prestigio. In più Artour-o è l’unico appuntamento d’arte contemporanea che dà la possibilità di conoscere il programma e i contenuti parecchio tempo prima dell’inizio: per Firenze infatti il catalogo/ pieghevole viene allegato al Giornale dell’Arte ed è in edicola circa venti giorni prima, con tutto il tempo, quindi, per poter organizzare un piacevolissimo week-end d’arte.
Artour-o è un progetto di fiere (ma anche di premi, di mostre, di eventi) studiato su un programma artistico-culturale triennale: 2005, 2006, 2007. Le strutture alberghiere verranno scelte anno per anno oppure rimarrete stabili all’interno di una sede per tutti e tre gli anni? Avete concluso un accordo con una catena alberghiera?
Artour-o è libero di scegliere alberghi o altre strutture. Il solo dictat sono le città d’arte. Per Firenze e Genova la catena Starhotels ci sembra la più adatta, ma purtroppo non è presente in tutte le Città d’arte, le quali, peraltro, possono anche essere all’estero.
Che tipo di interazione ci sarà tra le fiere Artour-o e le città che le ospiteranno?
Un via vai continuo da e per la Città, dove sono previste manifestazioni collaterali nate dall’appoggio delle Istituzioni e delle gallerie sul territorio. A Firenze ci sarà “Artour-o in galleria”, che prevede la visita delle gallerie in città e, inoltre, dato che gli orari al Michelangelo sono dalle 17.00 fino alle 22.30 passate, di giorno si potranno visitare i Musei o le strutture dedicate al contemporaneo come Quarter o Cango. Il focus, che si terrà sabato dalle 11 alle 13 al Michelangelo, verterà sul “Genius Loci”, convinti come siamo che qui sia sempre vitale, così oggi come ieri: i nostri artisti, infatti, crescono in un humus straordinario e gli artisti stranieri prediligono stabilirsi nel nostro Paese.
a cura di massimiliano tonelli
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Meglio,molto meglio,non commentare.Come sempre,però,ai posteri la non ardua sentenza.
Saluti,G.P.