Le pitture rupestri di 35mila anni fa e le antropometrie di Yves Klein, gli affreschi di Giotto e le pennellate di Vincent Van Gogh. Cosa hanno in comune? Le strade del colore, che sono infinite e che collegano, da un capo all’altro del tempo, tra preistoria, storia e contemporaneità, il cammino dell’umanità. Ed è proprio attraverso il colore, anzi, i colori, che sarà raccontata questa grande epopea, nelle prossime puntate di Art Night, in onda a partire da mercoledì, 15 febbraio, su Rai 5, dalle 21:15. Sei puntate eccezionali della serie “I colori dell’arte”, attraverso il fil rouge – mai termine fu più adatto – di altrettanti pigmenti: il rosso, il blu, il giallo, il verde, il bianco e il nero. Introdotta dal caleidoscopico Neri Marcorè, la serie è prodotta da Mark in video, in collaborazione con Rai Cultura, scritta e diretta da Linda Tugnoli in quattro anni di coloratissimo lavoro e montata da Sandro Capponi.
I protagonisti della storia dell’arte diventano i pigmenti e tutta la filiera della loro “esistenza”, quindi i processi chimici per ottenere quella precisa sfumatura e gli esperimenti, i metodi di lavorazione, i costi delle materie prime – che ci dicono anche delle società delle varie epoche – e le avventure della ricerca. A narrare questa storia, in riprese originali e interviste esclusive, i luoghi e i personaggi più famosi dell’arte in Italia e nel mondo ma anche curiosità nascoste, dalle incredibili grotte di Chauvet, in Francia, al nero più nero dell’universo di Anish Kapoor, dal Museo Egizio di Torino alla Cappella degli Scrovegni a Padova, dai colori ritrovati sulle statue classiche della collezione del MANN – Museo Archeologico di Napoli al Metropolitan Museum di New York, passando per le stampe di Piranesi, il bianco e nero della fotografia, la Forbes Pigment Collection di Harvard, la più antica collezione di pigmenti del mondo, e le conoscenze di Michel Pastoureau, considerato il massimo esperto di colori sul pianeta.
Ad aprire la serie di Art Night, il rosso, il primo tra tutti i colori dell’arte, oltre che dell’umanità. Nelle gole dell’Ardèche, in una Francia glaciale popolata di mammut, un clan della cultura Cro-Magnon ha già una visione complessa del proprio posto nel mondo ed è il prodotto della sua arte a dirlo. Il rosso ha due facce opposte anche nella storia dell’arte. Sotto forma di ocra è il pigmento più disponibile in natura. Ma può incarnarsi anche nella preziosissima porpora, nel raro e costoso cinabro, nella lacca di cocciniglia che, al tempo dei conquistadores, valeva quanto e più di tutto l’argento delle miniere del Nuovo Mondo.
Sicuramente fin dall’antichità è stato protagonista di ogni manufatto dell’uomo: dall’ocra rossa delle pitture paleolitiche della grotta Chauvet, descritta dall’archeologa Valerie Moles, al rosso degli Egizi, di cui ci parleranno Enrico Ferraris, curatore del Museo Egizio di Torino, e Paola Buscaglia, del Centro Conservazione e Restauro della Venaria Reale, fino al celebre Rosso Pompeiano protagonista degli affreschi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, i cui segreti saranno illustrati dalla restauratrice Gabriella Prisco e dalla responsabile sezione affreschi del MANN, Floriana Miele.
Ma in Italia c’è anche una delle rarissime miniere di cinabro, sul Monte Amiata, oggi chiusa e trasformata in un Parco Nazionale, come ci racconta il Direttore del Parco, il geologo Daniele Ruoppoli. E con un salto dall’altro lato del mondo, si arriva allo splendente rosso delle lacche cino-giapponesi grazie all’intervento della Direttrice del Museo d’Arte Orientale di Venezia, Marta Boscolo Marchi.
E ancora, Tiziano e la pittura veneziana, l’ultimo Caravaggio, quello di Giuditta e Oloferne, il rosso di Kapoor, il Codice Purpureo, i tintori medievali, il sangue dell’Ecce Homo di Antonello da Messina. Insomma, si dice rosso ma le declinazioni sono infinite.
Art Night è un programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori, condotto da Nerì Marcorè.
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