Titoli di coda, si accendono le luci in sala: non è impossibile trovare negli occhi del vicino, seduto lì, nella poltrona affianco, una patina lucida fare capolinea sul volto. È difficile spiegare a cosa possa corrispondere: da un lato forse l’amarezza, dall’altro probabilmente l’emozione. Ed è questo ciò che accade con Oltre il confine di Alessandro Valenti, il regista leccese che dall’11 settembre scorso è nelle sale cinematografiche italiane con la sua opera prima.
Alessandro Valenti, regista, produttore e autore, noto per aver firmato la sceneggiatura di alcuni film di successo del regista Edoardo Winspeare, torna così nelle sale, da protagonista, con una favola che profuma di speranza, di quel sentimento che fa ben sperare che quel futuro migliore, in verità, possa essere reale e che possa appartenere a tutti.
Valenti non si tira indietro e trasforma il futuro in una promessa migliore: il presente. Il film racconta la storia della dodicenne Bekisisa e del fratellino Eno, che di anni ne ha la metà, del loro affetto, dei loro desideri, del sapere che in qualche modo al di là di ogni stella, si nasconde un sogno possibile.
I due fratellini, dopo aver subìto lutti e perdite, lasciando la loro terra per raggiungere l’Italia, meta ambita di felicità, ma che d’impatto si rivela tutt’altro che accogliente. Un’altalena tra i pericoli e le vicissitudini con una grande, sola certezza alle spalle: il legame che unisce Bekisisa ed Eno. Ma come si può spiegare quest’avventura, come si può rendere visivamente un viaggio verso l’Europa visto con gli occhi dei bambini? «Il loro punto di vista è sempre emotivo sia quando vivono la paura sia quando vivono la gioia o l’incanto della scoperta e dell’amore – spiega Alessandro Valenti – Serviva un punto di vista in cui la dimensione reale si fondesse con l’immaginazione e la fantasia. Perché i bambini uccidono il dolore con la fantasia».
Come le infinte rette che passano per un punto, sono tanti i temi che attraversano il film: dalla cattiveria all’amore, dalla vita alla morte, dalla speranza al dolore. Ogni emozione è appagata, ogni sentimento esploso. Valenti si getta a capofitto nel tema dei migranti e lo fa con tutta la poesia ammissibile, resa ancora più immaginifica dalle musiche originali di Gabriele Rampino.
Dal Giffoni Film Festival 2022, poi selezionato anche per la proiezione in Croazia e Polonia, passando per Sotto18 Torino Film Festival, Oltre il confine è stato premiato al Montréal Film Festival come miglior film e al Bridge of Peace Festival come miglior Opera Prima. È un film riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generali per il Cinema e vanta, tra i vari, il patrocinio di Save The Children Italia: perché è una fiaba per bambini e come tutte le fiabe, si ha il dovere di raccontarla ai più piccoli, per amor di verità.
Titoli di coda, si accendono le luci in sala: probabilmente la qualità di un film si misura da questo preciso istante in poi, ovvero dal tempo in cui quella pellicola non è più proiettata sullo schermo di un cinema, ma nella propria mente. E più rimane lì, in testa, più quella storia vince. Come sarebbe bello uccidere il dolore con la fantasia, anche da adulti.
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