Spazi ridotti per l’arte contemporanea, ma grande attenzione riservata al libro antico, ai libri d’artista e ai libri da collezione (dalle ristampe anastatiche dedicate alle avanguardie delle Edizioni della Laguna alle miniature di Franco Cosimo Panini). Ma il contemporaneo, nell’ambito della fiera ArteLibro, si prende una parziale rivincita grazie ad alcune gallerie bolognesi, che hanno contribuito ad animare gli spazi di Palazzo Re Enzo con opere provenienti dalle proprie collezioni. Fra le più interessanti, uno Zorio della Otto Gallery e le sculture luminose di Foggini della galleria Marabini, nonché l’Allegoria del Monte dei Paschi di Siena di Valerio Adami presentato dall’omonima fondazione bancaria.
Per citare qualche numero, circa 22 mila visitatori sono transitati fra gli stand dei 90 espositori e soprattutto hanno preso parte al programma di eventi collaterali. Una delle delusioni però concerne proprio le gallerie, che in gran parte ancora non avevano inaugurato per la rentrée post-estiva.
Tornando al programma degli incontri e delle mostre a latere, un frizzante Philippe Daverio è intervenuto all’inaugurazione; nelle sale della Biblioteca Universitaria è stato presentato il volume Animali e creature mostruose di Ulisse Aldrovandi; un workshop di fotografia è stato diretto da Mario de Biasi, Gianni Berengo Gardin e Mimmo Jodice; infine una stimolante conversazione
Per quanto riguarda la fiera vera e propria, l’unica presenza internazionale di rilievo era quella di Phaidon, celeberrima casa editrice londinese fondata nel 1923, che dal 2003 ha iniziato a distribuire una selezione di titoli in lingua italiana. Alla fiera bolognese si potevano così apprezzare le novità, come il mastodontico Atlas of Contemporary World Architecture, e i titoli in italiano, dall’ampia monografia dedicata a Nan Goldin ai volumi del Renzo Piano Building Workshop. Uno stand collettivo riuniva alcuni editori francesi. Sbirciando fra le novità, si notavano le Éditions Filippacchi con L’art contemporain pour ceux qui n’y connaissent pas, una guida ludica alla comprensione dell’arte contemporanea per non-specialisti; Images En Manœuvres, fondata a Marsiglia nel 1990, presentava Les Collectionneurs de Merda d’artista di Bernard Bazile e le fotografie di Édith Roux raccolte in Dreamscape, che una volta s-piegato raggiunge la lunghezza di quasi otto metri e mezzo; e da non dimenticare le Éditions du Cerf, con una nutrita collana dedicata alla settima arte.
Quanto agli editori italiani, spicca la produzione di 5 Continents che, pur essendo molto giovane, si segnala già per le prestigiose coedizioni (la “Galleria del disegno”, per esempio, è edita in collaborazione col Louvre), nonché la professionalità e qualità dei testi. Per esempio, la collana “Galleria delle arti” offre a un prezzo contenuto monografie dedicate ad artisti o gruppi, fra le cui novità si segnala la pubblicazione del volume dedicato all’Arte povera, previsto per la primavera del 2005 e firmato da Giovanni Lista. Fra gli altri titoli, il catalogo della personale itinerante di Kimsooja -la cui sovraccoperta interna è stata ridisegnata ad ogni tappa per documentarne l’allestimento-, le collane dedicate all’arte primitiva e a quella asiatica, infine il volume Estetica domestica di Jean Bernard Hebey. La storica casa editrice dei Fratelli Alinari, con uno stand ovviamente focalizzato sulla fotografia, fra le novità in catalogo aveva un volume dedicato al Bauhaus. Per quanto concerne le riviste, quasi unica nel suo genere Dada, che produce monografie trimestrali dedicate specificamente ai bambini e che da qualche mese ha cominciato a pubblicare anche testi illustrati, come un gioioso spaccato della vita di Van Gogh. Uno stand eccentrico quanto ad allestimento quello di Photology, che oltre alla propria produzione editoriale ha portato
Una prima edizione che, non va taciuto, ha deluso parecchi addetti ai lavori, anche a causa degli infelici spazi espositivi. Ma che comunque ha attirato l’attenzione dei bolognesi: lo testimoniano i numeri di affluenza alla fiera (22 mila visitatori) e soprattutto agli eventi collateriali, un autentico successo grazie anche alla scena universitaria senza dubbio più attiva di quella delle gallerie. D’altronde, l’ateneo bolognese è il più antico al mondo, così come a Bologna fu fondato il primo Dams della penisola. Una doppia riflessione ci auguramo sia fatta dagli organizzatori: in primo luogo, aumentare sensibilmente gli inviti alle riviste ed edizioni straniere; in secondo luogo, sacrificare lo splendido scenario delle sale di Palazzo Re Enzo sull’altare di una maggiore funzionalità degli spazi.
link correlati
Edizioni della Laguna
Franco Cosimo Panini
Phaidon
Images En Manœuvres
Éditions du Cerf
5 Contients
Fratelli Alinari
Dada
Photology
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diciamo la verità: è stata una ciofeca. Certo un giretto lo hanno fatto in molti, era in piazza e gratis...
ma se molti hanno preferito andare a modena un motivo ci sara', cara cleo...
Se non fosse stata in concomitanza al Festival Filosofia che si stava svolgendo a Modena negli stessi giorni, forse ci sarebbero stati visitatori in più.