Capitale riconosciuta della moda e del design e stabilmente affermata nel settore dell’antiquariato, Milano riveste un ruolo importante anche nell’economia del mercato italiano dell’arte moderna e contemporanea con le sue numerose gallerie attive nella diffusione di opere del Novecento e nella promozione di giovani artisti.
Non è dunque un caso che all’ombra della Madonnina si coltivi, ormai da tempo, l’ambizione di proporre un evento mercantile che abbia grande risonanza non solo nel panorama nazionale, ma anche in quello mondiale. E a distanza di sei anni dall’esordio, il MiArt sembra finalmente essere sulla buona strada.
33 gallerie provenienti da 11 paesi stranieri (una tra le più alte percentuali di presenze estere mai registrate in una fiera di settore) conferiscono infatti un carattere internazionale alla mostra milanese. Ma le novità non finiscono qui. MiArt 2001 è anche più grande rispetto alle precedenti edizioni: gli espositori presenti sono 177 contro i 154 del 2000 e oltre 7000 i metri quadrati espositivi, articolati su tre padiglioni monoplanari, concepiti per favorire un chiaro orientamento nelle scelte del visitatore attraverso le sezioni Moderno, Contemporaneo e Anteprima.
L’obiettivo dichiarato è quello di rappresentare al meglio l’intero arco della vicenda artistica dagli inizi del XX secolo all’alba del terzo millennio. E l’intento sembra essere riuscito. I primi due spazi propongono infatti le opere di maestri già noti, mentre nell’ultima sezione si trovano le gallerie di tendenza italiane e straniere che presentano i lavori di artisti under 35 e con prezzi inferiori ai dieci milioni di lire per opera. E proprio a loro è riservato il Premio Comitato MiArt che verrà assegnato nella mattinata di domenica 6 maggio.
Ma nello specifico chi sarà possibile vedere in Fiera a Milano? Tra i giovani talenti spiccano l’ormai celebre coppia Botto & Bruno, invitata alla prossima Biennale, e la vincitrice del Leone d’oro del Padiglione italiano dell’edizione ‘99, Grazia Toderi. Nel settore moderno, trovano invece collocazione opere di spicco dei Maestri storici del Novecento, tra cui si segnalano un Sironi futurista del ’17, un Manichino di de Chirico del ’22 e un Magritte del ’44 e delle mostre monografiche su De Pisis, Scanavino e Wilfred Lam. Mentre Mimmo Rotella è ospitato nel settore contemporaneo, dove è possibile vedere anche una curiosa rassegna di artisti e fotografi africani, quattro dei quali sono già stati selezionati da Harald Szeeman per la Biennale 2001 (Seni Camara, Cheff Mawai, Sunday Jack Akpan, John Goba).
MiArt 2001 non si propone però solo come appuntamento di mercato, ma anche momento di aggregazione della comunità artistica: tra venerdì e lunedì, verranno presentate la prima copia di Perché – Magazine d’Arte Moderna di Giacinto Di Pietrantonio e l’ottavo numero di Permanent Food, rivista ideata e prodotta da Maurizio Cattelan e presentata dal Centro di Documentazione Care of – Viafarini. Mentre un qualificato gruppo di riviste – “Ars”, Arte, Arte in, Flash Art, Gospark. Il portale d’arte, Il Giornale dell’arte, Juliet, Segno, Tema Celeste e Meeting Art – e la Libreria Milano Libri avranno un proprio desk in fiera.
Vanno inoltre segnalati un programma di inviti per favorire la visita dei collezionisti stranieri ed un Convegno Internazionale, organizzato dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura e Musei, a cui parteciperanno dieci rappresentanti di altrettante istituzioni di punta del panorama museale europeo, chiamati a discutere delle loro esperienze e a conoscere gli indirizzi e le filosofie del costituendo Museo del Presente ai gasometri della Bovisa e della ristrutturazione dell’Arengario come sede delle raccolte storiche del XX secolo.
Per saperne di più:
Gli espositori
Gli spazi istituzionali a MiArt
Il Convegno internazionale
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Sabato 05/05/2001 sono stata alla fiera con il mio amico Nicola Di Caprio che presentava alcune sue opere.
Consiglio a chi fosse nei paraggi oggi di andare a visitare tale complesso di meravigliosita' ed espansione!!!