03 gennaio 2025

Art Night su Rai 5: la nuova stagione parte con Camille Claudel

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Art Night, la serie di Rai 5 dedicata alle storie dell’arte, riparte con una nuova stagione: la prima puntata racconterà la storia di Camille Claudel, scultrice che sfidò il suo tempo

© Camille Claudel

Art Night, la serie di Rai 5 dedicata alle storie dell’arte, ritorna con una nuova stagione. La prima puntata, intitolata Arte, amore e pazzia, condotta da Neri Marcorè, andrà in onda mercoledì, 8 gennaio, alle 21:15, con un omaggio a una grande artista, una scultrice che sfidò il suo tempo: Camille Claudel. A raccontare la storia della donna, già definita in vita come geniale ma il cui destino fu quello di terminare i suoi giorni in un manicomio, il documentario di Sandra Paugam, Camille Claudel. Scolpire per esistere.

© Camille Claudel

Camille Claudel nacque l’8 dicembre 1864 a Fère-en-Tardenois, un piccolo villaggio della regione francese della Piccardia. Fin da bambina mostrò un precoce talento per la scultura, coltivato con il supporto della madre, Louise Athanaïse, e contrastato invece dal padre, che considerava questa passione inadatta a una donna. Nel 1881, a soli 17 anni, si trasferì a Parigi per studiare presso l’Académie Colarossi, una delle poche istituzioni che ammetteva studentesse.

© Camille Claudel

Nel 1883, Claudel diventò allieva e assistente dello scultore Auguste Rodin, un incontro che avrebbe segnato profondamente la sua carriera e la sua vita personale. La relazione tra i due fu tumultuosa, segnata da intensi scambi creativi e passioni contrastanti. Camille diventò musa e collaboratrice di Rodin, contribuendo a opere fondamentali come Il bacio e La porta dell’inferno. Tuttavia, la sua autonomia artistica emergeva con forza e le sue opere iniziarono a distinguersi per una sensibilità unica e una tecnica raffinata.

© Camille Claudel

Nei suoi lavori, Claudel esplora temi universali come l’amore, la sofferenza e la solitudine, spesso attraverso una prospettiva intima e personale. Tra le sue opere più celebri, La valse (1889-1893), un’evocativa rappresentazione di una coppia danzante, e L’età matura (1895-1899), una scultura carica di simbolismo che molti hanno interpretato come un riferimento al suo doloroso distacco da Rodin. Raffinatissima anche la tecnica, con la quale Claudel riusciva a infondere movimento e vitalità alle sue figure, grazie a un uso sapiente del marmo e del bronzo.

© Camille Claudel
© Camille Claudel

Nonostante il talento indiscusso, Camille faticò a ottenere il riconoscimento che meritava, anche a causa dei pregiudizi verso le donne artiste dell’epoca. Dopo la fine della relazione con Rodin, il suo equilibrio mentale si deteriorò progressivamente. Ossessionata dall’idea di essere sabotata dall’ex amante – che in effetti cercò di screditare la sua arte e di vanificare il tentativo di affermarsi come scultrice indipendente – distrusse molte delle sue opere e si isolò dal mondo.

© Camille Claudel
© Camille Claudel

Nel 1913, a seguito della morte del padre, Claudel fu internata in un ospedale psichiatrico per volere della madre e del fratello Paul, famoso scrittore e diplomatico. Nonostante alcuni medici ne avessero raccomandato il rilascio, Camille trascorse gli ultimi 30 anni della sua vita in istituti, senza più scolpire. Morì il 19 ottobre 1943 a Montdevergues, in totale anonimato.

Solo decenni dopo la sua morte, il suo lavoro ha ricevuto la giusta attenzione, grazie a mostre retrospettive e studi che hanno rivalutato il suo ruolo nell’arte. Oggi, le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo, come il Musée Rodin di Parigi e il Musée Camille Claudel di Nogent-sur-Seine, e sono riconosciute come esempi straordinari di scultura espressionista e simbolista.

© Camille Claudel
© Camille Claudel

Il documentario – attraverso interviste, ricostruzioni e testimonianze – ne celebra l’eredità restituendole il posto che merita nel panorama artistico internazionale, ispirando una riflessione sulla potenza dell’espressione artistica come mezzo di affermazione ed emancipazione personale, e dando nuove sfumature al ritratto di un’artista troppo frettolosamente etichettata come “pazza”. Un racconto di lotta, passione e genio creativo, che culmina in opere di straordinaria intensità, in cui si materializzano i tormenti e le emozioni di un’artista che tentò in ogni modo di imporre la propria arte in un’epoca egemonizzata dagli uomini.

© Camille Claudel

Gli appuntamenti con Art Night proseguiranno nelle settimane successive, con puntante incentrate sulla nascita dell’Impressionismo, sulla fotografia di Dorothea Lange, sulla pittura enigmatica di René Magritte e tante altre storie d’arte.

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